L'Aulella

*** ovvero da Aulla alle sorgenti ***

Sorgenti Casola avannotti Lucido

L'Aulella è l'affluente del Magra con il sottobacino più ampio. Le sorgenti si trovano vicino al passo dei Carpinelli, al confine con la Garfagnana e, avendo origine a quote non elevate, hanno una portata d'acqua costantemente limitata. Peraltro l'ampiezza del bacino ed il fatto di poter contare su affluenti abbastanza cospicui fanno dell'Aulella il maggior immissario del Magra. Il torrente Lucido, il Rosaro, il Bardine ed altri, infatti, in alcuni periodi dell'anno hanno una portata d'acqua superiore a quella dell'Aulella. Il Lucido in particolare scende dalle vette più alte delle Alpi Apuane, ha la sorgente in prossimità di Equi Terme, ed ha caratteristiche che più lo fanno avvicinare ai torrenti alpini di più alta quota: acque fresche, limpide, discretamente abbondanti, popolazione di effimere varia ed abbondante.

Le acque del bacino presentano, estremizzate, le stesse caratteristiche del corso principale dle Magra. Originandosi da un massiccio fortemente calcareo e mineralizzato (le Alpi Apuane, sede dei principali bacini marmiferi italiani) le acque hanno un Ph fortemente basico, durezza elevata e ricchezza in minerali disciolti: questo porta ad una notevole ricchezza della flora subacquea, dalle alghe verdi sino alle piante superiori acquatiche di vario genere. In alcuni punti del tratto medio l'Aulella assomiglia ad un chalk-stream, almeno dal punto di vista della popolazione di invertebrati: gamberetti, tricotteri di ogni genere, ditteri, efemerotteri, anellidi d'acqua sono presenti in quantità molto grandi, tanto che un ciuffo di erba esaminato da vicino è sempre una piacevole sorpresa.

A causa di ciò la crescita dei pesci è molto accelerata: un avannotto di trota dell'Aulella impiega molto meno tempo a raggiungere un chilo di peso di quanto non farebbe nel Vara. Le saltuarie dissezioni di trote dell'Aulella mostrano sempre ventri pieni prevalentemente di tricotteri, effimere ed avannotti di ciprinidi, presenti in quantità incredibili. Altre specie presenti nel corso, altrettanto interessanti, sono Cavedani e Barbi. I Cavedani raggiungono dimensioni forse anche più grosse di quelli del Magra. Sono abituati a cibarsi prevalentemente di insetti e bollano che è un piacere, soprattutto sui tricotteri emersi. I barbi raggiungono dimensioni molto grosse, anche superiori al chilo e mezzo, si muovono in bei branchetti e talvolta abboccano a ninfe presentate rasenti il fondo. Si notano anche popolazioni residue di gamberi di fiume e di granchi. L'avifauna acquatica è composta da aironi cenerini, nitticore, garzette, gallinelle d'acqua, gabbiani di varie specie. Tassi, caprioli, volpi e cinghiali sono comuni. Sospetta ma non certa la presenza di lupi e cervi sulle vette confinanti con la Garfagnana.

Un altro discorso è invece quello da fare sulla politica di gestione delle acque che le società responsabili hanno sempre fatto. Già ai tempi della FIPS il corso dell'Aulella è sempre stato considerato alla stregua di mero campo di gara. La tutela delle popolazioni ittiche era demandata a indiscriminate immissioni di trote 'fario' di ceppi eterogenei, per usare un eufemismo, a scarsa sorveglianza, al divieto dell'uso della larva di mosca carnaria. All'apertura immissioni di trotoni anche vicino alle sorgenti, da febbraio a maggio un profluvio di gare di pesca (con annesse immissioni di trote pronta cattura), abbandono totale nei mesi successivi. I risultati facevano dell'Aulella un corso d'acqua completamente artificiale e squilibrato. Anche, ci permettevano catture di trote molto grosse, rinselvatichite dopo la discesa di una ventina di Km del corso, sino ad arrivare a popolare le acque del Magra, sotto Aulla. Oggi per pescare nell'Aulella non serve il tesserino FIPS, essendo la gestione della pesca demandata a società locali (che, quanto a gestione delle popolazioni ittiche, fanno anche più danni della vecchia FIPS).

Altro discorso va fatto per i periodici episodi di inquinamento cui va soggetto il fiume. Lungo il corso sorgono un paio di cartiere che utilizzano le acque scaricandole inquinate direttamente nel fiume. Saltuariamente avvengono gravi episodi, del tutto distruttivi, come quello capitato tre anni fa: si pensa che il conducente di un camion, non trovando di meglio, abbia scaricato il suo carico di residui tossici nell'Aulella, nelle vicinanza di Monzone, uccidendo ogni cosa fino alla confluenza col Magra. Sia detto tra parentesi: sono venute a galla trote sino ai 6 Kg di peso!

Tattiche, tecniche e artificiali: Sempre a causa della ricchezza di invertebrati in questo corso il pesce è molto, ma molto, selettivo. Quando bollano sulle schiuse di piccole effimere io in genere la vedo nera. Se voglio perdere del tempo sperando nel trotone uso imitazioni generiche su ami anche del 20. Diciamo una qualunque imitazione chiara, leggera, con meno hackles possibile, montata singolo sul filo del 12. La sera, anche in presenza di effimere, è meglio usare tricotteri emergenti per le trote, emersi per i cavedani. Il pomeriggio si usano ninfe di tricotteri di vario genere ma sempre verdi. Una bella alternativa, valida solo per i cavedani, è l'uso di una canna fissa, senza galleggiante e piombi, con solo l'amo innescato con una bella mora: si pesca a vista in corrente e sotto gli alberi, ardiglione schiacciato e rilascio del pesce. Si dissacra il mito della mosca, usando la mora come una ninfa piombata! Ditemi voi la diferenza!!! ;-)