" Il Calice e l'Ostia "
9 novembre


Offerimus ... Panem sanctum vitae aeternae et calicem salutis perpetuae.
Offriamo il Pane santo della vita eterna, e il Calice della perpetua salute.
(Dalla Liturgia)


Nell'imminenza della passione, Gesù aveva gridato umilmente al Padre:
" Se è possibile, o Padre, allontana da me questo calice ".
Nel calice erano raccolti i peccati del mondo
e il calice era di un'amarezza di morte. E Gesù tremò.
Il conforto che gli venne dal Cielo, angelicamente, fu la risposta del Padre.
Obediens usque ad mortem, ubbidiente fino alla morte...
E il Figlio: Ecce, venio, ecco, io son pronto.
E fu la vittima, l'Ostia pura, santa, immacolata,
l'agnello bianco ch'è condotto selvaggiamente al macello.
Gli spezzarono il cuore, gli trapassarono le mani e i piedi, gli contarono tutte le ossa ...
Ma da quel giorno il mondo ebbe il calice, ebbe l'ostia del sacrificio.
Su innumerevoli altari, dall'oriente all'occidente,
il calice e l'ostia si levano al Cielo della gloria, perchè il Padre,
per l'unico sacrificio del Figlio, vittima, sacerdote e altare,
si plachi verso i figli del mondo, ingrati e peccatori.
E intanto Gesù chiama dai quattro venti le pecorelle disperse:
"Venite e mangiate, venite e bevete: è vostro il calice, è vostra l'ostia ...
Bevete anche voi il vostro calice, renderete meno amaro il mio calice;
diventate anche voi piccole ostie di purezza e di riparazione,
avrete portato al mio tormento la consolazione che mendicavo invano... ".
L'Ostia è di tutti: pochi hanno saputo intenderlo.
Il Crocifisso è vilipeso e negletto nel mistero dei suoi tabernacoli:
e tuttavia Egli è il solo mediatore fra Cielo e terra.
Non c'è che il suo sangue, non c'è che il suo corpo che possa essere prezzo di riscatto.
Come sospirano le povere Anime del Purgatorio che una goccia sola di quel sangue scenda,
rugiada celeste, nell'ardore dell'espiazione;
come sarebbero beate se l'Ostia santa
rifulgesse improvvisa un solo momento nella loro prigione !
Sarebbe già il Paradiso.
Oh, come si appuntano i loro cuori ad ogni altare
ove la vittima è misticamente un'altra volta sacrificata:
è lì tutta la loro speranza, perchè è lì ogni valore di espiazione.
E pregano e supplicano, le povere mendicanti...


PREGHIERA

O Gesù, vittima eterna ed immacolata delle colpe degli uomini,
dacci di apprezzare il dono infinito di te.
L'altare sia il desiderio infuocato dei nostri cuori,
il tabernacolo sia il convegno dolcissimo delle anime nostre.
E insegnaci ad essere umili ostie con te, per riparare le iniquità
ogni giorno moltiplicate dai figliuoli dimentichi e ingrati;
insegnaci ad essere vittime di espiazione per i nostri fratelli
che penano nel fuoco della tua giustizia, sospirando alla tua beatitudine;
insegnaci a sacrificarci per essere meno indegni del tuo sacrificio.




Ogni preghiera, intenzione, santa Messa in suffragio,
pensiero e sacrificio sono, per le Anime Sante del Purgatorio,
come fresca rugiada della primavera eterna del Paradiso.




Novembre mese delle Anime Sante del Purgatorio




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