IL PADDA - CRITERI DI GIUDIZIO
Articolo di Ivo Ginevra x Alcedo
Quando
studiavo per diventare giudice I.E.I., il mio insegnante soleva ripetere,
che più sono le voci di giudizio in un uccellino, più
è facile per un conoscitore valutarlo.
Anche se riduttiva, quest’affermazione sintetizza abbastanza bene
il processo mentale che anima il giudice nel fissare con un punteggio,
il valore di un soggetto. Per intenderci meglio, basti riflettere, sul
complesso intreccio di disegni e colori presenti nel Diamante mandarino,
o nel Diamante di Gould, e si capisce come chi si trova a valutare le
caratteristiche di questi ploceidi, generalmente riesce a cavarsela
egregiamente.
Il discorso, cambia e di gran lunga, quando si deve giudicare un soggetto
come il Padda.
Questo Estrildide in definitiva ha pochi semplici colori e disegni,
ma collocati in zone ben delimitate che nel complesso devono esprimere,
forza, sobrietà ed eleganza.
Capirete, dunque, quanto è difficile valutare un Padda nel suo
meraviglioso insieme.
Per far questo occorre muoversi secondo uno schema preciso, che consente
di analizzare singolarmente ogni caratteristica richiesta.
Osserveremo, quindi l’Estrildide, nelle sezioni attinenti al disegno,
colore, piumaggio, forma posizione e taglia, riconoscendo le indiscusse
ottime qualità del lavoro portato a termine dalla Commissione
Tecnica Nazionale FOI, specializzazione I.E.I., nel redigere lo standard
ufficiale del Padda.
DISEGNO E COLORE
È
tutto semplice, senza eccessi e concentrato nella testa e nel petto,
dove i ben definiti contorni sono messi in risalto da armoniosi tratti
curvilinei.
L’applicazione di questo principio pretende che la caratteristica
guancia identificativa, sia bianco candido e più estesa possibile
con i “bordi netti che non toccano né il becco né
il cerchio perioculare”; quest’ultimo tra l’altro
deve essere “più spesso possibile”.
Il disegno della testa tipicamente nero intenso, è completato
dal collare, anch’esso di colorazione nera e avvolge tutta la
base del cranio a partire dal sottogola.
L’importanza estetica espositiva del collare è duplice,
perché traccia una calotta ben definita sulla nuca, che evidenzia
con precisione lo stacco della testa con il dorso e, girando nella parte
frontale, lo stacco fra la testa e l’inizio del petto.
Lo spessore del collare deve essere di almeno 0,3 mm. e soprattutto
con bordi particolarmente netti. Il petto grigio cenere è desiderato
“più esteso possibile, con margine ben delineato”
ed evidenzia lo stacco col ventre di colore grigio violaceo che sfuma
nella colorazione bianco sporco del sottocoda.
Un grigio cenere omogeneo è la tonalità avvolgente il
dorso ed il petto del Padda in un tutt’uno con le ali, dove avviene
il tipico fenomeno di difrazione che dona un generale effetto azzurrato
abbastanza carico, valorizzando ancor di più la tipica bellezza
cromatica, tutta rivolta alla massima saturazione possibile d’ogni
pigmento.
Coda e sopracoda sono di un nero brillante atto a richiamare quello
della testa.
Il colore rosso del cerchio perioculare e del becco è dato dall’irrorazione
del sangue all’interno dei capillari che stanno in superficie,
pertanto questa voce di standard, non dipende da fattori pigmentanti
congeniti all’Estrildide. È sempre preferibile, comunque,
il soggetto che esprime il colore in modo deciso, ma la penalizzabile
diluizione rappresenta un demerito da ascrivere alle condizioni generali
del soggetto.
Zampe ed unghie hanno il colore carnicino.
Sono da considerare difetti penalizzanti, tutti i disegni infiltrati
di sfumature o spezzettati nei tratti che sviliscono la semplice e originale
bellezza del Padda.
Un occhio particolare va all’eventuale difetto ricorrente della
pezzatura espressa sotto il mento o all’attaccatura del becco,
deturpante al massimo lo splendore del soggetto.
PIUMAGGIO
E’ uno dei punti di forza espressivi del Padda
che deve essere: “Serico, composto, completo ed aderente al corpo,
di buona consistenza e di giusta lunghezza”.
Assolutamente vietate sono ogni tipo d’arricciature o sbuffi sui
fianchi; le scrime sul dorso e la carenza di piumaggio in modo particolare
sulle guance. Deturpanti sono le parti ancora intrise di colori giovanili,
o in crescita, o peggio ancora: rovinate.
La bellezza del Padda è imprescindibile da questo tipo piumaggio
perché valorizza la sobrietà dei disegni e colori, che
altrimenti perderebbero il loro fascino.
FORMA, PROPORZIONE E TAGLIA
Intanto è doveroso precisare che sussiste una
gran differenza fra i Padda d’allevamento e quelli viventi allo
stato selvatico. I captivi, grazie alle esigenze di selezione, sono
di taglia particolarmente più grande, circa 15 cm., con un becco
più arcuato e “imponente in rapporto alla testa”,
ed un collo “più largo possibile”.
