DIAMANTE ZEBRATO X DIAMANTE MANDARINO (Un classico ibrido da competizione) testo e foto di Ivo Ginevra Pubblicato su Italia Ornitologica n°12 del Dicembre 2000 |
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Personalmente
considero l'ibrido di Diamante Mandarino per Diamante Zebrato (o Modesto)
alla stessa stregua di quello che per gli appassionati allevatori di
fringillidi è l'ibrido di Cardellino X Canarina. IL DISEGNO DEL FIANCO, DEL PETTO E LA BAVETTA DEL SOTTOGOLA Una delle difficoltà, forse la principale, è quella di comminare il disegno orizzontale e marcato del fianco del D. Zebrato con quello verticale del fianco del D. Mandarino. Ricordiamo che quest'ultimo disegno è formato da file di regolari punti rotondi e bianchi su un fondo di un bel bruno castano.Tale disegno è già di per sé difficile da trovare perfetto in un D. Mandarino maschio, quindi appare chiaro che la combinazione complessa dei due disegni specialmente dove si incrociano, è il punto nevralgico più guardato da un giudice e da un qualunque appassionato, nonché ed ovviamente, il più penalizzato.Negli ibridi maschi generalmente riesce sempre ad imporsi il disegno verticale del D. Mandarino da preferirsi possibilmente di un caldo colore bruno.Negli ibridi femmine questo disegno laterale, per via del dimorfismo della razza, è mancante ed al suo posto inizia un regolare ed armonioso disegno orizzontale ereditato dal D. Zebrato di un grigio bruno tenue ed uniforme, molto bello a vedersi che avvolge tutto il petto dall'una all'altra ala salendo ininterrottamente fino alla valva del becco, che nell'insieme conferisce all'ibrido un'aria graziosa, delicata ed affascinante. Al contrario, nell'ibrido maschio le zebrature bianco brune del D. Modesto devono fondersi con quelle bianco nere del D. Mandarino, quindi, non si faccia ingannare il lettore pensando che trattandosi di zebrature orizzontali in entrambi i genitori da trasportare nell'ibrido l'impresa sia una cosa semplice!! Anzi è tutt'altro che facile perché il disegno che alle volte viene fuori è talmente irregolare od intriso di nero che nei peggiori soggetti può sembrare un tovagliolo inframmezzato da qualche piuma bianca.La difficoltà sta tutta nel fatto che le zebrature dei due genitori sono formate dalla simmetrica alternanza delle zone lipocromiche e melaniniche presenti nella piuma.
E poiché il colore nero della piuma del D. Mandarino s'impone con naturale semplicità sulle zone di piuma brune del D. Zebrato, bisogna soltanto sperare che l'espansione nera della piuma non la copra del tutto con un effetto finale completamente nero e quindi deleterio al massimo per il nostro ibrido. Che ci sia un accenno di barra pettorale ereditata dal D.Mandarino potrebbe essere sicuramente un pregio, ma la stessa non deve estendersi verso l'alto altrimenti annullerebbe la graziosità delle zebrature. Ma continuando la nostra descrizione e salendo verso il sottogola, ecco presentarsi un'ulteriore difficoltà per il solo ibrido maschio e cioè la piccola bavetta rosso carminio piuttosto scura in eredità dal Z. Zebrato che deve essere presente anche se di dimensioni ridotte. Purtroppo nell'ibrido questo lascito alla base del becco è quasi sempre mancante ed al suo posto, compare una delicata impronta di colore rosso rosa, ma in ogni caso questa apparizione, seppur affascinante, dovrebbe essere preferita secondariamente alla presenza della bavetta. Nella versione femminile tale "bavettina" è logicamente assente ma non per questo riduce il fascino della ibrida. IL DISEGNO DELLA TESTA, DELLE ALI E IL VENTRE Per quanto riguarda il disegno della testa che dovrebbe avere il soggetto ideale, mi sono reso conto scrivendo quest'articolo, di quanto è complessa e ricca di colori e disegni la testa del D. Mandarino. Il disegno della guancia, la striscia del becco, la striscia dell'occhio, la lacrima, il colore del becco e quello della guancia e... quanta abbondanza concentrata in pochi centimetri!! Senza commento alcuno appare logico pensare che il nostro ibrido debba rigorosamente avere tutti questi disegni ed in linea di massima gli stessi sono generalmente presenti nella testa dell'ibrido.
Soltanto
un po' debole si presenta il colore ed il disegno della guancia ereditato
dal D. Mandarino ma ciò appare perfettamente logico perché il D. Zebrato
ha i lati del collo e le guance di colore bianco. Chiaramente l'allevatore
che vorrà costruire quest'ibrido deve scegliere un riproduttore D. Mandarino
con una guancia regolare e di un bel colore arancio-bruno il che agevolerà
il compito della natura. Tale striscia orizzontale e nera che lega il becco con l'occhio e che costituisce un elemento caratterizzante della fisionomia del D. Zebrato è ben visibile in grigio, anche attraverso il bianco della lacrima del D. Mandarino. Il becco dell'ibrido femmina, dato il dimorfismo della razza, è del classico colore della femmina del D. Mandarino. Le redini sono meno marcate rispetto a quelle dell'ibrido maschio e generalmente la striscia dell'occhio del D. Mandarino non è presente. Questa assenza comminata al tenue colore del becco, delle redini e delle zebrature rende quindi il soggetto "squisitamente femminile".
Ivo Tiberio Ginevra
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