Interessi |
... E' l'uomo va ... |
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Dedico il presente volumetto Ai miei piccini Vincenzo e Silvano nonché a mia moglie Gaetana Gagliano che tanto mi ha invogliato a pubblicarlo, con infinito amore
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"ALBORI" Sera di pioggia Notte breve L'amara partenza Treno che va Ebete Tramonto Cielo sereno Uragano Sogno Tedio Carità Vagabondaggio
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Mare Me stesso L'estate muore Al mattino Vicoli Novembre Fratello Disparità Pianto Un canto Due anime Ritardo Un giorno Balestrate Sera Vento Caldo Rintocco Rocce Conchiglie morte Poesia Ore d'incanto Lumache d'oro Quadri A Lampedusa Facce d'Angeli
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E' Pasqua Casolare Davanzale Quando rincasa nana Piove di notte Quella ragazza del Liceo La mia dimora Un amore La donna al balcone Madonna tra i sassi Adalgisa Primasera alla cattedrale E' l'uomo va Una rondine A mezzanotte
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SERA DI PIOGGIAPiove. Di sera, silenzio intorno. S'ode soltanto la pioggia che picchia; le fronde degli alberi che sembrano svegliarsi, lagrimano. Un passero saltella fra i rami, che lo catapultano e cinguetta felice. Regna pace dappertutto e un totale raccoglimento purifica lo spirito inquieto.
NOTTE BREVEChiudiamo i nostri occhi che piangono spesso ed arriva la pace. Nelle camerate, tante pose si vedono e tanti cuori soffrono. Sembra un istante la notte se un sogno d'amore invade il tuo cuore.
L'AMARA PARTENZAArrivederci a chi parte: anche se non tornerà. Va, il ventenne ignaro della vita in mondi sconosciuti, peregrinando. Alla stazione, abbracci e carezze non si comprano per chi parte segnato da un destino.
EBETESolo, con occhi spalancati tutto tremolante, stende la mano ed infonde pietà. E' seduto sulla gradinata della chiesa, con le gambe morte distese; tutto il suo mondo è lì e le sue speranze sono deposte sulla gente di cuore. Un bimbo si avvicina e lo chiama per nome ; poi lo persuade ad aprire la bocca per regalargli chissà cosa: uno sputo. Il suo cuore si fa a pezzi !
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TRENO CHE VASpesso non riesco a dormire e nel silenzio della notte vedo cose strane. Ombre di non so che offuscano la mia visuale. Nel cuore della notte sono ancora allerta per i miei pensieri e man mano s'acuisce il fischio del treno. E già qui. Passa senza fermarsi. Allora, solo allora, scoppio in un pianto di nostalgia
TRAMONTOQuando il cielo si scolora, il cuore diseredato nel suo rimuginare, implora docilmente la carezza d'una mano. A lungo andare; si dirada la favella e le voci si sopiscono nel calare della notte.
CIELO SERENOC'è intorno, un tenero odore di rosmarino. L'aria tiepida sfiora i tetti neri delle vecchie case e si mescola col fumo dei camini. Le rondini a stormo rompono il silenzio, per dare adito al melodico verso, in armonia con il cielo sereno.
SOGNOSul guanciale, la mente si trasporta in altri mondi in cerca di riposo.
URAGANOUlulati di lupi s'odono in periferia. Nell'oscurità, il vento travolge anche i macigni. Gli alberi gemono dondolando le chiome sul davanti. Di notte, un'ombra lunga si muove nel buio. Come un macabro paesaggio, sepolcrale, appaiono case ed angoli. L’uomo dal braccio temerario Spezza la catena dell’angoscia.
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CARITÀDate acqua a chi ha sete, date fuoco a chi ha freddo, date pane a chi ha fame, date letto a chi è stanco, date un nido a chi è perseguitato, date consigli a chi non ha parole, date sorriso al mendicante, Signore, io sono un peccatore come tanti, sono un pastore che non ha più gregge.
