IL SEME DI LINO (Linum usitatissimum) Chi è costui? di Ivo Tiberio Ginevra Pubblicato su Alcedo al n.18 anno 2004 "La gente dice ch'è un piacere vedermi" sussurrava la pianta di lino "sono già molto alto e diverrò una magnifica tela. Ah! come sono felice! Nessuno al mondo è più felice di me! Sto benone, ho un grande avvenire" Questo è l'inizio della celebre fiaba di Hans Christian Andersen intitolata per l'appunto "il lino", dove il nostro protagonista non conosce il suo futuro. E' soltanto consapevole che l'uomo gli riserva un nobile e generoso destino, meglio e più di qualunque altra pianta. "La gente dice ch'è un piacere vedermi", e proprio questo è il suo primo servizio, poichè "colma d'incanto l'occhio che lo guarda - G. D'annunzio". Il lino, ha infatti dei bellissimi fiorellini pentameri di un caratteristico azzurro cielo con petali ovali sormontati da un lungo peduncolo, leggermente ramificato verso l'alto che può raggiungere l'altezza massima di circa un metro. Le sue foglie sono piccole, strette, alterne, lanceolate, percorse da tre nervature longitudinali e piuttosto rade, con una tonalità di verde che partendo da una gradazione piuttosto cupa, finisce in un abbraccio d'argento. Ma la gioia dell'occhio continua, perchè esistono circa 200 specie di questa pianta dove le corolle dei fiori hanno vari colori. Abbiamo, infatti, oltre al classico azzurro cielo, i colori giallo, bianco, rosa, blu, violetto, rosso, cremisi, porpora, celeste, lillà e carminio. Il Lino è una pianta erbacea annua, appartenente alla famiglia delle linacee e la sua fioritura copre tutto il periodo che va da Aprile a Settembre; un miracolo, quindi, che si moltiplica. I semi di lino sono ovoidali, di colore bruno-rossastro, tendente al ruggine. Sono appuntiti all'estremità, lisci, lucenti, schiacciati e contenuti dalla pianta in una capsula globosa, che una volta lasciata seccare all'aria, viene battuta per separare i semi. Ogni capsula ne contiene dai cinque agli otto. La semina avviene ad Aprile, in pieno campo, e necessita di un suolo ben affinato da minuscoli solchi, perchè il seme di lino è molto delicato; abbisogna, per l'appunto, di una sarchiatura a mano per evitare che i deboli steli siano sopraffatti dalle erbe infestanti già dai primi giorni di vita. In questa fase, la delicatezza della pianta è tale che ancor oggi, in alcune zome fredde della Valtellina, durante le rigide notti d'inverno, si accendono dei falò al bordo dei campi, proprio per evitare che la brina possa danneggiare le pianticelle. Ma non è finita qui, perchè nella stagione calda abbisogna anche di una buona irrigazione. La raccolta avviene fra luglio e settembre, con delle comuni mietitrebbiatrici per frumento, mentre anticamente era fatta a mano tirando verticalmente la pianta con tutta la radice, proprio allo scopo di utilizzare ogni parte di questo vegetale. "Diventerò una magnifica tela" ....E tela divenne. Tela finissima. Preziosissima. Una tela degna di un dio: il Faraone. Già seimila anni fa, in Egitto, si tessevano preziose bende con tela derivata dal lino, che servivano per fasciare le mummie dei faraoni. In seguito da tela divenne stoffa pregiata e vestì principi e re, dame di corte, sacerdoti, servendo contemporaneamente tutte le civiltà di ogni tempo e luogo. Era ampiamente conosciuto ed apprezzato all'epoca dei greci, romani, galli, germani e non solo in Europa, ma anche in America Latina e Cina; all'inizio coltivato ed apprezzato in questi luoghi, divenne in seguito diffuso in tutto il mondo, servendo l'umanità finchè è andato quasi a scomparire soppiantato dal mais, dal cotone (meno pregiati, ma più economici) e dalle fibre chimiche. Oggi è solamente coltivato nei Paesi in via di sviluppo a clima caldo ed asciutto come la Turchia, l'Africa del Nord e l'Asia. Come detto precedentemente, della sua pianta usiamo tutto, ma in particolare i semi, che donano un olio dalle virtù salutari e poliedriche. La semenza può essere spremuta a freddo o a caldo. Col primo sistema, è prodotto pochissimo olio ma di qualità superiore; con il econdo metodo si ha, al contrario, una considerevole quantità di olio da utilizzare sia nell'alimentazione che in usi diversi. Parlando proprio del suo utilizzo, forse non tutti sanno che il lino viene impiegato in molteplici applicazioni che qui di seguito si elencano, per il solo gusto di incuriosire il lettore. USO MEDICO:"Son divenuto qualcosa! Era questo