DA GIORDANO BRUNO A DI PALMA SALVATORE
EVOLUZIONE
DEL PENSIERO UMANO
Fase
dei dibattito su Fede e Città - Replica di Di Palma Salvatore
- In occasione del convegno - Fede e Città - tenutosi presso il convento di
Sant’Angelo in Nola il 26 febbraio, sono stati invitati per un incontro
- confronto il prof. Casavola, presidente dell’Enciclopedia Treccani e
il prof Masullo, senatore ed ordinario di Filosofia morale presso
l’università di Napoli Federico II.
- Da parte mia ai due insignì
professori è stato sottolineato di essersi soffermati soltanto sullo
svolgimento del tema relativo alla Città, ossia l’insieme
dell’organizzazione sociale ed istituzionale dei cittadini.
- Secondo le intenzioni della Chiesa
la Fede deve ispirare la Città ad organizzarsi sotto forme legislative,
istituzionali e sociali fondati sul principi del Cristianesimo cattolico,
sviluppatosi sulla Fede dei credenti, la quale, principalmente, deriva
dall’ipotesi dell’esistenza del loro Dio.
- I
due insigni professori, in effetti, non hanno contestato le intenzioni
della Chiesa, ma non hanno, però, motivato le ragioni della Fede stessa,
ritenendola acqiìisita dal credenti senza motivi di razionalità.
- Lo
sviluppo del pensiero umano moderno, invece, è razionale e, pertanto,
richiede il riscontro e la conferma delle cause generatrici di qualsiasi
ipotesi avanzata nel campo della ricerca scientifica, del comportamento
sociale ed anche della Fede.
- Il
motivo fondamentale della Fede cristiana, dogmatico, si basa
sull’ipotesi dell’esistenza del loro Dio e dell’Atto principale da
lui compiuto in principio: la creazione dell’Universo.
Ma tale ipotesi è stata confutata da molti filosofi, il cui
insuccesso è dovuto all’interpretazione soggettiva della loro
contestazione e non, invece, a motivazioni eucaristice, ossia,
oggettivamente riscontrabili.
- All’origine
l’Universo della Fede era ritenuto costituito con la Terra al suo
centro. Tale ipotesi fu, per
la prima volta nella storia, contestata da Aristarco di Samo, il quale
ipotizzò, invece, il sistema solare essere costituito con il sole intorno
al quale orbitano i suoi pianeti: uno di questi pianeti è la Terra.
Ma non fu ascoltato.
- Dopo
circa 2000 anni Copernico, riprendendo in esame la stessa ipotesi di
Aristarco, riuscì a confutare l’ipotesi tolomaica e pubblicò la sua
nuova teoria, oggi confermata con certezza, del sistema solare
eliocentrico, detto anche copernicano.
- Tra
i primissimi sostenitori della rivoluzione copemicana si ritrovano
Galileo, Giordano Bruno e Cartesio.
- Tra
questi studiosi emerge il pensiero cosmologico di G. Bruno, il quale,
intuitivamente, ampliò il sistema solare copernicano, sostenendo la
costituzione infinita dell’Universo.
Quest’ultimo sviluppo cosmologico di G. Bruno, che è il primo
uomo ad averlo espresso, però, non fu sostenuto da nessuna dimostrazione
scientifica, che, del resto, non ancora è stata pubblicata da nessuno,
salvo quanto espresso in questo scritto.
- Recentemente
anche l’ipotesi dell’origine dell’Universo finito dal Big Bang non
è stata provata sperimentalmente, né potrà mai essere provata: la
confutazione di questa ipotesi dell’esplosione della massa, nella quale
in principio sarebbe stata concentrata tutta la materia dell’Universo,
per non descrivere le cause di aggregazione primordiale e le cause
originarie dell’esplosione stessa, evidenze la forzatura soggettiva di
tale ipotesi impossibile.
- Giordano
Bruno sostenne l’infinità dell’Universo attribuendola alla capacità
infinita della potenza creativa di Dio, nel quale, forse, egli credeva. Ma non bisogna trascurare che tale dogmatica definizione
possa essere stata in tal modo sostenuta per sfuggire al rischio di
condanna dell’Inquisizione romana. sebbene non si abbia notizia sicura
in cui egli si professi ateo.
- Tuttavia
G. Bruno non ascoltò i solleciti della Chiesa ad abiurare la sua
intuizione di ritenere l’Universo costituito da “Infiniti mondi” e
per questo patì il rogo, acceso dalla Chiesa in difesa del suo dogma.
- Oggi
l’umanità ricorda ancora Giordano Bruno per essere stato il primo
alfiere del libero pensiero in campo cosmologico, il quale, non solo per
il suo tempo, può essere ritenuto, assieme all’atomismo di Leucippo e
Democrito (peraltro dal Bruno espresso con le “monadi”), la migliore
espressione dello sviluppo di tutta la ricerca nel campo scientifico.
- Intervenendo
nel dibattito “Fede e Città”, come ben specificai, intendevo esporre
le mie riflessioni sulla Fede e non, invece, attendermi risposte dal prof.
