Facevo la consueta pulizia di ogni fine settimana.
Arrivata con l'aspirapolvere all' ingresso dell'appartamento,
gli occhi mi si fermarono sullo specchio.
Era tutto pieno di orme, impronte.
"Come mai sono sempre io ad osservare tutto,
come mai si macchia così, da un giorno all' altro,
perche' devo passare il weekend così."
Un po' arrabiata, con queste domande nella testa,
mi sono rimboccata la maniche e, rassegnata,
cominciai a cancellare tutte le macchie.
Però, presto, mi fermai .
Arrivata alla base dello specchio, improvisamente,
il mio stato d'animo cambio'.
La mia mano si fermò davanti ad alcune orme.
Le orme del mio piccolo, delle sue palmine, ditine, la punta del nasino.
Mi sentii sconvolta, piena di tenerezza,
avevo l'impressione di vivere una rivelazione.
Dimenticai la rabbia, sentii un brivido, un emozione forte.
Il pensiero mi volo' a Tommy, alla sua cara mamma.
Povero, addolorato cuore di mamma.
Cosa non darebbe, cosa non farebbe
per trovare un'orma, una sola, del suo dolce piccolino.
Riscaldarla col suo materno respiro,
appoggiarci le labbra per bacciarla
teneramente, soffice, soffice
come la brezza di un mattino di primavera,
per non farla scomparire, sciogliere.
O Dio. Io posso, ora, entrare nella camera,
abbracciare il mio tesoro e dirgli :
" perdonami , amore, coniglietto mio,
puoi macchiare lo specchio, l'armadietto,
tutto, tutto, non mi arrabio piu' !!! "
Invece, quanta tristezza nel mondo,che strazio, mio Dio...
Ci sono delle mamme, che ,
proprio in questo momento, mentre io sto scrivendo,
cercano disperatamente orme dei loro figli,
scarse testimonianze della loro vita terrana.
Ad alcune di loro non rimarrà altro che giurare l' amore eterno,
alcune sperano ancora e ancora che ,
un giorno, avranno di nuovo, tra le braccia, la ragione della loro vita,
oppure, chissà, soltanto la speranza
di trovare una piccola orma sull' angolo di uno specchio.
Nel ricordo del piccolo Tommaso Onofri
Antonella ( Bucarest, Romania)
(inviato il 28 febbraio 2009)