IBRIDI
CON LE LONCHURE
Considerazioni
e prediche di Ivo Ginevra
Pubblicato su Alcedo n. 21/2005
Gli ibridi con il genere Lonchura,
rappresentano i parenti poveri dell’ibridazione.
LONCHURA BICOLOR NIGRICEPS X DIAMANTE
GUTTATO
Rarissimo
ed eccellente ibrido fra due specie abbastanza distanti fra loro.Si apprezzi in particolare quanto risalti la bianchezza
del ventre tipico, di entrambi i genitori messo a contrasto con
l’ottima colorazione nera ereditata maggiormente dalla Nonnetta.
Pieno d’effetto è il rosso del codione e la rotondità dell’occhio,
derivanti dal Guttato. Il disegno del fianco di entrambi i parentali,
invece, si annulla in uno straordinario e brillante nero uniforme.
S’intravede anche un ottimo colore del dorso marrone tipico della
nigriceps ed un grigio cupo del collo, perfetta fusione fra il nero
della Nonnetta ed il grigio splendente del Guttato. |
Sì, avete letto bene: “Poveri”, e ritengo proprio di usare un termine
giustamente provocatorio, per sottolineare lo scarso interesse che la
maggior parte degli allevatori dedica a questo genere d’ibridi ed alle
Lonchure in particolare. Le cause sono varie e partono
tutte da motivazioni che non mi sento di condividere perché legate ad
una molteplicità di fattori esterni, avulsi dall’ornitologia amatoriale,
che alla fine si traducono in mancanza di attenzione verso questi ibridi
ed alle stesse Lonchure. D'altronde cosa si vuole
da un uccellino che generalmente non crea problemi!
E’ rustico, si adatta tranquillamente alle nostre latitudini, è resistente
alle malattie, si riproduce con facilità, non crea alcun problema di gestione
alimentare, ha sempre un piumaggio in ordine, costa poche decine d’euro,
ecc.. ecc.. Detto così sembrerebbe il compagno ideale d’allevamento, ma
tutto questo non basta. Si vuole ancora di più!
Forse un brutto giorno quando ci si accorgerà che la specie in questione
è diventata talmente rara da non potersi trovare senza sforzo ed a prezzi
“popolari”; forse quando finalmente le Lonchure faranno tristemente parte
delle appendici della CITES; forse quando il loro allevamento sarà diventato
burocraticamente problematico, forse allora … e solo allora ci sarà la
dovuta attenzione ed il conseguente rispetto da parte di allevatori e
commercianti, per questo tipo di uccelli che non a torto provocatoriamente
definisco di “serie B”.
Lamentandomi di tutto questo con degli amici allevatori,
mi è stato risposto che i soggetti in questione, anche se mostrano una
eccellente sericità e brillantezza del piumaggio, hanno una cromia poco
appariscente e quindi sono costretti a sfigurare anche in confronto agli
stessi ibridi fra australiani, perché questi ultimi sono coloratissimi
e di taglia più armoniosa. Insomma una specie di “serie B” nella stessa
“serie B”. Una “B2” per intenderci.
Queste risposte mi hanno fatto riflettere molto soprattutto sull’ibrido
fra Diamanti australiani. Di certo le considerazioni dei miei amici partivano
dal fatto che gli Australiani sono generalmente colorati ed alle volte
fin troppo appariscenti, vedi su tutti il Diamante di Gould; quindi, in
linea di massima, un Diamante australiano ha sempre una spettacolare livrea
trasmissibile alla prole ibrida, dove si estrinseca a volte molto lipocromo
rosso, come ad esempio nel Diamante fetonte o nel Diamante ruficauda,
ed a volte poco come nel Diamante guttato o nel Diamante modesto.
IBRIDO DI CAPPUCCINO TESTA BIANCA
X PADDA proiezione dorsale
Colpisce di quest’ibrido, e di quelli con le Lonchure
in particolare, la sericità e brillantezza del piumaggio, che in
questo soggetto appare perfetta. Eccellente è l’accenno della guancia
del Padda che s’intravede sul cappuccio ereditato dal padre cappuccino.
Armoniosa è la colorazione del dorso su un’ottima forma, proporzione
e taglia dell’ibrido che fonde perfettamente le caratteristiche
dei due parentali, per altro facilmente individuabili.I
più tecnici avranno anche notato nelle zampe, la tipica scagliosità
derivante dal padre cappuccino |
Al contrario, i disegni e le livree delle Lonchure
e dei relativi ibridi appartenenti allo stesso genere, sono poco vistosi,
tendenzialmente scuri e privi di rosso, pertanto, data l’innegabile l’attrazione
dell’occhio umano verso le tinte di questo colore che meglio fanno risaltare
le pregevoli qualità estetiche del soggetto, vengono preferiti, di fatto,
ad altri ibridi con livrea più appariscente. In
poche parole, ritengo che le Loncure ed i loro ibridi appartenenti allo
stesso genere, forse per i condizionamenti mentali e visivi che ho sopra
esposto, sono osservati svogliatamente da parte di giudici ed allevatori
in genere.
