Il
Cordon bleu è indubbiamente fra gli uccelli
più belli che provengono dall'Africa.
Il Cordon Bleu
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Guardandolo a prima vista non si può
che rimanere affascinati dall'armonia delle tinte azzurre sul fondo
grigio-bruno da dove spicca un becco rosso violaceo e sulle guance dei
maschi, due graziose macchioline semicircolari di un bel colore rosso
vivo. In seguito allevandolo, ci si rende conto che fra tutti gli uccelli
ospiti dell'allevamento è indubbiamente uno dei più rustici e più graditi
anche per le sue scarse pretese alimentari (un semplice misto per esotici
con prevalenza di panico andrà più che bene) e per le grandi capacità
di adattamento a qualsiasi temperatura.Inoltre, il carattere vivace
ed il forte verso di richiamo, nonché il comportamento affettuoso riservato
al proprio partner, completano la descrizione di questo piccolo gioiello
africano tipico delle zone equatoriali e tropicali. Fin qui solo pregi;
difetti forse uno solo che si manifesta durante la stagione degli amori.Infatti,
in questo periodo entrambi i sessi diventano particolarmente litigiosi
verso tutte le altre specie di volatili presenti in voliera ed una volta
scelto il sito della nidificazione diventano, specialmente il maschio,
ancora più aggressivi, dimostrando di non avere alcun timore anche di
uccelli con taglie superiori alla loro.Nei confronti della propria specie
sono per tutto il periodo della riproduzione costantemente in guerra
ed in tale occasione si potrà udire chiaramente l'urlo di battaglia
continuamente lanciato verso il proprio consimile. E' pertanto evidente
che se si vogliono ottenere dei risultati nella riproduzione, bisogna
alloggiare le coppie singolarmente e se possibile in gabbioni di 90
cm di lunghezza.La riproduzione non riserva particolari problemi. Anche
nella scelta del nido, sia quello classico a "peretta" che quello comune
a "cassetta" non daranno alcun problema. Per quanto riguarda il materiale
d'imbottitura del nido andrà bene anche la semplice juta, utilizzata
alla stessa stregua dei materiali più sofisticati, è comunque buona
norma lasciare a disposizione anche del materiale soffice per far sì
che la coppia possa rifinire morbidamente l'interno del nido.
Coppia di Cordon Bleu |
Il corteggiamento è una vera delizia
per gli occhi dell'ornitologo; infatti il maschio con una pagliuzza
stretta all'estremità del becco, afferrandosi saldamente con gli artigli
al posatoio, comincerà fermo sul posto, una danza fatta di rapidi e
continuati movimenti dal basso verso l'alto; inoltre gonfiando le piume
del petto, dell'addome e della testa cercherà di assumere un atteggiamento
virile e seducente ed avvicinandosi alla compagna comincerà un dolce,
sommesso e flautato canto interrotto all'improvviso dai soliti trilli
e cicalecci di guerra. La coppia una volta formatasi risulterà affiatata
garantendo il sicuro successo riproduttivo, senza mostrare alcuna paura
nei confronti dell'allevatore e delle sue continue ispezioni.Il nido
sarà prevalentemente costruito dalla femmina con zelo e rapidità ed
il maschio in questa fase terrà un costante comportamento di "vigilantes"
minaccioso e guardingo, emettendo spesso trilli di allarme ad ogni sospetto.
In questa fase precedente la deposizione
delle uova sarà bene fornire alla femmina una vera "tempesta" di sali
minerali, gritt, sabbia ed ossi di seppia a volontà che la futura mamma
mostrerà immediatamente di gradire appetendo in grandi razioni, sicuramente
consapevole della propria difficoltà di formazione del guscio delle
uova. Anche grattugiare delle ossa di seppia ed una volta in polvere
cospargere tutti gli alimenti non è una precauzione eccessiva poiché
bisogna aiutare in tutti i modi la femmina nella formazione del calcio
necessario al guscio delle uova in quanto non e cosa rara vederla impallonata
sul fondo della gabbia od addirittura vederla morire senza poter fare
alcunché per salvarla. La cova dura in media dai 12 ai 13 giorni e durante
questo periodo la femmina resterà quasi costantemente nel nido sorvegliata
dal "vigilantes" che, comunque, darà anche lui un aiuto nella cova.
