Bruno e San Paolino
 
L’essenza universale della vita
è nel divino accendersi dei sensi
oltre il limite dell’immaginario,
perché “il fonte della luce non solamente
gli nostri intelletti, ma ancora
gli divini di gran lunga sopravanza” (1).
 
Dio per noi e uomo per il nostro bene,
rivestendosi di noi si spogliò di sé,
riallacciando nella sua duplice natura
gli eterni legami tra gli uomini e Dio” (2):
l’uomo che soffre, piange e si dispera,
sfiorando quasi il limite dell’ombra.
 
Ma i raggi dell’amore si accendono di luce
e vanno oltre la luce: l’amore di Dio
è la speranza, oltre le nostre tenebre,
come un sole che illumina “la notte atra
e fosca di nostri errori” (3): “Dio è nudo” (4), come luce
che sorge per incanto, senza dolore e senza pianto.
 
Questi versi li dedico al mio amico
Gaetano Galeota, con grande affetto
Luigi Simonetti
 
Nola, 12.06.2000
 
 
 
(1)     G. Bruno, “Eroici Furori”, parte II, dialogo primo, G. Aquilecchia, Sansoni, Firenze, 1958, p. 1084.
(2)     Paolino di Nola, carme X,  vv. 53-56.
(3)     G. Bruno, “Lo spaccio de la bestia trionfante”, dialogo
primo, in op. cit., p. 611.
(4)     G. Bruno, “ Eroicifurori”, dialogo primo, parte II, in op. cit. p. 1088.