Northanger Abbey

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Jane Austen scrisse “Northanger Abbey” tra il 1798 e il 1799,
dandogli il titolo di “Susan”. Come avvenne anche per “Senno e
Sensibilità” e “Orgoglio e Pregiudizio” lo mise da parte e tornò a
lavorarci qualche anno dopo. Lo terminò nel 1803, ma il libro fu
pubblicato postumo nel 1818 insieme a “Persuasione” dall’editore
John Murray, che aveva già pubblicato “Emma” con una tiratura
di 2500 copie. Il titolo fu cambiato perché nel frattempo era
uscito già un altro romanzo chiamato “Susan”.

 Venne pubblicato con un avvertimento scritto dell’autrice:
 
«Questo breve lavoro fu terminato nel 1803, ed era destinato a un’immediata pubblicazione. Fu ceduto a un editore, fu persino reclamizzato, e l’autrice non è mai riuscita a sapere perché la cosa non sia andata oltre. Che un editore abbia creduto valesse la pena acquistare qualcosa che poi non ritenne opportuno pubblicare, è piuttosto strano...»

Northanger Abbey è una parodia gentile del romanzo gotico e ruota attorno a Catherine Morland, eroina atipica, convinta di vivere in un romanzo di Anne Redcliff. Eroina atipica perché ingenua, interessata a giocare a palla e a cricket e non bella, per lo meno all’inizio del romanzo. Jane Austen la descrive in questo modo: “Era magra e sgraziata, aveva la pelle scialba, i capelli neri e piatti, i lineamenti grossi: questo il fisico; non meno inadatto all’eroismo si rivelava lo spirito.” Catherine però adora la letteratura gotica e si diverte “leggendo tutti i romanzi che le eroine devono conoscere per arricchire la loro mente di quelle citazioni tanto utili e consolanti nelle vicissitudini della loro vita avventurosa”.
Non mancano nella storia tutti gli elementi del romanzo gotico come vecchie dimore tenebrose, candele che si spengono, tempeste violente. Alla luce del giorno però ogni cosa si trasforma e ritorna nel mondo della normalità forse un po’ banale a cui Catherine è abituata.
Come in tutti i romanzi di Jane Austen, non ci sono riferimenti alla situazione politica del tempo ma la descrizione del microcosmo sociale dove si muove l’eroina è molto particolareggiata. Si parla di feste, acquisti di stoffe per abiti nuovi, tè e discussioni innocue su parenti e nuove conoscenze. Il tema del denaro è
importante e rappresenta il movente delle azioni sia di Isabelle che del generale Tilney. Tra i personaggi più riusciti abbiamo la signora Allen, di cui si dice: “... apparteneva a quella numerosa schiera di donne, la cui compagnia non può suscitare altri sentimenti se non la sorpresa di constatare come vi siano stati uomini capaci di amarle sia pure quel tanto che occorre per il matrimonio.”

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