BRUNO e MARX

 

Per  Bruno  il  mondo  cambia, perche’ l’ uomo

non  contempla  senza  azione  e  non  opera

senza  contemplazione,  sicche’  il  pensiero

e’  la  forma  del  lavoro,  mentre   il   lavoro

e’  la  materia  vivente   del  pensiero.

Anche per Marx l’uomo e’ un universo,

che si accorge di esistere cambiando,

cercando nella prassi la ragione,

il senso del suo essere pensiero.

 

Il  mondo  del  pensiero  e’  progettualita’,

fecondita’ teoretica  e  centro  della prassi,

quando  l’uomo  costruisce  il  suo  destino

in  un  processo  senza  inizio  e  senza  fine.

L’ <<eroico furore>>  e’  vita  della  prassi

perche’  la  prassi  e’  vita  del  pensiero.

Bruno  e  Marx  hanno  rivoluzionato

il  punto  di  vista, l’asse, il  baricentro

dell’ universo  storico  del  tempo.

 

Realta’ e  pensiero  per  la  prassi  non  sono

momenti  astratti  o  vuoti  simulacri,

ma  potenzialita’ dialettiche  del  mondo,

perche’ gia’ l’atomo  possiede  il  senso

e  la  materia  della  vita, l’energia  crescente,

il  palpito  possente  di  un  eterno  divenire

che scopre nel <<soggetto>> e per il <<soggetto>>

il  fascino  e  il  tormento  degli  esseri  viventi,

un  attimo  che  passa  eternamente.

 

G.Bruno,<<Lo spaccio della bestia trionfante>>,in
<<Dialoghi italiani>>  con  note  di
G.Gentile  e  a  cura di  G.Aquilecchia, Sansoni,
Firenze  1958,  pp. 732-733

 

Luigi Simonetti

 

(da “Giordano Bruno: L’universo e la memoria, il tempo della storia” di Luigi Simonetti, Nola 2000)