Biografia del Maresciallo Pitone
Protagonista del film "Ombre sulla Città"
Nome: Natale Aurelio
Cognome: Pitone
Anno di nascita: 28 ottobre 1951
Titolo di studio: accademia delle arti e dei mestieri
Occupazione: maresciallo della S.I.S. (squadra inv. Speciale) ma temporaneamente in forza alla squadra immobbile di Firenze, via Duca d’Aosta
Hobby: pesca e giardinaggio
Natale Pitone, nasce a Frattamaggiore (NA) da padre napoletano e madre siciliana.
Non è una famiglia ricca, ma tutto sommato, Pitone ottiene tutto quello che un uomo può sperare di ottenere in adolescenza. Segue studi artistici, ma dimostra una notevole capacità nell’uso delle armi da fuoco: a caccia è il più abile del villaggio, riuscendo, un giorno, davanti a cinque testimoni, ad ammazzare tre cinghiali, 2 lepri ed 1 antilope con un colpo solo, prendendoli uno dopo l’altro, in fila. Diventato famoso per le sue doti nel circondario, Pitone decide quindi, di fare il salto di qualità: si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza, a Napoli. Trasferitosi a Napoli nel ’70, dopo tre anni di studio, Pitone decide di fare una mossa in più,scegliendo di non completare gli studi, ma di arruolarsi nella Polizia di Stato.Sono anni di duro travaglio,mamma Addolorata vive continuamente nella preoccupazione. Ma bastano quattro anni per riuscire ad ottenere un buon posto in un commissariato veneto.Ma qui iniziano le disgrazie:papà Carmelo muore dilaniato, per errore, nella macchina schiaccia-uva nella vendemmia del ’74 (ottima annata anche grazie al contributo di Carmelo Pitone e dei suoi visceri).
Sarà un inverno difficile per la famiglia Pitone: Natale,per stare vicino a sua madre, rinuncia all’incarico nel Veneto, rimanendo così maresciallo ad honorem. Siamo negli anni ’70, gli Anni di Piombo:subito l’anno dopo, anno 1975, durante uno scontro di piazza,il maresciallo Pitone,in forza al reparto mobile,rimane isolato nel tentativo di salvare una giovane recluta che era rimasta ferita per terra: purtroppo, data la vertiginosità degli eventi, la pistola di Pitone, dalla fondina esplode accidentalmente un colpo, uccidendo la recluta; purtroppo per lui, era anche l’ultimo, e così il nostro rimase da solo e senza munizioni.
Trovatosi così di fronte ad una ventina di estremisti di sinistra,armati di spranghe e bottiglie Molotov,Pitone decide allora di combattere all’arma bianca, estraendo il coltello d’ordinanza.
Dopo aver eviscerato quattro estremisti,si ritrova sopraffatto dalla superiorità numerica dei riottosi -sono attimi di panico- ma proprio quando tutto sembrava perduto, appare su un mezzo sequestrato giorni addietro a Rovezzano, uno Zundapp tedesco, con mitragliera incorporata: l’ispettore Pasquale Tritolo. Sparando all’impazzata, oltre ad una quindicina di turisti e a due guardie mediche, riesce a colpire quindi, il pericoloso gruppo di facinorosi, salvando quindi, la preziosa e giovane vita del maresciallo Pitone. Sono proprio in questi anni che matura così, l’amicizia tra i due, che sfocerà nel trasferimento nel nucleo artificieri della questura di Benevento, dove poi avviene l’incidente menzionato nel flashback del film.
Come conseguenza a tale fatto, avviene poi, un ulteriore trasferimento a Firenze, prima nella buoncostume, poi nella S.I.S.
E siamo arrivati ad oggi.
Questa pagina è stata scritta personalmente da Billy the Kid (coadiuvato dal Mabuse), che racconta le imprese del suo Alter-Ego cinematografico Maresciallo Pitone. Vi pare un lavoro abbastanza fantasioso?