AMARE   COSTA





FU L'UNICO.
L'unico nato da donna per morire. Ma è poco.
Meglio sarebbe dire: fu l'unico nato per essere ucciso.
Il compito che gli era stato affidato fu quello di pagare, di farsi prezzo.
Prezzo di tutti e per tutti. Quindi salvare.
Per salvare bisognava pagare.
Perché la salvezza voleva un riscatto e per riscattare ci voleva un prezzo.
Un prezzo alto, molto alto.
E gli uomini, tutti insieme, non coprivano il debito.
Ma il debito era degli uomini.
E la giustizia per essere soddisfatta in tutta la sua pienezza
esigeva che fossero gli uomini a pagare.
Ma gli uomini non ce la facevano.
A questo punto nasce la più grande epopea dell'amore.
Chi nella creazione non vede a sufficienza come
il Dio dei Cristiani è l'Amore per essenza
è invitato ad assistere all'epopea dell'amore.
Un amore che ad un certo punto si fa tragedia.
Vi è il sangue, la croce, la morte.
Ma non il sangue di tutti i giorni. Non è una croce comune.
Non è neppure una morte consueta per quanto violenta.
E' un omicidio-deicidio.
L'amore volle questo. E le cose andarono così.



TUTTI gli uomini non bastavano.
Dio allora diede agli uomini un nato da vergine;
e si disse: « Ecco l'uomo! ».
Questo è quello che fa per voi.
« Ecce homo »: fu presentato in modo strano; ridicolo per alcuni.
Ma era come ci voleva. Incoronato di spine, imbrattato di sangue e sputi.
Lividure dappertutto. Ecco l'uomo. Ma quale uomo ?
Un uomo che da solo superava infinitamente il valore
di tutti gli uomini che erano nati e morti,
di tutti quelli che vivevano e di tutti quelli
che nei secoli sarebbero vissuti.
Era, infatti, l'uomo-Dio.
Il Dio fatto uomo per morire ucciso.
Si era proposto di farsi crocifiggere e pagare per tutti.
Abbondantemente. Per fare la salvezza, la pace, la redenzione.
Così volle l'amore e amare costa.
E quando l'uomo-Dio fu ucciso,
gli uomini - l'umanità - fu salva per sempre.
Il prezzo era stato pagato.
E poi. Poi la croce si tramutò in un'asta altissima
su cui sventolò un drappo meraviglioso,
il corpo del Crocifisso divenne il drappo.
Croce e Crocifisso si tramutarono in un vessillo di vittoria.
Il vessillo fu issato per sempre sul mondo:
fu la vittoria dell'amore.



AMARE costa
L'amore chiede sempre lotta, sacrificio e spesso la morte.
Non vi è migliore amico di colui che dà la propria vita per l'amico.
Quando l'amore si prefigge di salvare e di redimere,
spesso il sangue dà il colore all'impresa.
Chiunque vuole amare, o più semplicemente,
vuole soccorrere il suo simile, deve sapere che deve fare.
Dare qualcosa di proprio.
Amare essenzialmente comporta il dono:
il dono di sé e delle proprie cose.
Donare le proprie cose costa.
Costa molto di più donare se stesso.



AMARE cristianamente costa doppiamente.
Il cristiano non può conoscere limiti nella possibilità di amare.
Nessun limite nella volontà di soccorrere.
Il cristiano si ferma per salvare anche il proprio nemico caduto nel fosso.
Il cristiano non si ferma al perdono ma va fino all'amore del nemico.
Anche il fariseo ama gli amici.
Il cristiano ama anche il nemico.
La differenza tra il Fariseo e il Cristiano è irriducibile.
Amare gli amici costa.
Amare i nemici costa molto.
Amare cristianamente costa doppiamente.
Il Cristiano non conosce limiti nella possibilità di amare.
E quindi neppure nella possibilità di dare.
Il cristiano nel dare può attingere ad una fonte inesauribile.
Pregare è adorare e venerare, ma è anche chiedere.
Il cristiano per soccorrere, ricorre.
Fu detto: bussate, chiedete; vi sarà aperto ed otterrete.



LA MORTE e la crocefissione di Cristo ci hanno detto che amare costa.
La resurrezione di Cristo ci ha detto che amare salva.
Il Cristo è la nostra via.

P. Enrico De Cillis, O.P.






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Nel Giardino degli Angeli by Anna

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