Pe rsonalmente
considero l'ibrido di Diamante Mandarino per Diamante Zebrato (o Modesto)
alla stessa stregua di quello che per gli appassionati allevatori di
fringillidi è l'ibrido di Cardellino X Canarina.
Con ciò voglio dire nel linguaggio universale degli allevatori in genere,
che l'ibrido in questione è estremamente semplice da realizzare ed è
un "lavoro" che anche il neofita può facilmente eseguire. Il perché
è facilmente intuibile in quanto i genitori dell'ibrido sono molto affini
sia genetica-mente (non è un caso quello di avere nidi stracolmi di
ibridi) sia etologicamente (stesse abitudini alimentari, stesso comportamento
nell'allevare la prole, ecc. ecc.). Praticamente per gli appassionati
di ploceidi è l'ibrido ideale per dare inizio a questa meravigliosa
avventura nell'arte del sognare ed economicamente è anche alla portata
di tutte le tasche. Il giovane allevatore sarà quindi entusiasta della
quantità di ibridi creati ed inoltre, riuscendo ad esporre e divertirsi
alle sue prime mostre, stimolato dalle vittorie anche nella categoria
stamm, si avvicinerà sempre di più al mondo dell'ibridazione. Dal punto
di vista squisitamente tecnico un bel soggetto è molto difficile da
realizzare e vederne di belli alle mostre non è poi così facile, questo
perché il D. Mandarino ha la tendenza a dominare il D. Zebrato data
la moltitudine dei suoi disegni e colori che spesso in questa ibridazione
riesce a manifestare in modo confuso poiché veramente difficili da combinarsi.Basti
pensare a tal proposito che si è dovuta creare un'apposita scheda di
giudizio per sottolineare la particolarità e la specificità del D. Mandarino.Pertanto
trasferire tutti questi segni distintivi su un disegno che spicca per
la sua linearità come quello del D. Zebrato non è assolutamente agevole
da attuare e quindi è ovvio credere che la fortuna recita un ruolo essenziale
nella mescolanza dei colori e dei disegni. Fortuna che ovviamente deve
essere aiutata dalla ottima qualità dei riproduttori, con particolare
riferimento alla taglia del D. Zebrato che negli ultimi anni è diventato
il suo tallone d'Achille.Personalmente non mi stancherò mai di ripetere
che un ibrido degno di questo appellativo con la "I" maiuscola, può
solamente essere generato da ottimi soggetti. Ottimo x ottimo = ottimo.
Suona praticamente come la regola algebrica di antica memoria più x
più = più.
IL
DISEGNO DEL FIANCO, DEL PETTO E LA BAVETTA DEL SOTTOGOLA
Una delle difficoltà,
forse la principale, è quella di comminare il disegno orizzontale e marcato
del fianco del D. Zebrato con quello verticale del fianco del D. Mandarino.
Ricordiamo che quest'ultimo disegno è formato da file di regolari punti
rotondi e bianchi su un fondo di un bel bruno castano.
Tale disegno
è già di per sé difficile da trovare perfetto in un
D. Mandarino maschio, quindi appare chiaro che la combinazione complessa
dei due disegni specialmente dove si incrociano, è il punto nevralgico
più guardato da un giudice e da un qualunque appassionato, nonché ed
ovviamente, il più penalizzato.Negli ibridi maschi generalmente riesce
sempre ad imporsi il disegno verticale del D. Mandarino da preferirsi
possibilmente di un caldo colore bruno.Negli ibridi femmine questo disegno
laterale, per via del dimorfismo della razza, è mancante ed al suo posto
inizia un regolare ed armonioso disegno orizzontale ereditato dal D.
Zebrato di un grigio bruno tenue ed uniforme, molto bello a vedersi
che avvolge tutto il petto dall'una all'altra ala salendo ininterrottamente
fino alla valva del becco, che nell'insieme conferisce all'ibrido un'aria
graziosa, delicata ed affascinante. Al contrario, nell'ibrido maschio
le zebrature bianco brune del D. Modesto devono fondersi con quelle
bianco nere del D. Mandarino, quindi, non si faccia ingannare il lettore
pensando che trattandosi di zebrature orizzontali in entrambi i genitori
da trasportare nell'ibrido l'impresa sia una cosa semplice!! Anzi è
tutt'altro che facile perché il disegno che alle volte viene fuori è
talmente irregolare od intriso di nero che nei peggiori soggetti può
sembrare un tovagliolo inframmezzato da qualche piuma bianca.La difficoltà
sta tutta nel fatto che le zebrature dei due genitori sono formate dalla
simmetrica alternanza delle zone lipocromiche e melaniniche presenti
nella piuma.
