Aquilone Blu informa

PERIODICO DI INFORMAZIONE

a cura dell’Associazione Aquilone Blu Onlus

N. 2

Le news, gli appuntamenti, le attività delle associazioni che lavorano a tutela dell’infanzia

Tutti i servizi offerti dai volontari di Aquilone Blu Onlus sono gratuiti.

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INTESA BCI

Abi: 2002 Cab: 30543 C/C N. 7219552-01-76

1) Pensieri…

Cosa occorre?

La battaglia contro la pedofilia non e' una battaglia disperata o persa in partenza. E' possibile porre un argine a questo fenomeno, mettendo in atto una vera rivoluzione culturale.
Non e' cosa semplice, e' un lavoro duro e certosino, richiede volonta', pazienza e coraggio.

E' essenziale impegnarsi nella prevenzione, nell'informazione e formazione. Un ruolo importante in questa campagna informativa lo hanno i genitori, e gli educatori, maestri, professori, dirigenti scolastici, animatori socio-culturali.

OCCORRE pensare a mettere in piedi corsi formativi per pediatri, dare loro gli strumenti per poter riconoscere eventuali situazioni di abuso.

OCCORRONO registi cinematografici coraggiosi, come Paolo Modugno che con il suo film "Territori D'Ombra (Film denuncia contro la pedofilia) ha contribuito a far crescere la cultura dell'attenzione al fenomeno abusi ai minori.

OCCORRONO canovacci teatrali sul problema.

OCCORRONO conduttori televisivi sensibili.

OCCORRONO neuropsichiatri infantili che dedichino un po' del loro tempo ad andare nelle scuole a parlare con i ragazzi.

OCCORRE che i tour operator facciano campagna informativa contro il turismo sessuale.

OCCORRONO direttori di telegiornali che si soffermino sul problema non solo quando accadono le tragedie.

OCCORRONO giornalisti che abbiano voglia di ascoltare e scrivere di piu' su cio' che accade di terribile ogni giorno ai bambini in tutto il mondo.

OCCORRE INFINE che tutti insieme iniziamo una lotta serrata contro la cultura del silenzio, ci vuole da parte di tutti coraggio, volonta' e attenzione.

Per vincere questa battaglia ci vogliono tantissimi soldati e piccoli principi che abbiano ancora memoria del loro essere stati bambini.
 Mariangela

2) Progetto: Diritto Allo Studio

 

Le maestre e gli alunni della scuola del plesso di Via Ambrosini, Anzio (Roma) e con l'aiuto dei genitori, vogliono adottare una scuola della Romania per mandare materiale scolastico agli alunni meno fortunati.

Vogliono aiutare un loro giovane compagno fornendogli:

MATERIALE SCOLASTICO

quaderni, matite, penne, gomme, gessi, colori, lavagnette, tempera matite, album da disegno, album da colorare, colori a tempera, ecc...
 

Verranno consegnate personalmente alle suore di Assisi dal loro coordinatore.
 

Per ulteriori informazioni: rivolgersi al coordinatore la rappr. Del T.P. della 4B del Plesso Ambrosini.

Barone Maria Teresa 
tel. 06/9830098 
cell. 0347/4500836

 

3) Quello che i giornali non dicono

In questi giorni non si sente altro che parlare degli eventi di Roma, di quella rete di pedofili che ha agito indisturbata per tanti anni e che ha fatto tante vittime tra i bambini.

Ora ne parlano addirittura anche i nostri beneamati ministri.

Ma ci sono alcune cose che non vengono dette: 1) questi signori arrestati stavano progettando anche di assassinare Don Di Noto; 2) questi signori, che chiamano pedofili, in realtà non sono altro che dei volgari criminali, non dei malati, ma semplicemente criminali, al pari dei trafficanti di droga o armi, degli sfruttatori di prostitute, etc; 3) che NULLA viene fatto per PREVENIRE!!!

Bene, partiamo dal primo punto: vorrei prendere ad esempio, una bellissima frase che è stata scritta sul guest-book di Aquilone Blu: "Un Don Di Noto, 10 Don Di Noto, 100 Don Di Noto, 10000 Don Di Noto, un miliardo di Don Di Noto. Come faranno a minacciarli tutti?"

