Diventando affluente della Magra poco prima dello sbocco in mare può considerarsi un piccolo fiume appenninico a se' stante. Dal punto di vista della vocazione ittica possiamo distinguere l'asta principale, eccetto la testa, come "ciprinicola" con acqua a 24°C d'estate mentre affluenti, e testa del Vara, come "salmonicoli" con acqua a 17°C d'estate.
La difficoltà, oggi, nel parlare del Vara sta nel distinguere tra passato e presente. Scrivere con la mente rivolta al dolce passato o con gli occhi al duro presente è il problema da superare.
Ci vuole coraggio a dire che il buon Vara di una volta oggi non è più, e ci vuole molta serenità di giudizio a spiegare i motivi.
Mentre dal punto di vista ambientale il tracollo inizia con l'alluvione del 1982; dal punto di vista della pesca invece,
il declino si ha con l'inizio dei massicci ripopolamenti di materiale alloctono di allevamento, più o meno dieci anni prima (1972). Una terza data può essere individuata a completamento delle due precedenti e riguarda lo "sviluppo" della Val di Vara ad iniziare dagli anni 60 (lavatrici, automobili, strada provinciale, autostrada). Quindi alluvioni, ripopolamenti, inquinamenti hanno profondamente trasformato in negativo il Vara in questi ultimi 30 anni.