Ego in eis et tu in me ut sint consummati in unum.
Io in loro e tu in me, affinché siano consumati nell'unità.
(Giovanni 17, 23)
Non si può leggere senza commozione profonda
il capitolo XVII del Vangelo di San Giovanni,
nel quale Gesù, prima di andare a morire, effonde il suo Cuore nel cuore dei suoi discepoli.
È la sua divina preghiera al Padre, nella sera dell'ultimo addio:
" Padre santo, conserva nel tuo nome coloro che tu mi desti,
perchè siano una cosa sola, come lo siamo noi ".
Essere stretti dal vincolo dell'unità nel nome di Dio,
per essere da Lui santificati nella verità !
Ecco il voto supremo di Gesù per coloro che il Padre gli ha affidato nel mondo.
La grazia comunica all'anima cristiana questa sublime facoltà di unione con Dio,
unione di pensiero, di desiderio, di azione, di gloria.
In Gesù e con Gesù i suoi operano e non operano invano.
Senza di Lui - Egli lo ha detto - non potrebbero nulla.
La grazia, ch'è vita, è condizione assoluta per avvicinarsi a Gesù, ch'è la Vita.
Guai a chi ardisce accostarsi al Signore con la morte nell'anima. Guai !
Egli rinnova il tradimento di Giuda e si attira la minaccia desolata di Cristo:
" Vae homini illi, guai a quell'uomo ! "
Ma beata l' anima, che, dietro l' invito di Gesù, per amore di Lui,
aspirando all'unione coi fratelli, corre alla Comunione.
I poveri chicchi di grano dispersi sui monti, diventano spiga e diventano pane:
i fedeli fanno un sol corpo in Gesù.
E l'Apostolo lo vede nei segreti di Dio questo mistico corpo che è la Chiesa,
vede il volto radioso del Salvatore ch'è il Capo, e vede le anime che sono le membra.
L'edificio è perfetto: dalle fondamenta ai fastigi,
son le pietre vive in Cristo che toccano il cielo !
Il regno della lotta, il regno dell' espiazione, il regno della gloria
fanno un sol regno: la Chiesa, ch'è il regno della misericordia di Dio.
Beato chi in questo edificio vivente, per amore e per dolore,
si eleva in Gesù gradatamente dalla terra al cielo.
Chiamati alla santità, uniti nella carità, cementati dal sacrificio,
i figli di Dio camminano verso la Patria:
camminano non come estranei, ma come fratelli, come membri dello stesso corpo,
camminano versando le medesime lacrime, godendo dei medesimi sorrisi.
Passano nel pianto, posano nella gioia.
PREGHIERA
Gesù Signore, capo invisibile della Chiesa santa,
rinsalda i vincoli di carità tra Cielo e terra.
Ubbidienti e devoti al tuo Vicario, come a te stesso,
dacci attività ardente e concorde di bene;
insegnaci il ricordo pietoso e doveroso
per coloro che ci hanno preceduti dinanzi alla tua giustizia;
consolaci con la dolce visione dei fratelli regnanti con te.
Vogliamo sentirci, in Te e nel Padre, una cosa sola coi fratelli,
perchè Tu sia glorificato nei secoli dei secoli.
Ogni preghiera, intenzione, santa Messa in suffragio,
pensiero e sacrificio sono, per le Anime Sante del Purgatorio,
come fresca rugiada della primavera eterna del Paradiso.