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Jane Austen scrisse “Emma” tra il 1814 e il 1815, un anno e mezzo prima
della sua morte. Ne vennero stampate duemila copie ma di queste
cinquecento rimasero praticamente invendute. In vita Jane Austen ricavò
 per “Emma” meno di quaranta sterline.
Due secoli più tardi, la popolarità del romanzo è tale che una rara copia
 dell’edizione originale di “Emma” è stata battuta all’asta per 180.000
 sterline (circa 228.000 euro). Jane Austen l’aveva regalata all’amica
Anna Sharp che all’epoca lavorava come istitutrice a casa di suo fratello
 Edward e che ispirò la figura di Miss Taylor.
Il romanzo dovette essere dedicato al principe reggente
che successivamente divenne Giorgio IV e che fu un grande ammiratore di Jane Austen. Ammirazione che la scrittrice non ricambiò mai tanto che la sua dedica fu giudicata troppo corta e l’editore la dovette sostituire con questa frase: “A Sua Altezza Reale, il Principe Reggente, questo lavoro è, grazie al permesso di Sua Altezza Reale, dedicato nel modo più rispettoso, dalla sua più umile e obbediente servitrice, l’Autrice.”
In una lettera al reverendo James Stanier Clarke, cappellano e libraio del principe, Jane scrisse:
“Qualunque siano i miei desideri per il suo successo, sono tormentata dall’idea che
a quei lettori che hanno preferito “Orgoglio e Pregiudizio” possa apparire inferiore in arguzia, e a coloro che hanno apprezzato di più “Mansfield Park”, possa apparire inferiore in quanto a buon senso. In ogni modo spero che mi farà il favore di accettarne una copia… Penso di potermi vantare di essere, con tutta la vanità possibile, la più ignorante e disinformata donna che abbia mai osato dichiararsi un’autrice.”
Protagonista dell’opera è Emma Woodhouse, bella e intelligente ereditiera, ma anche viziata e non molto brava a capire i sentimenti di chi le sta attorno. Sospetta
che il signor Knightley sia innamorato di Jane Fairfax, Jane del marito della sua più cara amica, Frank Churchill di lei ed Harriet di Frank.
Di Emma, Jane Austen disse: “Sto per descrivere di un’eroina che non piacerà a nessuno tranne che a me.” In alcuni punti è difficile darle torto, ma nel complesso, anche se piena di sé e decisamente molto snob, Emma non può non piacere per la sua indipendenza e per la forza del suo carattere. Inoltre suscita simpatia e piace proprio perché non è perfetta esattamente come afferma ad un certo punto del romanzo il
signor Knightley. È capace di riconosce i propri errori e cerca di farsi perdonare da chi ha maltrattato.
Emma è diversa dalle altre eroine di Jane Austen per il fatto di essere ricca e perché non mostra alcun desiderio di sposarsi. Questi due elementi sono collegati tra loro, visto che il denaro la libera dalla necessità di trovare qualcuno che si occupi di lei. La condizione di “zitella” qualora accompagnata da un capitale non è affatto brutta come quella di una donna sola e senza mezzi. “Emma” è stato descritto come “il primo giallo senza assassinio” forse per
i differenti modi con cui la protagonista riesce ad ingannare sé stessa e per i vari colpi di scena che vi compaiono.
“Emma” è nel complesso uno dei romanzi migliori di Jane Austen, pieno di arguzia, umorismo e qualche pennellata di piacevole malignità. Il signor Knightley, il protagonista maschile, è un uomo affascinante, elegante, pieno di buon senso ma che verso la fine del romanzo agirà d’impulso mosso dalla passione e dal suo amore per Emma.
Un altro personaggio degno di nota è il signor Woodhouse da cui non si può non rimanere affascinate. Con la
sua ipocondria e con il suo terrore per i cambiamenti, è perfettamente riuscito, capace di far sorridere e divertire. Jane Austen raccontò ai nipoti che signor Woodhouse sarebbe morto due anni dopo il matrimonio di Emma. Evidentemente aveva dei motivi per preoccuparsi tanto per la sua salute.

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