L’esistenzialismo (Poesia
in tempo reale nella classe V sez. F
del Liceo "Carducci" di Nola) Quando
ci accorgiamo che la nostra vita è
qualcosa di cui facciamo parte tutti
quanti, allora ci rendiamo conto che
tutto è “relativo”, perché passa, mentre
la vita in sé rimane sempre uguale
a se stessa, come il “tempo”. Nell’esistenzialismo
la filosofia passa
da un punto di vista cognitivo a
un’esigenza di tipo esistenziale: L’“essere”
del “vivente” si proietta nelle
“vicissitudini” del “fare”, per
una filosofia del “progettare”. L’uomo
del nostro tempo è come un “essere gettato
nel mondo”, nella “complessità” d’infinite
“solitudini”, travolto dall’
“abisso” di effimere “apparenze”, mentr’egli
cerca il “cuore” della “scienza” nella
centralità dell’“esperienza”. La
coscienza filosofica del tempo è
nella radicalità dell’“esistenza”, come
“pulsione” incessante della vita, per
cui l’ “essere del mondo” sopravvive nel
cuore di una “luce”, mentre appare nell’
“io” dell’ “io”, che “scompare”. L’
“esistenza” è la “fonte” del pensiero, la
svolta temporale del “vissuto”, il
senso primordiale della vita e
della morte, dell’ “essere” e del “nulla”. L’
“inizio” dell’ “essere” non è un “evento” del
“passato”, ma è “qui”, davanti a “noi”. C’è
sempre un nuovo “‘inzio”, e mai verrà
la “fine”, perché l’ “inizio” è in-scritto nel
nostro “futuro”. L’interrogativo fondante
della storia è la “memoria”, il
senso cosmico dell’umanità e
la coscienza eterna della libertà. L’individuo
singolo faticosamente esprime
i suoi “bisogni”, le sue “necessità”, ma
l’ “essere” dell’ “esistenza” si
consuma a
poco a poco, lentamente, nel “mare” della
nostra “finitudine”, come un “sole” nel
cuore del tempo, eternamente.
Nola, 4.2.2000
Luigi
Simonetti
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