Giordano Bruno

L’universo è la mia terra.
io vivo nel cuore del tempo,
in un immenso mare, che si stende
nei meandri infiniti del mondo,
in un mistero magico , profondo,
che accoglie la molteplicità immanente,
 la sintesi di spazio e tempo,
l’unità che vive del proprio movimento,
in un « istante» che passa come il vento.
 
Non si potranno mai tracciare
i confini dell’«essere»e del «nulla»,
perché la storia muta ogni momento,
come un «presente»che cambia eternamente.
il mondo del «soggetto» è progettualità,
connotazione infinita del pensiero,
validità teoretica e centro della prassi:
l’uomo moderno ha il suo destino
in un mondo senza inizio e senza fine.
 
La nostra anima è tensione inarrestabile,
navigazione epocale, incessante
della vita, disvelamento radicale
di un sentimento cosmico, immortale,
tra l’arcipelago infinito dell’ “essere”
e l’ombra inaccessibile del “nulla”.
Il compito del filosofo è varcare,
oltrepassare i confini del tempo,
riscoprendo se stesso , eternamente.

(da “Giordano Bruno: L’universo e la memoria, il tempo della storia” di Luigi Simonetti, Nola 2000)