il mio destino benedetto, sono di utilità nel mondo; e così bisonga far tutti, perchè in ciò consiste la vera gioia!" I semi di lino contengono mucillagini, proteine, minerali, vitamine B1, B2, E, ma soprattutto sono ricchi di acidi grassi polinsaturi. Questi grassi essenziali si distinguono in Omega 3 ed Omega 6, che nell'organismo si comportano in modo completamente opposto. Gli Omega 6 sono abbastanza nocivi, favorendo il nascere di infiammazioni, coagulazioni, ed anche di formazioni tumorali. Gli Omega 3 son indispensabil per la salute: grazie all'elevato contenuto di acido alphalinoleico, rappresentano una risorsa naturale per il mantenimento dello stao di benessere e la prevenzione di numerose malattie. Dannoso, di contro, è l'acido linoleico ottenuto dagli Omega 6. Il seme di lino è ricchissimo di Omega 3, ne contiene addirittura il 60% di quelli presenti nei pesci, ed il suo acido Alphalinoleico, una volta trasformato nel nostro organismo in EPA e DHA, costituisce un valido supporto nutrizionale nella dieta moderna. In poche parole, tutto è trasformato dal nostro organismo in buono e cattivo, dove per buono abbiamo il lino, i vegetali a foglia verde ed il pesce (salmone, tonno e merluzzo su tutti) e per cattivo l'olio di girasole, di mais, di arachidi ed il sesamo. Ecco alcune delle principali proprietà ed azioni degli acidi grassi Omega 3, e la loro efficacia in vari ambiti terapeutici:
Gli Omega 3 hanno, inoltre, un effetto benefico e sono indicati quale rimedio naturale nella cura sui processi infiammatori, in particolare asma, colon irritabile e dolori articolari (soprattutto artrosi reumatoide). Migliorano i sintomi clinici della schizofrenia e della depressione, fornendo anche azione preventiva. Contrastano le dislipidemie abbassandone i trigliceridi. Proteggono le reni e la retina. Regolano anche il livello della pressione anta, confinandola anche nei valori di norma. Promuovono la fertilità maschile aumentando la motilità degli spermatozoi. Agiscono sui disturbi dell'attenzione dei bambini. Le proprietà dei semi possono essere utilizzate ancor oggi, così come si soleva fare anticamente, con impacchi nel caso di slogature, ecchimosi, reumatismi ed eczemi, e con decotti per curare i comuni malesseri dell'apparato respiratorio quali il catarro, la bronchite, la tracheite, la semplice tosse, nonchè stitichezza e disturbi intestinali. Probabilmente, alcune delle malattie attuali sono provocate dall'alterato rapporto tra gli Omega 3 e gli Omega 6- USO ARTISTICO " ciò è più di quanto io avessi potuto sognare! Come avrei potuto immaginare di arrivare a tanto, da diffondere gioia!" l'olio di lino rende la pasta pittorica facile da utilizzare, e conferisce alla pennellata un'ottima tenuta. E' in grado di aumentare o diminuire la consistenza del colore rendendolo più o meno fluido, ma in ogni caso intenso e brillante. Agisce anche sulla pennellata lasciandola meno visibile. USO TESSILE " ..non c'è pezza migliore in tutto il paese di quella del lino. Che gioia!" E' sicuramente l'utilizzo più conosciuto. Abbiamo anche la comune tela restistente e la stoffa delicata, fresca, dalle sfumature cromatiche particolari. USO COSMETICO : ...."ah, che meraviglia! Non l'avrei mai creduto di donare la bellezza!" . Ha proprietà emollienti e rinfrescanti per la pelle; ba usato aggiungendo un decotto nell'acqua per il bagno, ma è anche adatto come shampoo per lavaggi frequenti, per ogni tipo di cute, in particolare quella dei bambini, grazie alle sue proprietà addolcenti e idratanti. ALTRI USI "...ed ecco che un bel giorno diventer carta bianca, liscia, funissima!..ed ora mi ci scriveranno sopra!..è una vera benedizione questa carta che diffonde le parole, rendendo gli uomini più savii e migliori! Un tempo portavo i miei piccoli fiorellini azzurri; ora, per ogni fiorellino, ho avuto in cambio un pensiero gentile. Chi è più felice di me?". Come cellulosa ha un largo uso per la fabbricazione della carta qualitativamente superiore, destinata a resistere nel tempo, tipo quella della carta valori, ma il suo impiego abbraccia anche quello della carta sottile per avvolgere il tabacco delle sigarette. Lo usiamo come mangime complementare nelle diete dei bovini, suini e cavalli, come diluente, come vernice lucidante e mpermeabilizzante per il legno, come olio per l'illuminazione, come stucco per i vetri (oggi sostituito dal silicone), come laterizi, come lubrificante.
