I due fiumi oggi
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Parlare dei due fiumi oggi è imbarazzante come parlare di qualunque bene pubblico in Italia, in particolare se è un bene naturale. E quindi quasi tutto quello che si può dire di male dei fiumi italiani può essere ripetuto anche per il Magra ed il Vara.

Però:

1) La qualità delle acque, in termini di inquinamenti urbani ed agricoli, è eccellente per quasi tutto l'anno e in quasi tutto il bacino. La portata è invece soggetta agli arbitri di due impianti idroelettrici: sul Vara questo comporta variazioni di livello rilevanti per la fauna ittica mentre sulla Magra provoca soltanto sporadici disastri come avvenuto durante la piena-alluvione del 2001.

2) Il numero di generi e specie animali che gravitano attorno ai corsi d'acqua è elevato e la consistenza delle singole specie è in aumento. Vent'anni fa l'avvistamento di un airone cenerino era da considerarsi degno della trascrizione immediata sul taccuino di campagna. Oggi basta fare un salto al fiume in orari appena un po' animali per incontrare garzette, cenerini, aironi bianchi, anatidi, eccezionalmente anche falchi pescatori e gruccioni, per parlare solo dell'avifauna. Durante i periodi di passo, poi, si vede di tutto. Anche moltissimi cormorani ;-).

3) La pressione antropica sui corsi d'acqua sarà sì aumentata per quel che riguarda il puro numero di abitanti e la consistenza delle attività produttive, però è certamente diminuita per quel che riguarda l'uso diretto e, spesso, vandalico che esisteva un tempo: ci sono meno persone che pescano, che si dedicano al bracconaggio e alla caccia, che vanno a pescare portando l'auto sul greto accompagnate da radioline e quintali di rifiuti.

4) In molti tratti l'abbandono ha portato ad una rapida rinaturalizzazione e dove c'erano un tempo ghiareti e cave di ghiaia ora ci sono boschi di sponda.