Purtroppo non so chi l’abbia scritta, ma sicuramente ha capito il problema: qualche tempo fa la pedofilia era combattuta da poche persone, ma soprattutto, ISOLATE. Facile per i "lupi" (con le mie più sentite scuse per il paragone a questi splendidi animali) azzannare la preda isolata, non credete? Ma se le "prede" diventano tante? E soprattutto, se sono tutte agguerrite ed UNITE?

Che fanno, progettano uno sterminio di massa? Piuttosto scomodo non credete? Ed i giornali non dicono che "il Don" non è solo, che non è l’unico, non dicono della nascita del Coordinamento Europeo.

Seconda cosa: si continua a parlare di pedofilia dimenticando che questa non è altro che una patologia della psiche umana. In casi come questi (quelli di Roma) semmai si dovrebbe parlare di pedocriminalità. Infatti, come già esperti del settore hanno avuto modo di illustrare esaurientemente in un convegno a Reggio Emilia organizzato da La Caramella Buona ONLUS, gli autori di atti come quelli che già, in questi giorni, ci hanno dettagliatamente e morbosamente descritto i TG, magari saranno anche affetti dalla patologia in questione, ma altro non hanno fatto che LUCRARE sugli atti da loro compiuti. Alla stessa stregua di un qualsiasi sfruttatore di strada, spacciatore o mafioso che sia. Con l’aggravante che costoro vanno a colpire soggetti (perché se qualcuno se ne fosse dimenticato i bambini sono persone) che ancor meno di altri hanno la possibilità di difendersi.

Altro che castrazione chimica, come propone qualche ministro. Anziché proporre modi e metodi di prevenzione di questi squallidi e tremendi episodi che tanto appassionano i nostri cari giornalisti, si devia l’attenzione sulle tecniche di repressione da applicare ai pedofili (quelli veri, quelli malati). E questo perché? Beh, sicuramente è molto più "morboso" ed "interessante" parlare di castrazione che non di DIALOGO coi giovani, di CULTURA dell’attenzione ai loro reali bisogni, IMPEGNO costante e giornaliero. Fa molta più audience un castrato che non un consiglio su come comportarci e rapportarci coi nostri figli.

E le vittime? Che si fa per quelle giovani vite abusate? Che si fa per evitare che possano esserci altre vittime?

 

4) Il Libro di Paolo Crepet

NON SIAMO CAPACI DI ASCOLTARLI

Riflessioni sull'infanzia e sull'adolescenza Einaudi  

Che cosa significa oggi educare ?

Siamo ancora depositari di un discorso «forte» da trasmettere ai nostri figli ?

E siamo in grado di ascoltare?

Questo libro e' il diario di un testimone che ha provato a raccontare l'arte difficile dell'incontro tra generazioni diverse. Da anni Paolo Crepet viaggia lungo l'ltalia per incontrare genitori, studenti, lnsegnanti, educatori. Da questo lavoro di ascolto, sul campo, sono nate le riflessioni contenute nel libro. Si parla di noia, di creativita', di droga, di felicita', di famiglie per bene, di microcriminalita', del diritto alle emozioni, della solitudine e dell'autismo tecnologico, di

politica della citta', di una scuola nuova e mite, della risorsa della diversita', della necessita' di insegnare a rallentare il nostro tempo. La scuola e la famiglia sono attraversate da una crisi silenziosa: nulla e' piu' come qualche decennio fa eppure sembra difficile per tutti trovare nuova autorevolezza e disponibilita' a guardarsi con spirito autocritico.

Ne' manuale, ne' saggio, questo libro contiene rabbia e indignazione per cio' che non si fa per amare i nostri bambini e i nostri adolescenti.

E la convinzione che questa sia la sfida piu' difficile e affascinante per la nostra comunita'.

5) Aquilone Blu e la scuola

In un ottica improntata alla prevenzione ed alla sensibilizzazione, in questo ultimo periodo, grazie anche al lavoro svolto in precedenza da Greta con la scuola di Ciriè per la favola interattiva, si sono intensificati i rapporti con le scuole.

Nello scorso mese di Maggio sono stati tanti gli incontri con ragazzi, genitori, insegnanti e direttori didattici delle scuole del Nord Italia, soprattutto a Pavia, nella provincia di Torino, a Bergamo, che si stanno dimostrando molto sensibili al problema pedofilia.