![](diamante%20mandarino3.jpg)
Diamante
mandarino |
E poiché
il colore nero della piuma del D. Mandarino s'impone con naturale semplicità
sulle zone di piuma brune del D. Zebrato, bisogna soltanto sperare che
l'espansione nera della piuma non la copra del tutto con un effetto
finale completamente nero e quindi deleterio al massimo per il nostro
ibrido. Che ci sia un accenno di barra pettorale ereditata dal D.Mandarino
potrebbe essere sicuramente un pregio, ma la stessa non deve estendersi
verso l'alto altrimenti annullerebbe la graziosità delle zebrature.
Ma continuando la nostra descrizione e salendo verso il sottogola, ecco
presentarsi un'ulteriore difficoltà per il solo ibrido maschio e cioè
la piccola bavetta rosso carminio piuttosto scura in eredità dal Z.
Zebrato che deve essere presente anche se di dimensioni ridotte. Purtroppo
nell'ibrido questo lascito alla base del becco è quasi sempre mancante
ed al suo posto, compare una delicata impronta di colore rosso rosa,
ma in ogni caso questa apparizione, seppur affascinante, dovrebbe essere
preferita secondariamente alla presenza della bavetta. Nella versione
femminile tale "bavettina" è logicamente assente ma non per questo riduce
il fascino della ibrida.
IL
DISEGNO DELLA TESTA, DELLE ALI E IL VENTRE
Per quanto
riguarda il disegno della testa che dovrebbe avere il soggetto ideale,
mi sono reso conto scrivendo quest'articolo, di quanto è complessa e ricca
di colori e disegni la testa del D. Mandarino. Il disegno della guancia,
la striscia del becco, la striscia dell'occhio, la lacrima, il colore
del becco e quello della guancia e... quanta abbondanza concentrata in
pochi centimetri!! Senza commento alcuno appare logico pensare che il
nostro ibrido debba rigorosamente avere tutti questi disegni ed in linea
di massima gli stessi sono generalmente presenti nella testa dell'ibrido.
![](foto%20femmina%20diamante%20zebrato%20x%20mandarino_file/image001.jpg)
Ibrido
femmina Diamante zebrato x Diamante mandarino |
Soltanto
un po' debole si presenta il colore ed il disegno della guancia ereditato
dal D. Mandarino ma ciò appare perfettamente logico perché il D. Zebrato
ha i lati del collo e le guance di colore bianco. Chiaramente l'allevatore
che vorrà costruire quest'ibrido deve scegliere un riproduttore D. Mandarino
con una guancia regolare e di un bel colore arancio-bruno il che agevolerà
il compito della natura.
Stupendo e pieno di fascino è invece il colore della testa dell'ibrido
che in linea di massima possiede la sequenza dei colori del D. Zebrato
e precisamente una fronte nera a partire dall'attaccatura del becco superiore,
una testa rosso-rosato a ricordo dell'inconfondibile colore rosso carminio
scuro ed una restante parte superiore che scende dalla nuca lungo il dorso
con una tonalità di gradevole grigio-bruno caldo ed uniforme. Il becco
rosso chiaro e senza screziature nere nell'ibrido maschio trova e fa anche
risaltare le redini ereditate dal genitore D. Zebrato
Tale
striscia orizzontale e nera che lega il becco con l'occhio e che costituisce
un elemento caratterizzante della fisionomia del D. Zebrato è ben visibile
in grigio, anche attraverso il bianco della lacrima del D. Mandarino.
Il becco dell'ibrido femmina, dato il dimorfismo della razza, è del classico
colore della femmina del D. Mandarino. Le redini sono meno marcate rispetto
a quelle dell'ibrido maschio e generalmente la striscia dell'occhio del
D. Mandarino non è presente. Questa assenza comminata al tenue colore
del becco, delle redini e delle zebrature rende quindi il soggetto "squisitamente
femminile".
![](foto/diamante%20zebrato1%20Italia%20ornit.jpg)
Maschio
di diamante zebrato
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Le ali di colore grigio-bruno piuttosto scuro, sono impreziosite dalle
orlature delle remiganti del D. Modesto che come delle perle devono spiccare
con il loro bianco e devono catturare lo sguardo dell'amatore con il loro
disegno simmetrico e luminoso incastonato sulla punta delle ali. Il ventre
poi è di un bianco puro e luminoso che fa risaltare ancor di più la bellezza
del soggetto ed in particolare della sua taglia, conferendo una generale
aria di benessere.
Ivo
Tiberio Ginevra
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