Euntes ibant et flebant.
Andavamo e piangevamo.
(Salmo 125, 6).
Andavano e piangevano !
Com'è vera la parola del Salmo per le care Anime penanti !
Il Purgatorio è un pianto e un affanno.
Mai lacrime furono meglio versate di quelle che vogliono lavare un'anima
dalle minime colpe, da ogni ombra, da ogni ricordo di male.
Dopo aver sciupato tante lacrime, come vorrebbero, le poverette,
averne un'onda inesauribile, per vedersi vestite di luce !
Mai attività fu più febbrile di quella che esse spiegano
nell'amore e nel desiderio di riparare.
Esse non posano mai, non dormono mai:
dall'aurora al tramonto, dal tramonto all'aurora, il loro cuore è desto.
Bisogna che Gesù regni, che regni in loro,
senza imperfezioni di amore, senza amarezza di ricordi.
Finchè c'è una macchia sola, non vedono che Gesù sofferente,
non vedono che croce, non pensano che croce.
Bisogna che Egli non soffra più, che trionfi nella dolente anima ingrata.
Ella ora riconosce persino il posto dei flagelli
che per sua colpa straziarono la carne adorabile del Salvatore,
riconosce a una a una tutte le spine
così crudelmente confitte nella fronte purissima !
E per questo il desiderio di sofferenza è tanto cocente
che è da solo un martirio senza nome.
È il martirio dell'amore che finalmente vede, vede la bruttezza del peccato,
l'infamia d'ogni ingratitudine, la insipienza d'ogni sensualità.
E l'anima trema e si agita, e vorrebbe diventare carnefice a se stessa.
Le lacrime la soffocano.
Allora un cantico di amore purissimo si leva dai cuori in pianto.
È la lode del dolore.
Con santa rassegnazione ringraziano e benedicono il Signore d'ogni misericordia,
che compie in esse la più grande di tutte le misericordie.
Esse espiano giustissimamente.
Ma questa giustizia, che ancora le tiene lontane dalla beatitudine e ancora le crocifigge,
non è forse la più dolce misericordia ?
Raccogliamoci, e nel segreto del cuore ringraziamo Dio
che è così mirabile nelle Anime del Purgatorio.
PREGHIERA
Grazie, o dolcissimo Gesù,
della divina carità con cui purifichi le anime dei nostri defunti.
Noi sentiamo il dolore dei loro gemiti,
ma ci consola tanto l'accento della loro preghiera di lode e di riconoscenza.
Oh, sapessimo anche noi ringraziarti così nell'amarezza nostra,
sapessimo anche noi fare del dolore una preghiera !
Come sarebbero più belle le anime da te redente,
come il tuo volto risplenderebbe luminosamente in loro !
Aiutaci tu, mitissimo Signore, per l'amore infinito che porti alle Anime,
destinate a farti corona nel Cielo.
Ogni preghiera, intenzione, santa Messa in suffragio,
pensiero e sacrificio sono, per le Anime Sante del Purgatorio,
come fresca rugiada della primavera eterna del Paradiso.