Nel complesso la forma deve manifestare un insieme armonioso di robustezza
e salute, su un corpo dal tronco ovoidale, dove la testa “imponente”
ed “arrotondata”, con il suo largo collo, è saldamente
piantata sul dorso.
L’occhio è richiesto grande, sveglio e ben centrato rispetto
alla testa che guardata centralmente “deve essere piuttosto quadrata”.
Anche le zampe, che conferiscono al Padda un portamento angolare di
45 – 50 cm. rispetto al posatoio, completano l’idea di solidità
del soggetto, perché forti, robuste e dotate d’unghie “spesse
e di media lunghezza”.
Sono da considerare gravi difetti, una testa piccola o piatta, un collo
lungo o stretto, così come un becco sottile o troppo lungo. Da
penalizzare anche il ventre largo, le spalle strette, gli occhi piccoli
e la coda lunga.
Si raccomanda nella valutazione del Padda di tenere sempre a mente che
la femmina ha una taglia leggermente inferiore a quella del maschio
e che la testa è un po’ “più piccola ed affusolata”.
In gabbia quest’Estrildide deve esprimere un
atteggiamento di “fierezza”, con una posizione inclinata
di 45° rispetto al posatoio e nell’insieme, anche un modo
di fare confidenziale.
È da penalizzare un comportamento sonnacchioso o particolarmente
agitato, soprattutto se il soggetto tende ad aggrapparsi alle sbarre.
Vanno penalizzati anche il colore anemico del cerchio perioculare, le
zampe scagliose e le unghia troppo lunghe.
LE MUTAZIONI
Il Padda, nonostante sia allevato in gabbia da più
di tre secoli, ci ha regalato poche mutazioni rispetto ad altri Estrildidi,
vedi ad esempio il Diamante mandarino, che sotto questo punto di vista
deve considerarsi il suo opposto.
Attualmente quelle riconosciute e standardizzate per le esposizioni
sono solamente quattro: la bianca, la topazio, la feomelanica e l’opale.
Qui di seguito è riportata la griglia comparativa delle mutazioni
redatta dalla Commissione Tecnica I.E.I. della Federazione Ornicoltori
Italiani, indispensabile strumento di selezione e guida sul giudizio
di questi meravigliosi Estrildidi.
SCHEDA COMPARATIVA DELLE MUTAZIONI
|
ANCESTRALE |
TOPAZIO |
FEOMELANICO |
OPALE |
BIANCO |
CALOTTA |
NERO, BRILLANTE, UNIFORME |
MARRONE SCURO UNIFORME |
RUGGINE SCURO UNIFORME |
GRIGIO AZZURRATO UNIFORME |
BIANCO |
GOLA |
NERO UNIFORME |
MARRONE SCURO UNIFORME |
RUGGINE SCURO UNIFORME |
GRIGIO AZZURRATO UNIFORME |
BIANCO |
COLLARE |
NERO |
MARRONE SCURO |
RUGGINE |
GRIGIO AZZURRATO |
BIANCO |
PETTO |
GRIGIO BLUASTRO BRILLANTE UNIFORME |
BEIGE SCURO GRIGIASTRO UNIFORME |
BEIGE CHIARO UNIFORME |
GRIGIO AZZURRATO CHIARO UNIFORME |
BIANCO |
VENTRE |
VIOLACEO SCURO |
RUGGINE VIOLACEO |
RUGGINE |
BIANCASTRO |
BIANCO |
DORSO ED ALI |
GRIGIO AZZURRATO UNIFORME |
BEIGE GRIGIASTRO UNIFORME |
BEIGE CHIARO UNIFORME |
GRIGIO AZZURRATO CHIARO UNIFORME |
BIANCO |
CODA E CODIONE |
NERO |
MARRONE SCURO |
RUGGINE SCURO |
GRIGIO AZZURRATO |
BIANCO |
OCCHIO |
MARRONE SCURO |
ROSSO SCURO |
ROSSO BRILLANTE |
MARRONE SCURO |
MARRONE SCURO |
DIFETTI PIU' RICORRENTI |
ZONA VENTRALE TROPPO DILUITA O DI
COLORE NON UNIFORME |
COLORE TROPPO DILUITO SUL PETTO E
SUL DORSO |
TRACCE DI EUMELANINA SU DORSO E PETTO |
COLORE GENERALE TROPPO DILUITO |
TRACCE DI EUMELANINA SUL DORSO |
|
TRACCE DI PIUMAGGIO GIOVANILE SULLE
ALI |
CALOTTA RUGGINE SCURO ANZICHE' MARRONE
SCURO |
CALOTTA TROPPO CHIARA |
COLLARINO TROPPO CHIARO |
TRACCE DI EUMELANINA SULLA CALOTTA
O SULLA NUCA |
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COLORE OPACO DELLA CALOTTA |
CODA DILUITA |
CODA TROPPO CHIARA |
VENTRE BIANCO |
TONALITA' GENERALE GESSOSA |
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COLLARINO TROPPO CHIARO |
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COLORE NELLE ALI NON UNIFORME |
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Zampe, unghie, becco e cerchio perioculare non sono
interessate ad alcuna mutazione. Le femmine, in particolare nelle forme
mutale, hanno il colore meno saturo dei maschi
Ivo Ginevra