Alla schiusa i pullus si presentano ricoperti da un folto piumino grigio
e con un "patten buccale" abbastanza caratteristico che li distingueranno
chiaramente dagli altri congeneri, inoltre saranno ben visibili ai lati
del becco, delle fluorescenze azzurrognole facilmente individuabili
dai genitori nella penombra del nido e ciò per facilitare l'imbeccata.
La richiesta di cibo da parte
dei pullus non è molto insistente, anzi è abbastanza delicata, per
cui bisognerà necessariamente controllare i genitori nelle loro mansioni.
Cordon
Bleu
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Dovendo
ricorrere alle balie, allora la scelta dovrà ricadere su quelle di
provata esperienza badando di non mandare avanti covate miste che
sicuramente sarebbero fatali ai Cordon Blu. Giova anche ricordare
che questa Specie abbisogna (particolarmente nei primi giorni di vita)
di una integrazione proteica di natura animale ed infatti non è male
somministrare larve di tenebrione ed uova di formica, ma se ciò non
è possibile per vari motivi allora sarà bene abituare per tempo la
coppia e le balie a nutrirsi con un pastoncino altamente proteico,
possibilmente di tipo morbido, stemperato con uno per insettivori.
Inoltre, semi germinati ed immaturi, grano rinvenuto nell'acqua, uovo
sodo e biscotti ammorbiditi nel latte non dovrebbero mai mancare,
perché questa specie è in grado di allevare molto bene se ha a disposizione
tutto quanto possa servirle per alimentare i piccoli. I giovani forniti
di un piumaggio grigio ed azzurrognolo simile a quello materno assumono
il pieno colore intorno al 4°- 6° mese di vita.Chiaramente con questi
colori così forti e ricercati, la mente di un ibridatore non può far
altro che fantasticare meravigliosi soggetti nati con l'accoppiamento
fra Becco di corallo, Melba, Bengalino, Amaranto e se l'ibridatore
vuole proprio impazzire sognando, si immaginerà gli "incredibili"
ibridi prodotti con un Diamante di Bichenow, con un Diamante fetonte
o con un bellissimo Granatino, tutti, peraltro possibili. Prima
di concludere questo scritto mi sembra doveroso per completezza di
trattazione, far un cenno alle 3 sottospecie del Cordon blu anch'esse
di poche pretese come il suo conspecifico e precisamente: 1. il Cordon
blu maggiore o gigante, che si differenzia dal Cordon blu per una
taglia di gran lunga maggiore (14, 15 cm ed oltre), ma con un colore
azzurro molto sbiadito; 2. l'Astridide blu (U. angolensis), dotato
di un azzurro più intenso ma con l'assenza del semicerchio rosso nelle
guance; 3. il bellissimo Astrildide a testa azzurra (U. cyanocephalus),
anch'esso privo dei semicerchi rossi, ma dotato di un azzurro vivo
che si estende per tutto il petto, sulla fronte e sul capo fino alla
nuca. Inoltre è dotato di una taglia di due centimetri più grande
del Cordon blu e di un canto continuo e grazioso.
Le femmine
delle tre sottospecie sono simili a quelle del Cordon blu ma si distinguono,
un po' per la taglia superiore ed un po' per il colorito più esteso.
Il comportamento in
fase di riproduzione è pressoché identico a quello del Cordon blu
ma l'esperienza consiglia per le sottospecie ed in particolare per
il Testa azzurra, di usufruire di una umidità maggiore, possibilmente
intorno all'80% od anche al 90% e ciò perché queste sottospecie vivono
soprattutto nelle boscaglie ed ai margini dei corsi d'acqua. Di contro
il Cordon blu con questi tassi di umidità fa generalmente cilecca
e spesso si ammala a testimonianza della solarità di questo animale
adatto, una volta acclimatato, anche a sopportare le temperature rigide
dei nostri inverni. Allevare queste Specie dà molte
soddisfazioni ed anche in campo espositivo i risultati non tarderanno
ad arrivare. Personalmente ritengo che tali animali con i loro colori
così forti ed armoniosi e con il loro comportamento vivace e carico
di personalità, potrebbero far parte di un programma sperimentale
di pet-therapy con indubbi vantaggi di tipo farmacologico e clinico
specialmente nella psiche di chi nella vita è stato poco fortunato.
Ivo
Ginevra
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