USO ORNITOLOGICO Le mucillagini del seme di lio agiscono meccanicamente nell'intestino, con un effetto blandamente lassativo; al contempo, svolgono una funzione protettiva sulle mocose gastriche, prevedendo le infiammazioni in genere. Aiutano molto a ricostruire la flora batterica intestinale soprattutto dopo l'utilizzo di antibiotici. Questi semi, hanno anche un alto contenuto di Metionina (si tratta di un aminoacido essenziale) indispensabile per il buon sviluppo degli embrioni. Il seme, come detto precedentemente, contiene una buona percentuale di acido grasso Omega 3, che è da ritenersi essenziale per la crescita e la brillantezza del piumaggio. Il lino deve essere somministrato fresco, perchè ha una forte propensione, più degli altri semi, all'irrancidimento della componente lipidica, con il logico malessere gastrointestinale causato al volatile. Come seme da somministrare germinato è totalmente da sconsigliare. Durante l'ammollo, secerne un liquido lucido e colloso che ne vieta assolutamente l'utilizzo; esiste, però, la varietà gialla, che si presta alla germinazione, ma va dosata in piccole percentuali nelle miscele destinate a tale scopo. Un uso che mi sento di consigliare, perchè molto pratico e provato personalmente con successo, consiste nel far macerare per circa 20-30 minuti uno o due cucchiai di semi di lino in mezzo litro di acqua fredda. Una volta filtrato il prezioso liquido, può usarsi per ammorbidire il pastoncino secco oppure come semplice acqua da bere nei comuni beverini per curare disturbi gastrointestinali (buono per le pancie arrossate) e stitichezza. Il liquido che rimane può tranquillamente essere bevuto dall'allevatore, meglio se al mattino. I benefici sono gli stessi che ne hanno gli uccelli, ed in ogni caso funziona come semplice integrazione degli acidi grassi polinsaturi del nostro organismo. E' ovvio che i semi usati per la macerazione vanno gettati e che la bevanda nei beverini va cambiata ogni giorno ed eventualmente diluita un pochino con acqua, se originariamente composta da due cucchiai di semi. Se ha un odore sgradevole o rancido deve essere immediatamente eliminata. Tutti gli uccelli beneficiano di questa pozione. In particolare gli esotici domestici, come il Diamante mandarino o il Passero del Giappone, ai quali il seme di lino non è per niente gradito; pertanto, se proprio si vuole costringerli a nutrirsene, per non rinunziare ai suoi benefici, allora frantumiamoli con un frullatore e mischiamoli al loro pastoncino preferito. In tal modo gli uccelli saranno presi in giro, perchè l'amalgama sarà appetitoso. E' importante non esagerare, e non scordarsi che i semi, una volta macerati, irrancidiscono alla svelta; quindi, preparazione e somministrazione devono essere fatti al momento. Lo sfarinato dei semi di lino può anche conservarsi per qualche giorno in frigorifero. Questo sfarinato è un ottimo sostituto delle uova. Il suo equivalente è di un cucchiaio macinato e mischiato con tre parti di liquido. Ultime raccomandazioni: non usare semi immaturi, perchè spesso risultano tossici ed accertarsi che siano sempre freschi. Per uso umano, comprarli in farmacia in quanto depolverizzati. In conclusione, ritengo che il Lino sia un seme benemerito ed un rimedio naturale contro svariate forme di malesseri, pertanto usiamolo. Non dimentichiamo che noi allevatori abbiamo provato di tutto, aceto compreso! Il Lino, nelle giuste dosi sicuramente non fa male anzi, al contrario, fa benissimo. Sapeva forse il nostro seme di Lino di essere così prezioso? Indubbiamente no! Ma, vale proprio la pena in chiusura, riportare l'ultimo verso della favola: "....è una vera benedizione questa di servir tante creature del Signore in tanti modi diversi! Sono proprio felice!" Dott. Ivo Tiberio Ginevra
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