Fateci caso! Quello che vi chiedo in questo scritto,
è di cominciare a guardarli con la dovuta attenzione, perché solo così
vi accorgerete che sia nelle Loncure, sia nei loro ibridi, ogni forma
è perfetta ed ogni colore non è semplicemente sobrio, ma dovuto. Prendete
per esempio il comune Domino (Lonchura punctulata), osservatelo
meglio e vi apparirà meraviglioso nella sua espressione armoniosa del
cromatismo marrone con una pregevole regolarità di disegno squamato sul
bianco fondo del ventre, che lo rendono unico. Irripetibile. Perfetto.
Ecco, quello che voglio dire: date ad ogni Loncura la sua giusta e dovuta
osservazione e vi accorgerete del meraviglioso mondo che contengono queste
piccole bellissime creature. Aggiungo un altro dovuto esempio
fra tutti: le comunissime nonnette ed in particolare la cucullata e
la bicolor. Vi chiedo: “Avete visto altrove la meraviglia del verde
ramato espresso dal cappuccio nero della cucullata?” oppure:
“Avete visto il bellissimo contrasto espresso fra la bianchezza assoluta
di un lipocromo manifestato nella zona ventrale ed il nero splendente
del dorso della bicolor ?
Per non parlare poi, del suo becco massiccio che fonde i due colori in
un’ardesia piombato di rarità mai vista”. Ebbene, queste ottime qualità
sono generalmente trasmesse alla prole ibrida, ed anche ad un genitore
modesto ed inflazionato come il Passero del Giappone, che tra l’altro
impreziosisce il bianco ventre dell’ibrido, con il suo tipico disegno
a scaglie.
Ora, se dei piccoli gioielli del genere sono valutati dal giudice senza
che possano avere una giusta illuminazione che metta in risalto le loro
rifrazioni di colore, oppure, se guardati dall’allevatore di sfuggita
nel fondo della gabbia, ecco, tali ibridi saranno sempre incompresi e
messi da parte e perché? Solo in due sole parole: perché “sono scuri”
e quindi in gara, poco sgargianti anche in confronto ai più ricchi parenti
Australiani ed ai loro ibridi.
A questi ibridi fra lonchure non rende giustizia, neanche la nuova scheda
di giudizio FOI, anzi, diciamo pure che grazie a questa, sono addirittura
penalizzati, soprattutto nelle voci “difficoltà di realizzazione” e “rarità”;
infatti, lasciano sul terreno di gara quattro punti sui dieci a disposizione,
e quattro punti sono assai.
IBRIDO DI CAPPUCCINO TESTA BIANCA
X PADDA a proiezione frontale.
L’attento
osservatore, avrà notato ai lati del ventre ed alla fine del petto,
un accenno a dei disegni che nei due parentali sono completamente
assenti e giustamente concluderà affermando che non dovrebbero essere
presenti nell'ibrido, magari penalizzando il soggetto in questione.
Tali accenni di disegno, di contro, sono tollerati nel giudizio
perché potrebbero estrinsecare un regresso a quelli che anticamente
erano i disegni delle Lonchure ancestrali, poi andati smarriti per
via della consueta evoluzione delle specie all’ambiente. Sembrerebbe
proprio che l’odierno Cappuccino a testa bianca n’abbia subito le
principali conseguenze e questo trova conferma da parte degli allevatori
di Passeri del Giappone che lo inseriscono nei loro ceppi, proprio
per ottimizzare la selezione verso il disegno ventrale di questi
ultimi, nonostante il fatto che all’apparenza il cappuccino sia
privo di scagliature. |
Non voglio assolutamente mettermi in polemica con i tecnici che hanno
voluto questa nuova scheda di giudizio, anche perché fondamentalmente
mi piace, ma ritengo soltanto che a queste due voci di giudizio siano
stati messi a disposizione molti punti, dieci per l’esattezza. Sono
d’accordo sul fatto che sia giusto premiare un soggetto anche per le sue
caratteristiche di rarità e difficoltà di realizzazione, ma ritengo che
un punto per ogni singola voce, oppure tre a voci accomunate, siano più
che sufficienti. Praticamente dei punti da intendersi come “bonus” che
il giudice di gara assegna discrezionalmente, soltanto se ritiene sussistere
queste caratteristiche peculiari dell’ibrido.
