Tra i riti della Settimana Santa la giornata del Venerdì è la più intensa e toccante
perché si ricorda la Passione e Morte di Cristo, adorando la Croce.
Questa croce, noi siamo invitati ad adorare, esprimendo con un bacio tutta la nostra gratitudine,
per quanto da essa abbiamo ricevuto, e per essere solidali con quanti ancor oggi soffrono e amano.
In questo giorno e nel giorno seguente, la Chiesa, non celebra l'Eucaristia.
In molti paesi viene fatta la rappresentazione della Via Crucis per le strade cittadine.
Via Crucis
basata sui testi del Diario di Santa Faustina Kowalska
Gesù, va verso la sua passione e morte con responsabile consapevolezza,
Egli si fa trovare dai suoi carnefici,
ma si rivela a loro nella sua potenza di Signore, "Io sono";
Egli afferma di essere re, ma non di questo mondo;
Egli è il vero Re dei giudei secondo le profezie,
per il titolo che portava l'iscrizione, posta sulla croce.
La croce è l'albero fiorito e fruttifero della vita,
dal quale ciascuno coglie il frutto prezioso della salvezza:
lo stesso Gesù che si offre in cibo.
"Gesù allora, vedendo la madre
e lì accanto a lei il discepolo che egli amava,
disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio !».
Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre !». "
Gesù dispone della sua madre, Maria,
affidandola come madre al discepolo amato che è figura di tutti i credenti.
Lei, l'immacolata, la piena di grazia, ha attinto dalla croce
la grazia nuova di una fecondità inesauribile e perenne.
Lì è diventata la madre dei viventi,
la madre di tutti coloro che vogliono risorgere dai sepolcri del male e della morte:
dalle acque del Battesimo al candore e alla purezza di Maria !
Sgorga ormai da lei la vita nuova.
Lei ci fa sentire ricreati e poi risorti:
in Lei e con Lei possiamo adempiere il comando di Gesù
di rinascere nell'acqua e nello Spirito. (Gv 3,5)
"Essi presero allora il corpo di Gesù,
e lo avvolsero in bende insieme con oli aromatici, com'è usanza seppellire per i Giudei.
Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo,
nel quale nessuno era stato ancora deposto. "
Le parole dette nell'ultima cena ai suoi discepoli
oggi per Gesù sono diventate una realtà :
«Nessuno ha un amore più grande di chi dà la vita per i suoi amici».
Gesù ci considera suoi amici, e ha voluto dare la vita per noi.
E' stato pronto a soffrire, nel corpo e nell'anima,
pur di dimostrarci quanto ci vuole bene, quanto ci ha a cuore,
quanto siamo preziosi per lui.
A un amore così grande si può forse dire di no ?
Non viene voglia anche a te di corrispondere,
di dire con la nostra vita a Gesù che anche noi gli vogliamo bene,
che anche noi vogliamo dare la nostra vita per lui.
Spesso, è la “tentazione” di fronte alla sofferenza
che ci impedisce di fare progressi nella nostra vita cristiana.
Tendiamo infatti a credere che la sofferenza è sempre da evitare,
che non può esserci una sofferenza “santa”.
Nel cuore di Gesù c’è un’unione perfetta fra amore e sofferenza:
l’hanno capito i santi che hanno provato gioia
nella sofferenza che li avvicinava a Gesù.
Chiediamo umilmente a Gesù di concederci di essere pronti,
quando Egli lo vorrà, a condividere le sue sofferenze.
ORAZIONE Amabilissimo Gesù, sommo bene e Redentor nostro,
noi non possiamo a meno che ammirare
la grandezza del vostro amore,
e la singolarità del beneficio che voi ci avete fatto
nel redimerci e restituirci alla libertà dei figliuoli di Dio,
e quindi al diritto del Paradiso.
Potevate redimere il mondo con una lacrima,
e avete voluto spargere tutto il vostro sangue;
e ciò che faceste per tutto il mondo,
voi l'avreste fatto anche per un'anima sola.
Oh ! amore veramente divino !
Fate, o Gesù, che la nostra mente
non lasci mai di pensare alla vostra passione,
alla vostra morte, affine di corrispondere a tanto amore
con una inalterabile fedeltà al vostro santo servizio.
Gloria .
*****
Non si celebra l'Eucaristia:
infatti durante la celebrazione liturgica del Venerdì santo
dopo l'Adorazione della Santa Croce;
si distribuisce l'Eucaristia consacrata il giorno precedente, il Giovedì Santo,
in cui si ricorda l'ultima cena del Signore con i discepoli .
La liturgia inizia nel silenzio, come si era chiusa quella del giorno precedente
e come si apre quella della veglia di Pasqua nella notte del Sabato Santo,
a sottolineare come il triduo pasquale sia per i Cristiani un'unica celebrazione .
*****
Per le Anime del Purgatorio.
TI ADORO O CROCE SANTA
Ti adoro , o Croce Santa,
che fosti ornata
del Corpo Sacratissimo
del mio Signore,
coperta e tinta
del suo Preziosissimo Sangue.
Ti adoro, mio Dio,
posto in croce per me.
Ti adoro , o Croce Santa,
per amore di Colui
che è il mio Signore.
Amen
Questa preghiera, recitata 33 volte il Venerdì Santo,
libera 33 anime dal Purgatorio.
Recitata 50 volte ogni venerdì, ne libera 5.