TEDIOBiascico paternostri appesantito, da sonno e d'apatia. Intreccio avemmarie con corone, di spine e di rosari. Sorbo coppe di vino nero e di veleno. Stringo al petto preziosi simulacri. Chiudo gli occhi sereni e mi rilasso.
VAGABONDAGGIOBivaccare senza scopo dietro un vecchio santuario un poeta senza nome s'arrovella per l'amore.
Un segnale una carezza, un addio a chi scompare.
Spensierato e sfaccendato me ne vo' col sole in alto percorrendo quell'asfalto con un passo sostenuto.
Il mio viaggio non ha meta giro come vagabondo rovistando tutto il mondo per conoscermi poeta.
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MAREMi piace, vedere i fanciulli guizzare nell'acqua salata e scorrazzare sulla lunghissima spiaggia. Ma, com'è breve l'eco lontana e limpida l'acqua del mare.
ME STESSOIo sono un uomo tranquillo un beduino che gode delle piccole cose, ma la vita è dura, durissima e la speranza non basta a soddisfarmi.
L'ESTATE MUOREL'estate muore dietro i monti imbronciati; silenziosa, muore sul mare aperto al ricordo d'una spiaggia infoltita di gente; muore ai crocicchi dove il vecchio non bivacca più e soffia lamentoso sulle case e sugli usci il vento; muore con la rondine che porta lontano il suono della sua piccola voce.
VICOLIBuio d'inferno regna nei vicoli, mentre la luna passando saluta dall'alto le case.
Silenzio di gente raminga e cani che latrano alle ombre fuggenti di spiriti inquieti.
Nostalgia di vivere ancora sdraiati al fresco, sotto un ciclo avaro di stelle, un'ora piena di strani silenzi.
AL MATTINORagazzi armati di fionda vanno in cerca di nidi; madri con seni afflosciati che ci portano bimbi a giocare e vecchi che contemplano la vita, sotto il profumo di fiori sbocciati. Chissà perché a volte s'incontrano presto al mattino, quando le tenere allodole cantano felici?
NOVEMBREUn'ora di soleun'ora di vento un'ora di pace che ci fa tristi nell'intima memoria. Novembre, che vai lasciando la vita, a poco a poco, di te, non resterà che un ricordo.
FRATELLOHo mangiato a terra, ho bevuto nel mare, ho dormito nell'aria. La vita mi perseguita; siamo figli della stessa madre io che sbatto a dritta e a manca e tu che stai dormendo. Aiutami a piangere e a vivere ancora un momento.
DISPARITA'Godete, voi che avete strapotere. C'è chi desidera ancora il pane duro. I nostri padri hanno rischiato la pelle per condurci all'aperto. Continuate cosi; a comandare se il sole v'è propizio. Sono stanco di chiedervi "perché". Siamo di più a soffrire.
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PIANTOIl sole brilla sui sepolcri di stucco, le madri gridano con le mani nei capelli, i vecchi temono la morte: diamoci aiuto. Festa di fiori, festa di pianto. Siamo commossi, ora che i morti non parlano più.
DUE ANIMETu ed io. E' il momento d'unire destra e manca se vogliamo fare qualcosa. I sogni svaniscono presto. L'amore è di tutti. Ho bisogno di vivere insieme con te. Seguimi adesso che il sole è un po' alto.
UN CANTONel cammino della vita nessuno guida la povera gente a lottare. Sono sparpagliati i figli del popolo. Vivere è tuttora un problema. Uniamoci per resistere meglio. Vincere, ancora una volta, è la cosa che conta di più.
RITARDOGrava sulle spalle il peso della vita. M'affanno per vivere bene. Non andiamo lontano, in cerca di pane, ora ch'abbiamo un giaciglio. Lasciare la casa preme. Siamo ricchi d'ingegno e ci costringono a comprare le pene del mondo.
UN GIORNOSe un giorno dovessi impazzire diranno: "è caduta una foglia nel vuoto". Il mondo, è senza pietà.
