... più pronuncio il tuo nome e più mi piace;
mi è sempre piaciuto e poi ti donava, ti rendeva unico.
Avrei voluto ripeterlo all'infinito ma purtroppo
mi è stata tolta questa bellissima "parola"
anche se ogni singola sillaba è scolpita dentro me.
Da quel 4 agosto per i primi tempi pensavo a te
ricordando solo le cose più recenti,
le tue ultime parole, i tuoi discorsi, le tue gesta...
poi, piano piano, sono emerse nella mia mente le più piccole cose:
ricordo il papà quando ti ha portato per la prima volta a calcio,
non avevi ancora 6 anni...
però eri già molto determinato e sicuro di te stesso.
Quanto era orgoglioso di te e dei progressi che facevi,
quante volte ha fatto avanti e indietro per i campi
per vederti giocare sotto il freddo; la pioggia...
E tu riuscivi sempre a non deluderlo,
tu che con la tua gentilezza e umiltà riuscivi a farlo sentire "speciale".
Davide, Tu sei speciale.
Ripenso sempre ai tuoi progetti, a quello che volevi fare da grande,
a come fantasticavi sulle tue ambizioni con i tuoi amici e compagni di scuola.
Amici... . Quanto rispetto !
Te li sei portati dietro dalla materna alle elementari alle medie
e fino al primo anno di superiori.
Sai quanto ti vogliono bene.
Ancora oggi mi sorprendo di quanti ne avevi e di come riuscivi
a trovare il tempo di coltivare tutte quelle amicizie.
Il momento più bello della mia giornata era aspettarti al ritomo dalla scuola,
quando aprivi la porta e sorridendo dicevi: " ciao mamma ".
Ed io, immancabilmente ti chiedevo : "Com'è andata ?"
Come vorrei sentirtelo dire ancora...
Sai Davide, ogni giorno alzo la tapparella della tua cameretta
come facevo ogni mattina quando venivo a svegliarti
e se anche non sei nel tuo letto, per noi tu ci sei, sempre,
qui con noi, nel nostro cuore.
Non può certo finire così un'amore
così profondo come quello che c'è stato tra di noi,
l'amore non muore mai, anzi,
ci aiuta a farci sentire ancora più uniti e vicini
anche se in una dimensione diversa.
Voglio mandarti un bacio,
un bacio grande come quello
che ti venivo a dare ogni sera dopo che ti addormentavi
e un abbraccio forte come quello che a fatica riuscivo a strapparti
perché dicevi che ormai eri grande per darmelo...
...avevi ragione, eri troppo grande.
Ora invece sei immenso.