A seguito di questi interventi in molti casi sono state le stesse scuole a chiedere di poter far parte di Aquilone; da qui la nuova iniziativa di farci "adottare" dalle scuole e porre le basi per collaborazioni sistematiche che dovrebbero partire con l’avvio del nuovo anno scolastico a Settembre.

Le collaborazioni in questione riguarderanno soprattutto lo scambio di opinioni e idee su ciò che si può e si deve fare per sconfiggere la pedofilia; lo scambio di informazioni sui modi di comunicazione tra ragazzi ed insegnanti, tra genitori e figli; su come si può intervenire nei casi di disagio.

6) Cos’è il Ce.S.A.P.?

Il Centro Abusi Psicologici è una associazione senza fini di lucro presieduta dalla Dott.ssa Lorita Tinelli (psicologa clinica, criminologa, grafologa) ed è nata due anni fa in provincia di Bari con lo scopo di ricerca e studio sulle varie forme di abuso psicologico che possono presentarsi nei vari contesti della vita di tutti i giorni, di fornire aiuto alle vittime di tali abusi e di elaborare e promuovere strategie di prevenzione ed intervento. L’attività del Centro però non ha un carattere puramente regionale: infatti vi sono referenti sparsi per varie regioni d’Italia e proprio in questi mesi stanno aprendo una prima filiale in Toscana.

I settori in cui opera il CeSAP, come già ho anticipato prima, sono diversi: 1) la famiglia; 2) le nuove sette e i nuovi culti; 3) le dinamiche di gruppo in ambito lavorativo; 4) la prevenzione; 5) la formazione professionale e scientifica degli operatori d’aiuto; 6)le indagini epidemiologiche sui fattori dell’abuso psicologico e del conseguente disagio; 7) tutela e mantenimento della salute mentale.

I soggetti a cui l’associazione si rivolge sono molteplici: primi fra tutti ovviamente sono le vittime, ma anche gli educatori, gli operatori sociali, i medici, i giuristi, le associazioni.

Le attività svolte sin’ora sono molteplici e vanno dalla istituzione di tre centri di ascolto (uno a Noci e due a Firenze), alla redazione della rivista LABYRIS (che affronta i temi dell’abuso psicologico nei vari ambiti), a concorsi rivolti ai bambini sul tema della violenza nonché diversi convegni ed incontri sul tema. Nel 2001, fra le altre cose, il CeSAP riproporra’ il 2° concorso sul tema della violenza e organizzera’ un convegno di 3 giorni che tratterà l’argomento nei suoi vari settori di esplicazione ed inoltre inserirà nella propria rivista in modo sistematico, una rubrica sull’argomento pedofilia.

5) Il Regalo: la favola di Aquilone

Dove vanno le favole ?

C'era una volta una favola piccola piccola, composta di pochi versi tanto che riempiva solo mezza paginetta di quaderno.
Era nata dalla fantasia di un bambino del quale non ricordo bene il nome ma sono sicura che era bellissima e molto originale. 
L'aveva composta in un caldo pomeriggio d'estate, nella sua cameretta, mentre dalla finestra i raggi del sole gli carezzavano i capelli.

La sera, di ritorno dal campetto di pallone, si accorse che la favola scritta sul quaderno era sparita, non c'era piu'.
"Che fine ha fatto la mia favola?" si domando' il bambino.
E per giorni, non fece altro che domandare a tutti "Avete visto la

mia favola?" .
Non ottenendo risposta dalle persone, decise di chiedere alle cose che lo circondavano, tanto che divenne abitudine sentire la sua vocina domandare
"Avete visto la mia favola?".
E chiedeva ai suoi giocattoli, ai fiori del giardino, agli alberi del viale che percorreva ogni mattina per andare a scuola.



Col naso in su domandava agli uccellini, alle farfalle, alle nuvole
"Avete visto la mia favola ?" "L'ho presa io." 
rispose sorridendo il vento 
"Sono entrato dalla tua finestra aperta e la favola era cosi' bella che era un peccato lasciarla li', sola, tra le righe bianche del tuo quaderno, cosi' l'ho portata in volo in giro per il mondo."

 

 

  Greta http://digilander.iol.it/Gretablu/index.htlml

 


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