Da solo ho lottato contro molti. Non mi sono mai fermato.
Sono felice d'essere nato quaggiù, dove splende la mia vera luce.
SERANon c'è luce di sole né chiarore di luna.
BALESTRATESono finiti i miei sogni; sono finiti nell'abisso.
Balestrate, balestrate mi lanciano i pirati del mare mentre spasimo
in cerca di sogni !
RINTOCCOHanno già seminato il grano sui campi di stoppie e sarmenti. No, non cade la neve ora che i passeri volano a stormo. Assecondiamo le coppie col cuore ridente. I fanciulli non dormono: tirano a lungo a giocare, in cortile. S'è fermata la vita d'ognuno per un attimo, al rintocco d'una campana.
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VENTO CALDOE' passato il tempo delle margherite e non ci sono più viole sbocciate; sono finite le giovani vite e le rondini sono emigrate. Ora odo il tepore del vento, assorbo un sorriso d'amore, m'appare lontano il ragazzo della margherita appuntata sul petto.
ROCCESono davvero ruvide le rocce della costa sulla marina azzurra !
CONCHIGLIE MORTESolo conchiglie morte ha lasciato l'estate che ora va premurosa al gracidare del ranocchio impazzito, coi monti imbruniti da stoppie bruciate, con la grande pineta languente, d'amore e nostalgia.
ORE D'INCANTOMadri col cuore trafitto piangono il figlio, morto durante la bufera. Viene pietosa la giovane sposa che prega un po' per salvare, le spoglie d'ognuno.
POESIAPoesia d'un uomo e di una donna, poesia d'un cane che latra, d'un fiore bruciato dal sole.
Sono sette le vie ch'hanno in mano il destino degli uomini.
LUMACHE D'OROErano attese le pioggie d'ottobre e le lumache uscivano dal guscio. Tempi passati, quando si mangiava pasta di casa; ed erbe amare davano decotti miracolosi !
QUADRII miei quadri parlano d'amore, di cani da caccia, di carrucole che cigolano, di braccia che tirano acqua, di paesaggi ch'appagano l'occhio. E sorride il cuore, se la vita lo asseconda.
A LAMPEDUSASi vive di malinconia in quest'isola di sapori amari, vedova oramai. Un faro acceca la scogliera, quando la luna non c'è. Forse manca una Ciminiera che, da segno di vita. Paese ricordato dai poeti del mio povero cuore.
FACCE D'ANGELIAssaporare il Paradiso di sera, è delizia, se la tua faccia viene a ricordarmi che la vita è brevissima.
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E' PASQUASignore. E' Pasqua nel tuo Santuario, dove gli angeli sono le rondini. I rami d'ulivo e le croci s'intrecciano, sulla tua fronte bagnata di sangue e di sudore. I tuoi figli cadaveri languono su strade di fango, trafitti da chiodi pesanti. Ricordali, quando sarà l'ora del tuo Calvario.
CASOLAREDa sempre ho cercato un giaciglio fatto magari di pietra in un mondo, ove un vaso d'argilla è un piatto, un sacco di paglia è un letto.
DAVANZALECiò che si vede dalla mia finestra è il sole, una mano delicata che stende i panni ad asciugare, l'edera rampicante che sfiora, il fumo dei camini, le nuvole, i monti all'orizzonte.
VOLUTTÀ'Come un sussurro d'amore, senza contrasti né luci od ombre in un'enfasi di poesia traspare la voluttà e si tinge d'un colore roseo.
Il mondo ameno della favola, è alternato ad echi silenziosi. E' il sibilo del vento che porta un tepore insolito e consegna la giusta novella a chi attende.
Se i miei figli lo sapessero scrivere, direbbero: "QUANDO RINCASA PAPA'"
S'ode l'arrivo dell'auto e noi lo avvertiamo, non aspettiamo che scenda per pigiare il bottone di casa. Facciamo tutto da soli: tiriamo il saliscendi, evitiamo che chieda permesso. Papa è già dentro, adesso tocca a noi fargli provare la gioia. Appena, la maniglia si muove scorgiamo una sagoma d'uomo che porta in casa il suo cuore.
