STORIA
Il fortunato incontro tra il dottor Pellegatta e i suoi gatti
avvenne nel gennaio 1984 durante un viaggio nell'isola di Sri
Lanka. Fu un amore a prima vista al punto che, al ritorno dall'Oriente,
Pellegatta portò con sé in Italia i primi soggetti.
I gatti, dopo un discreto periodo di ambientamento, si adattarono
bene al nuovo clima e alla nuova temperatura.
Dopo la presentazione ufficiale all'expo di Erba nel maggio 1984,
venne intrapreso un serio programma di allevamento e al fine di
allargare il patrimonio genetico ed evitare una consanguineità
troppo spinta vennero importati altri esemplari con le caratteristiche
desiderate. I soggetti presi in considerazione dovevano presentare
un mantello color naturale, che è stato poi battezzato
"manilla", con il ticking di fondo ed evidenti tigrature
sulle zampe, coda, fianchi, muso e collo, gli spotted sull'addome
e il cobra sulla fronte. La scelta coinvolgeva solo gatti particolarmente
docili e mansueti, disposti a farsi coccolare e vezzeggiare.
Nell'ottobre 1988, venne stilato il primo standard. Nel gennaio
1993 il ceylon è entrato ufficialmente nel Libro Origini
della FFI e nell'ottobre 1993 ha ottenuto il riconoscimento ufficiale
FIAF e WCF come nuova razza.
SELEZIONE
Bentota: con questo termine vengono identificati quei gatti trovati
in Sri Lanka vicino al villaggio di Bentota. Il tic uniforme su
tutto il corpo, le tigrature sono evidenti sulle zampe, sul muso,
sul collo e sui fianchi. Sono indispensabili gli anelli sulla
coda, gli spot sull'addome e il cobra sulla fronte.
Chaus: questo mantello è molto simile a quello dei Felis
chaus, un piccolo felino selvatico. Il ticking uniforme con rare
righe sulle zampe.
Continental: è il tipico disegno dei mantello dei gatti
che vivono in Europa e nel continente asiatico; il tabby è
uniformemente distribuito su tutto il corpo.
CONSIGLI E CURE
E' considerato un gatto naturale a tutti gli effetti e, nonostante
provenga da un paese dal clima caldo e umido, si è perfettamente
adattato alle nostre temperature.
E' un gatto sano e robusto il cui allevamento non offre particolari
problemi. Anche la tolettatura è decisamente semplice:
il mantello è lucido, liscio e setoso, senza o con pochissimo
sottopelo, per cui necessita soltanto di qualche rara spazzolata.
Risulta decisamente più utile ed efficace lisciare il pelo,
di tanto in tanto, con una pelle di daino inumidita.