Giovanni Paolo II e il nostro tempo


Il nostro tempo è stanco di soffrire
e di essere sconvolto dall'idolatria
di una presunta democrazia,
insensibile al pensiero che pensa
e interessata solamente allo spettacolo
di immagini vuote e vani simulacri .

Quanta fatica e quante sofferenze
vengono usate da scaltri mercenari
della vita e della morte, della gioia e del dolore.
Finanche la lenta agonia di un papa,
                                    che sapeva aprire gli occhi alla speranza
in realtà diventa retorica opprimente.

Uomo di passione, suscitatore di emozioni,
era anche esperto diplomatico, capace
d'invenzioni attraenti e di spettacolari
esibizioni del consenso multimediale
di folle chiamate a dare corpo
ai successi della Chiesa di Roma.

Muri umani si sostituivano al vecchio muro
di Berlino, suscitando sensazioni
di mutamenti di scena e di copioni
esposti all'applauso televisivo di massa.
Temo, purtroppo, che la scenografia
distrugga la memoria, il senso della storia.

Nola, 02-04-2005

Luigi Simonetti