Casavola o dal prof. Masullo: sono profondamente convinto che essi non
hanno la capacità intellettiva di trattare la dimostrazione scientifica
dell’infinità e della increatività dell’Universo e le loro ginocchia
si piegherebbero sotto lo sforzo mentale per cercare di capire il mio
pensiero scientifico in materia, sebbene esso sia estremamente semplice e
deterministico.
- Le
mie motivazioni per cui si deve concepire l’Universo infinito sia
nell’origine che nelle dimensioni, perciò non creato, si fondano su una
dimostrazione spazio - temporale (non relativistica) e un’altra
dimostrazione relativa alle condizioni della Fisica.
- Se
l’Universo fosse stato creato da una divinità, allora esso
necessariamente dovrebbe essere finito. Infatti dall’inizio della
creazione dell’Universo non si potrà mai raggiungere la distanza infìnita
dello stesso Universo: nemmeno a una potenza divina è possibile
raggiungere le infìnite distanze cosmiche, perché a tali distanze
infinite, - come è stabilito dai postulati geometrici e matematici - se
ne possono sempre aggiungere delle altre quantità e, quindi, la divinità
creatrice non potrebbe mai completare la sua stessa creazione infinita.
- Da
questa prima considerazione, pertanto, emerge che, nel caso di ipotesi di
creazione, l’Universo dovrebbe essere ìnfinito.
- Se,
invece, il pensiero umano riesce a dimostrare l’infinità
dell’Universo, allora si perviene alla conclusione oggettiva che
l’Universo non è stato creato da alcunaa divinità, nemmeno dalla
divinità da cui in modo soggettivo trae origine la Fede dei cristiani.
DIMOSTRAZIONE
SCIENTIFICA DELL’INFINITA’ ORIGINARIA E DIMENSIONALE DELL’UNIVERSO
- Secondo
la primitiva teoria della struttura della materia, questa sarebbe costituita
da atomi, a loro volta composti da un nucleo centrale, (a sua volta
costituito dalle particelle di base: protoni e neutroni) attorno al quale
orbiterebbero gli elettroni, in equilibrio perenne col nucleo. Tale ipotesi
fu subito confutata dalla critica elettrostatica, in base alla quale
l’elettrone, con carica elettrica negativa in movimento orbitale intorno
al nucleo, emetterebbe con continuità un campo magnetico a discapito della
propria energia cinetica e, perciò, col tempo cadrebbe sul nucleo,
determinando l’annichilimento della materia, che non potrebbe, perciò,
esistere.
- Successivamente
M. Bhor elaborò una nuova ipotesi, secondo la quale a determinati livelli
(distanze dal nucleo) degli orbitali elettronici, gli elettroni non
emetterebbero campi magnetici, per cui l’atomo sarebbe stabile.
- Tale
ipotesi fu ritenuta valida e denominata “teoria quantistica degli orbitali
elettronici”. Questa teoria
fu ulteriormeiite perfezionata con l’ipotesi di ritenere le orbite
ondulatorie, ossia l’orbita descritta dagli elettroni, specificamente,
sarebbe composta da onde intere congiungentesi con se stesse.
Il numero di tali onde, di lunghezza variabile per ogni tipo di
orbitale, sarebbe sempre un numero intero.
- La
letteratura specializzata non contiene alcun elemento di critica di tale
ipotesi orbitale quantistica - ondulatoria, che è ritenuta essere la teoria
più modema della struttura della materia dalla Fisica e dalla Chimica
moderne.
- Invece,
a confutazione di tale teoria quantistica-ondulatoria dell’atomo
planetario, esistono ampi spazi di critica oggettiva, che tutto il mondo
della ricerca scientifica, dal tempo della sua pubblicazione a tuttoggi, non
ha saputo mai individuare.
- Il
motivo principale della mia critica alla predetta teoria
quantistica-ondulatoria degli orbitali elettronici sostiene che essa è
un’accomodante arbitraria della primitiva ipotesi planetaria, perché la
nuova teoria ondulatoria non specifica l’esistenza di condizioni,
all’interno del nucleo e in rapporto agli elettroni, con le quali si può
giustificare la stabilità dell’atomo alle ipotizzate distanze
quantistiche dal suo nucleo; altresì non sono specificate le condizioni che
determinerebbero orbitali ondulatori degli elettroni.
- In
altemativa alla predetta teoria degli orbitali elettronici
quantistici-ondulatori ho elaborato una nuova teoria della striittura della
materia. Nell’elaborazione di tale nuova teoria, in un primo momento della
ricerca, ho dovuto necessariamente pensare alle cause generatrici del moto
delle particelle costituenti la stessa struttura della materia. Poi ho
pensato alle cause di aggregazione e a quelle dei meccanismi dinamici della
struttura stessa.
- Per
ottenere una risposta a tali quesiti il mio pensiero, attraverso profonde
considerazione correlate da esperimetiti pensati, è arrivato alla
conclusione che l’atomo planetario qualitistico-ondulatorio, nelle sue
condizioni di sistema isolato, non ha la possibilità di poter generare
alcuni tipo di moto perpetuo (negato dallo stesso secondo principio della
dinamica) e nemmeno quella di poter generare spontaneamente i meccanisimi
dinamici aggreganti la sua stessa struttura.
