Quando Dio creò il mondo, maschio e femmina li creò: distinti e complementari. La complementarietà deriva dalle distinte attitudini dell'uno e dell'altra: sudore della fronte e lotta da una parte, sudore del corpo (a letto) e tenerezza dall'altra. Vogliamo ora immedesimarci nella parte della donna: come può un essere dolce, armonioso e abbastanza indifeso sopravvivere in un mondo rude e crudele, i cui interessi generalmente convergono in una mera affermazione egoistica ed edonistica si se stessi, in cui vige la legge del più forte e del più stronzo? In questo modo le donne (che non hanno armi) capiscono ce è meglio far combattere degli altri al posto loro, e qui entrano in gioco gli uomini...
A tal punto sorge il problema più angusto del rapporto uomo-donna!
Presa coscienza della malefica influenza che inevitabilmente la tenerezza e la dolcezza del suo animo esercitano sul povero e disorientato uomo, la donna comincia a macchinare sadicamente (anche se talvolta in maniera inconsapevole) la sua rivalsa che porterà al ribaltamento della situazione di partenza.
Non paga infatti di aver reso l'uomo succube e impotente di fronte ala sua malìa e averlo ridotto in incondizionata schiavitù con l'illusione di appagarlo un giorno beandolo di sé stessa, la donna procede ora ad un intricato gioco di avvicinamento e fuga, di coinvolgimento e freddezza, distruggendo gratuitamente l'individuo ormai inesorabilmente legato alle sue carezze, sfogando così il suo istinto sadico di devastazione.
E così, come il piccolo parassita si avvinghia mortalmente all'individuo cui succhia la vita fino a distruggerlo, così la tenera ed indifesa donna abbraccia l'uomo chiedendo protezione e comprensione, per trasformare poi il suo indifeso abbraccio in una indissolubile stretta di morte.
Essendo queste verità lampanti ed inoppugnabili c'è da domandarsi il motivo per cui l'uomo, pur cosciente della sua imminente rovina, si lasci comunque abbindolare da queste insulse moine femminili: viene da chiedersi se sia egli un coglione... la risposta è affermativa.
Purtroppo da che mondo è mondo, la vita è dura e consiste in una lotta perpetua per la sopravvivenza, e un uomo (la cui vocazione è appunto quella di lottare)(non consideriamo donnicciole e culatoni) è assorbito da questa guerra globale, ma essendo egli di carne, ha bisogno di qualche pausa per ritemprarsi... e in questi momenti di pausa entra in gioco il ricostituente femminile, che del resto va inteso come in greco antico (pharmacos indicava sia medicina che veleno). Purtroppo il ricostituente necessario agli uomini è sempre lo stesso da 10.000 anni e -ahinoi- ce l'hanno le donne (volgarità esplicita e voluta).
Inutile dire che le donne, da stronze che sono, dosano fin troppo bene il loro "nettare", razionando a ciascuno molto meno di quanto ne avrebbe bisogno: si tratta di una sporca compravendita in cui, grazie a Dio, il danaro non prende parte (con tutti i soldi che ho... sarei messo molto male) ma fa incontrare due mercati: domanda di nettare e offerta di protezione.
Dopo aver dimostrato che le donne sono la miglior cosa (medicina) che abbiamo in questo mondo... non dimentichiamoci che potrebbe trasformarsi in veleno (gli antichi greci l'avevano capito fin troppo bene).
Ricordiamo inoltre che la natura si occupa di rapporti maschio-femmina, ignoriamo volutamente quindi ogni possibile deviazione, adducendo la scusa che la consideriamo = merda.
Questi esseri belli e terribili al contempo, ci ingannano facendo credere di dare in maniera libera, a titolo gratuito ed eterno... ma il "darsi" per ottenere qualcosa in cambio è un rituale antico come il mondo...
Per le donne: GODETE, PUTTANE!!!
Per gli uomini: loro sono la nostra rovina, e allo stesso tempo la nostra debolezza, non possiamo e non dobbiamo tuttavia combatterle: non ci resta altro che fuggirle... (credeghe)
GD & TQ
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