NONNETTA MINORE PER PASSERO DEL GIAPPONE (un ibrido scuro pieno di fascino) testo e foto di Ivo Ginevra Pubblicato al n. 5 di Italia Ornitologica anno 2000 |
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L'
ibrido
di Nonnetta minore per Passero del Giappone
non presenta particolari difficoltà nella sua realizzazione pratica,
infatti, il maschio di Nonnetta minore si adatta facilmente alla vita
captiva ed insieme alla femmina di Passero del Giappone è anche un bravo
imbeccatore della prole evitando, con tale comportamento il fastidioso
ricorso alle balie. Inoltre i due uccelli in questione sono anche geneticamente
molti vicini e di temperamento molto simile e "caldo", pertanto i due
partners si accettano reciprocamente e senza particolari difficoltà.
Una
ibridazione facile, quindi, ma non per questo priva di fascino ed interesse,
anzi l'ibrido in oggetto è per forma, colori e temperamento, molto accattivante,
non scordiamoci che la Nonnetta minore è conosciuta anche con il nomignolo
di "Diablito" e da un uccellino così soprannominato, certamente qualche
cosa di affascinante deve per forza venire fuori.
L'obiettivo dell'ibridista che si cimenta in questa avventura è chiaramente quello di trasportare nelle sue "creature" le migliori caratteristiche delle due specie, pertanto il "sognatore" deve assolutamente ottenere quel tipico riflesso verde bronzato che ha la Nonnetta minore sulla testa, nella gola ed ai lati del petto. In poche parole deve riuscire a trasferire questo splendido cappuccio del "Diablito" sulla "creatura". Ovviamente, per ottenere un soggetto con questa spettacolare caratteristica, l'ibridatore deve saper scegliere un maschio di Nonnetta minore particolarmente "brillante" ed una femmina di Passero del Giappone nero-bruno con il massimo dell'ossidazione, dall'espresione nera e chiaramente con un cappuccio molto regolare. Soltanto scegliendo bene i genitori con queste primarie caratteristiche si può avere nel costruendo ibrido, il cappuccio verde bronzato dei sogni.
Devo anche segnalare per completezza di trattazione, l'alto numero di uova feconde che è in grado di produrre la coppia dei genitori con l'ovvia possibilità di formare, ai fini delle esposizioni, anche degli stamm che indubbiamente lasceranno di stucco i giudici competenti e tutti gli allevatori del settore. Inoltre, è anche facile avere dagli f1 uova feconde e così poter aprire le porte alla realizzazione di programmi di allevamento anche ambiziosi.
Concludendo, posso affermare che questo ibrido, anche se non appariscente e di difficile realizzazione, ha il grande fascino accattivante e ricercato del "nero" e quando dico questo penso ai numerosi allevatori che ormai da un ventennio si cimentano nei tentativi di dare origine all'agognato canarino nero. Tutta questa ricerca, infatti, mi porta ad affermare che il "nero", in fin dei conti è bello, piace ed attrae anche molto, ma se a qualche lettore verrà in mente leggendo queste parole che io possa aver fatto un'allusione o propaganda politica al tradizionale colore nero della destra politica, mi si lasci dire per "parcondicio" che il bello di questa ibridazione sta nel fatto che i genitori della "creatura", sono degli uccelli appartenenti alla tradizionale "rossa" classe operaia dei lavoratori ed avendo un prezzo di acquisto decisamente basso è alla portata di tasca di tutti gli allevatori indipendentemente dal colore politico rosso o nero. Ivo Tiberio Ginevra
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