- Dopo
l’elaborazione di diversi e numerosi modelli della struttura della
materia, con i quali ricercavo le cause endogene del moto delle particelle
di base della struttura della materia, peraltro non riuisciti, sopraggiunise
la svolta: la causa ricercata poteva essere attribuiita solo ad agenti
esterni alla struttura stessa, ossia a causa esogena.
- In
natura esiste un solo tipo di moto, spontaneo, infinito ed inestinguitibile
se esso non è deviato oppure ostacolato dalla materia: il moto rettilineo
uniforme.
- Le
particelle di base costituenti la struttura della materia sono sottoposti a
questo tipo di moto, per cui avanzai l’ipotesi che le particelle di base
dell’atomo potessero essere alimentate dal moto di altre particelle di
piccolissime dimensioni, di provenienza esterna all’atomo. Ma, per poter
sperimentare mentalmente tali ipotesi, era necessario che la natura ne
offrisse la disponibilità oggettiva.
- L’unica
possibilità consiste nell’ipotesi che tutte le radiazioni fossero
composte di corpuscoli: tale ipotesi è confermata dalla realtà ed è
esposta sottoforma di teoria sperimentale espressa in una relazione
scientifica agli atti della Magistratura del Tribunale di Nola. La teoria è
denominata “teoria della struttura corpuscolare della propagazione della
luce”; essa è una interpretazione corpuscolare e non, invece, ondulatoria
dell’esperimento di Young, ossia, l’esperimento di interferenza della
luce.
- Ebbene,
per elaborare una nuova teoria della struttura della materia a confutazione
e alternativa a tutto quanto espresso dalla Fisica da circa 2500 anni a
tuttoggi, nella quale fosse espressa la causa fondamentale di tutti i
fenomeni naturali, ossia da quelli strutturali della materia a quelli
cosmologici, ho utilizzato il moto rettilineo uniforme dei corpuscoli
componenti la struttura di tutti i tipi di radiazioni.
- Nella
loro propagazione i corpuscoli delle radiazioni possono dare origine a
interazioni con corpuscoli di altre radiazioni, che sono regolate dalle
leggi meccaniche dell’urto.
- Tali
interazioni in natura avvengono mediante meccanismi con sincronismi perfetti
(perciò non sono caotiche) tra radiazioni aventi tra loro caratteristiche
di affinità di interazione quantistica, talchè l’insieme delle
risultanti delle interazioni stesse è specificamente definito, dando
origine alla costituzione degli elementi e dei loro effetti di legami
chimici specifici.
- L’equilibrio
stazionario dell’elemento costituito è stabilito dalla medesima quantità
tra specifici corpuscoli incidenti e quella dell’insieme delle risultanti
delle interazioni stesse, emesse con continuità dalla struttura così
composta. Tale complesso di risultanti emesse dalla struttura costituisce un
campo spaziale, la cui parte più intensa, e più vicina all’origine,
formerebbe un nuovo modello teorico di atomo.
Ma gli elettroni e gli orbitali elettronici sarebbero costituiti
dall’insieme delle risultanti corpuscolari, a forma di flussi
eteroconcentrici in espansione.
- Questi
espressi sono principi di base della struttura della materia,
scientificamente esposti in modo qualitativo. Invece una teoria quatitativa
e quella dei suoi effetti ha bisogno di un assemblaggio teoretico più
complesso di tutta la Fisica, della Chimica e anche della Biologia, che
effettivamente non rientra nella possibilità di una sola persona.
- La
fonte principale di tutti i tipi di radiazione proviene dal fondo cosmico.
Gli astri, sorgente di tale fondo cosmico, per essere aggregati, al pari
delle strutture di base, anch’essi necessitano, secondo un criterio di
reciprocità infinita, delle stesse radiazioni del fondo cosmico, il quale
francamente può essere originato, pertanto, solo dall’infinita esistenza
di altri astri.
- La
costituzione infinita dell’Universo è così dimostrata!
- Ma
come è stato detto all’inizio di questo scritto, se l’universo è
increato, allora nemmeno le divinità, presunte sue creatrici, possono
esistere.
- Un
rimprovero va rivolto ai prof.ri Casavola e Masullo per aver sostenuto la
tesi secondo cui le istituzioni, ossia la Città, possano adeguare la
legislazione ad una Fede ispirata sull’errore del suo stesso dogma
fondamentale: l’esistenza di Dio e la sua creazione dell’Universo.
- Lo
stesso rimprovero diventa più severo in considerazione che il prof.
Casavola, nella sua qualità di presidente dell’Enciclopedia Treccani, non
può sostenere falsificazioni dogmatiche, come pure il prof.
Masullo, in qualità di Ordinario di Filosofìa morale, non può
sostenere la predetta falsità, contraddicendo, in tal modo, ogni morale
filosofica.
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- Pubblicato
in Nola il 12 marzo 2000
Salvatore
Di Palma
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