Di contro i punti assegnati nelle altre voci della scheda, non avrebbero
subito uno stravolgimento essenziale e quindi anche ibridi, più modesti,
come quelli fra Lonchure, sarebbero stati valutati senza penalizzazione
alcuna, partendo alla pari con altri ibridi, magari più vistosi o particolarmente
insoliti. Ritengo che il principio giudicante sia
quello di far vincere un ibrido soltanto per la sua particolare bellezza,
se poi è anche raro o difficile da realizzare, allora che venga gratificato
e preferito ad altri, ciò nondimeno la base di partenza, lo ripeto nuovamente:
deve essere uguale per tutti. Si tratta della semplice applicazione dei
principi d’uguaglianza all’interno di una competizione ornitologica che
porta all’eliminazione d’ibridi di serie A, B o addirittura “B2”.
Nella realizzazione d’ibridi fra Lonchure, l’allevatore usa generalmente
le femmine di Passero del Giappone od in alternativa, quelle di Padda,
perché più inclini alla cova rispetto ad altre Lonchure più difficili
da consacrare all’ibridazione, ma vorrei precisare che pur adoperando
come parentale femmina il docile Passero del Giappone, all’interno dello
stesso genere, abbiamo anche difficoltà di realizzazione medie, con Cappuccini
e Donacole, e difficoltà abbastanza alte se si usa ad esempio, la Nonnetta
maggiore. Stesso discorso vale per la femmina Padda che accoppiata a Cappuccini
e Nonnette ha una realizzazione di media difficoltà ed addirittura abbastanza
alta se unita con Donacole, Becco d’argento, Becco di piombo e Nonnette
sia minori che maggiori.
Ovviamente l’incrocio fra maschio Passero del Giappone e femmina Padda
non presenta difficoltà insormontabili. Nello specifico
dell’articolo, voglio polarizzare l’attenzione dell’ibridista, sulle numerose
specie che compongono il genere Lonchura, per fargli volare la mente verso
le infinità d’ibridazioni che offre la vasta famiglia degli Estrildidi
e ciò al fine di non usare soltanto i soliti Passeri del Giappone o Padda
come uno dei parentali.
BECCO DI PIOMBO X DIAMANTE GUTTATO
Pregevolissimo
ibrido che mette in evidenza tutte le belle caratteristiche dei
parentali, in particolare per parte di madre Guttato, il tipico
colore rosso del codione, le strisce nere (redini) che dal becco
arrivano agli occhi ed una taglia arrotondata, mentre da parte paterna
si apprezza una gradevolissima colorazione generale del soggetto.
Ottimo e armonioso appare il disegno del fianco |
Sebbene le femmine di queste specie siano abbastanza inclini ad allevare,
con un conseguente risparmio di energie e spazio per l’allevatore, è utile
ricordare che filogeneticamente le Lonchure hanno un’ottima potenzialità
di realizzazione ibridologica sia all’interno dello stesso genere, sia
in quello della vasta famiglia degli Estrildidi. Occorre, pertanto, premunirsi
di balie ove la specie prescelta sia poco incline ad allevare e dar sfogo
alla propria fantasia. Vedere fra i pannelli
delle mostre, una gabbia con dentro un ibrido fra Lonchure o fra Lonchure
e Diamanti australiani come ad esempio di Becco di piombo x Diamante guttato,
ingenera per gli amanti di questo tipo d’ibridazione, lo stesso interesse
che un ibrido di Fanello x Cardinalino del Venezuela, suscita in un cultore
di fringillidi. Purtroppo
il grosso degli appassionati è formato da allevatori di canarini o fringillidi
in genere e questo fa sì che l’interesse per i soggetti esposti in una
mostra, vada tutto a loro beneficio, ma per favore, vi chiedo solo una
cosa: guardate le Lonchure ed i loro ibridi con rispettosa ed acuta osservazione,
apprezzando il lavoro di questi allevatori che operano per solo diletto,
senza trarne alcun beneficio economico, al solo fine di assecondare una
caparbia disinteressata passione, che dona delle splendide perle altrimenti
non vedibili alle mostre. A loro va dato tutto il nostro plauso
con rispetto ed incoraggiamento affinché continuino per la strada tracciata
dal semplice amore per le Lonchure in quanto tali.
Non c’è bisogno di aspettare il vuoto, alleviamoli ed ibridiamoli pure.
Ivo Ginevra
Per chi volesse approfondire le proprie
conoscenze sulle Lonchure, consiglio di leggere il libro Estrildidi, di
Lucarini, De Flavis, De Angelis, edito FOI, dal quale ho attinto per questa
nota con doverosa umiltà.
PASSERO DEL GIAPPONE X BECCO DI PIOMBO
Questo
ibrido non particolarmente difficile da realizzare se non proprio
nella preferenza della madre Becco di Piombo al posto della comunissima
femmina di Passero del Giappone, mette in evidenza un buon disegno
lineare ed abbastanza composto ereditato dal padre, nonché una forma,
proporzione e taglia perfettamente fusa nei due parentali. Il Passero
del Giappone cede l’uniformità della colorazione del dorso a favore
del Becco di Piombo e quest’ultimo s’impone anche sulle guance spezzando
un cappuccio nero che rimane soltanto visibile nella parte frontale
e nel sottogola
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