DROGATOSe non trovi alcun rimedio nella tua vita, fatti la tonzura e prega, metti la tua anima in pace e getta in mare, la fiala nera.
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SEPOLCRETOL'orologio delle salme s'è fermato, i nomi portano il ritratto su lapidi sbiadite. Se è giorno o notte, non si ignorano all'ombra dei cipressi.
QUELLA RAGAZZA DEL LICEOOra che sei tra i banchi della classe, m'è rimasto dinanzi il cancello ed il muro di cinta. Col cuore pieno di speranza, domando ad un passante: "che ore sono"? "non ne ho" risponde. Conto le ore, strappo al tempo i minuti, non vedo l'ora di riabbracciarti.
PIOVE DI NOTTETra lo scroscio, della pioggia, un inconscio, lo strillo d'un bimbo sognante, cadenzato allo sbadiglio d'un vecchio malato che rievoca la giovinezza sfumata, riscopro un mondo di nuvole e di silenzi, frammisti a singhiozzi di povera gente ch'attende nottate di pioggia per campi arati od incolti, per greggi o armenti per uccelli che non coltivano ma beccano semi sul suolo carpito. Ma la notte è serena, trasporta lontano la mente trascende le soglie d'ognuno e addita un aldilà come se fosse morte del giorno !
LA MIA DIMORAE' adorna di fiori che offrono profumo, è solitamente silenziosa, ma non mancano i miei bimbi chiassosi, che richiamano compagni di gioco e spuntano d'un tratto, come rose.
UN AMOREOra m'hai lasciato e hai perso un posto nel letto del mio cuore. Cosa importa se ti rivedo sugli spalti della tribuna o sulla panchina della villa in compagnia d'un fannullone !
LA DONNA AL BALCONESe tendiamo le braccia dal mio e dal tuo balcone, solo un metro ci separa q non possiamo toccarci; se vuoi stasera, lascia la porta socchiusa. Per me ci sarà un chiaro di luna!
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ADALGISASe non ti ho posseduta, m'è bastato stringerti con forte gioia per baciare le tue labbra che odorano d'amore; il tuo sorriso.
MADONNA TRA I SASSI
Ora che gli sposi sono andati e la folla si è talmente dileguata, ti prego un po': "lascia quel posto tra i sassi dietro al muro della Cattedrale e fuggì via con me" !
PRIMASERA ALLA CATTEDRALELa mia festa venne di sera, al risveglio d'un sonno profondo, sereno il mio sguardo, lucida la mia mente. Nella casa del Signore con le croci di ferro e le tortore garrule, sotto lo scintillio di bronzee campane dondolanti per la mano di chi scuote la fune, appostato, sopra il campanile, inseguito da funeste fiondate di mascalzoni che sfiorano capi d'uccelli e di uomini, con crudeltà insolita. E penano le civette a vegliare sul morto.
...E L'UOMO VA...Come un singulto, appare il soffio del vento disperato, sulle pareti d'una casa al crocevia. Dondolio d'alberi; un gatto miagola in cerca di qualcosa infrangendo il silenzio. ...E l'uomo va... con i suoi pensieri, lasciando rimbombare dei passi l'eco che man mano s'allontana, si dirada.
UNA RONDINEE' il volo d'una rondine, interrotto dopo lo spicco, è l'ostacolo della giovinezza ferita nel suo germoglio. Il cuore è un nido rimasto senza uccelli, ma richiama quella, quella partita all'alba, allo spuntare del sole; che andrà lontano, lontano
A MEZZANOTTESibila il vento impetuoso, sbatte porte e finestre, molesta gli angoli e le nicchie, soffia sui lampioni di città e tutto tace, ma la vecchia è col rosario tra le mani. Il vento entra nel casolare abbandonato e scuote l'ortica squallida, diseredata; e si ritrovano le case umide, in penombra.
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