Il culto della spada riveste un ruolo particolare nel folclore e nella storia giapponese. Come perfetta lama tagliente, ineguagliata nel mondo, come oggetto d'arte, talismano, la spada del samurai godeva di un'universale considerazione. Arma tremenda se impugnata da mani arroganti o brutali, la spada poteva essere capace anche di atti benevoli, persino di dare la vita nelle mani del guerriero che praticava il bushi-no-nasake , la propensione del guerriero verso la clemenza e la generosità. Spada Giapponese (prima parte)
Era proprio nell'arte di maneggiare la spada che si pensasse fosse più appariscente la presenza dello zen. L'influenza dello zen sul samurai fu fondamentale; tratta indifferentemente la vita e la morte e non le prende in considerazione, ciò che conta é che si agisca d'istinto, partendo dalla conclusione a cui si è giunti, razionale o irrazionale che sia. Si credeva che una buona spada assumesse la personalità del suo forgiatore e che avesse, in un certo senso una sua vita occulta, e la condizione essenziale per il samurai con la spada sguainata era quella di munen, termine zen che significa senza pensiero e che deriva da mu, vuoto, nulla, non essere. Un modo di dire giapponese può aiutare a chiarire il concetto: munen muso de aru, scevro da ogni pensiero mondano. Un altro concetto esprime il significato di mu : mushin no shin, la mente dell'assenza della mente. Con questa dote il guerriero svuota la sua mente e diviene immune da ogni influenza esterna. Questa espressione si riferisce ad una mente sempre attiva, flessibile e capace di agire senza lasciarsi impedire da ostacoli che sarebbero fatali per uno spadaccino. Presupposto essenziale per il conseguimento di uno stato mentale che travalicava la semplice tecnica era il possesso di un grande e forte Ki. Simbolo della fede e delle leggi , questa spada rappresentò simultaneamente il passato ed il presente, il centro del potere spirituale e politico e naturalmente la personalità dell'uomo che l'impugnava attraverso l'estensione del suo Ki.Mitologia e origini
Il Kojiki, il libro fondamentale dello scintoismo, narra che il dio Haya Susanoo, figlio del dio Izanagi, creatore insieme alla dea Izanami delle isole nipponiche, venne esiliato nella regione di Izumo dalle otto centinaia di decine di migliaia di dei. Qui, egli uccise un drago con otto teste per salvare una vergine offerta in sacrificio al mostro. Ucciso il drago, egli si affrettò a tagliarlo in pezzi con la propria spada, ma arrivato alla coda, non riuscì a troncarla, ed il filo della lama si intaccò. Aperta la coda per tuta la sua lunghezza, Susanoo vi trovò all'interno una grande spada che si chiamava Tsumugari, la ben affilata. Egli consegnò la spada alla dea solare Amaterasu la quale la diede al nipote Ninigi quando questi discese dal cielo per governare il Giappone. La spada fu inseguito ereditata dagli imperatori, il decimo dei quali, Suigin, la fece porre nel tempio di Ise. Il principe Yamato Takeru, figlio del quattordicesimo imperatore, preparandosi alla spedizione contro gli Ainu, si fece consegnare la Tsumugari e la portò con sé durante la campagna di guerra. Un giorno i nemici attirarono il principe in una prateria e diedero fuoco alle sterpaglie. Yamato Takeru falciò prontamente l'erba in fiamme (o fu la spada stessa a farlo per magia) creandosi cosi un varco. Da quel giorno la spada si chiamò Kusanagi no Tsurugi, la spada falciatrice di erba. E' significativo che questa spada provenga proprio da Izumo, regione ricca di minerali ferrosi. Essa consegnata agli imperatori del Giappone il giorno della loro incoronazione, insieme allo specchio e alla gemma, simboli di Amaterasu.
La lavorazione del ferro sia per fusione che per forgiatura era conosciuta in Cina settentrionale fin dal VI sec. a.C. I giapponesi nel 362 d.C. invasero la Corea del Sud, restandovi per 200 anni. Fu dalla vicina Cina che conobbero l'uso delle armi in ferro ed in particolare della spada dritta ad un solo taglio, mentre fino a quel momento essi avevano usato unicamente la pietra ed il bronzo. Verso la fine del IV sec. il Giappone diede inizio ad una propria produzione di spade in ferro, mettendo a punto particolari tecniche di fabbricazione, ma sviluppando forme e tipologie assolutamente originali.