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SOCIETA' ITALIANA |
CENTRO STUDI E RICERCHE SULLA MORTE E SUL MORIRE |
Questa pagina deve aiutarti ad affrontare con il tuo prossimo, soprattutto con i bambini, i tuoi figli, i tuoi allievi una conversazione sulla morte.
Come inizio devi capire quale è il TUO RAPPORTO CON LA MORTE.
Per questo ti proponiamo due test elaborati da esperti americani e da noi modificati per gli utenti italiani, con la supervisione degli Autori:
Collett-Lester fear of death ( misura la PAURA della morte)
DAP - R (Death Attitude Profile - Revised) (misura le ATTITUDINI verso la morte)
Perché si dice "naturalmente"? Beh, se non esistesse la paura della morte ognuno si sentirebbe attratto, senza alcun ostacolo, da un vortice di sfide possibili ed impossibili : perché non provare a scalare l'Everest senza ossigeno? perché non rubare una formula-1 e provare l'ebbrezza in pista dei 300 Km ora? perché non sfidare le regole di gravità lanciandosi dalla finestra all'ultimo piano di un grattacielo?
Se ci si pensa bene questi paradossi, rappresentati dalla sfida alla morte, sono possibili solo perché siamo esseri viventi, individui vivi, perché la morte esiste e perché esiste la sua paura.
Tutto normale dunque: la morte è la nostra paura numero uno e quando diciamo di provare una paura "da" morire, stiamo in realtà affermando di avere una paura "di" morire.
Tuttavia e come in tutte le cose, vi è una giusta reazione di paura alla morte - un "giusto mezzo", potremmo dire - e reazioni eccessivamente sbilanciate nel senso di meno paura (più rare) o di paura eccessiva. Di queste dovremo occuparci e preoccuparci se riusciremo a svelarle, a noi stessi ed agli altri.
A questo scopo sono stati costruiti i test, che costituiscono gli strumenti di misura, i metri di riferimento della paura della morte.
Quello che vi abbiamo proposto (il Collett- Lester) è uno dei più semplici e sensibili ed è stato revisionato e tradotto appositamente per l'utente italiano.
M i s u r a t e v i ! e per ogni dubbio interpellateci.
Eppure, benché l'istinto omicida sia condannabile e condannato quando si manifesta con atti lesivi per la vita degli altri, esistono situazioni eccezionali, nelle quali la soppressione di una vita umana passa come atto lecito - come nella legittima difesa o nell'azione di guerra - o eticamente "accettabile" per molti - come nell'omicidio pietoso o nell'eutanasia.
E' di grande importanza e assai significativo per queste ragioni capire quali possano essere le "attitudini" nei confronti della morte e del morire e disporre quindi di strumenti per valutarle nel modo più obiettivo possibile.
Un'attitudine si può definire come la predisposizione mentale a compiere un determinato atto, ma si può anche intendere come l'insieme di atteggiamenti che un individuo assume nei confronti di una particolare situazione o di fronte ad una scelta di comportamento.
Il test DAP-R (Test del profilo attitudinale verso la morte - rivisto
e modificato) è costruito proprio per misurare e valutare le nostre attitudini verso la morte ed il morire
(personale e degli altri). Il test è apparentemente più complicato del test precedente e richiede
sicuramente un tempo più lungo per la compilazione, ma è essenziale per la comprensione delle dinamiche
psicologiche che sviluppiamo nei confronti della morte e per poterle eventualmente modificare.