Ero a Milano con mamma e papà, per rivedere mio fratello,
allievo del convitto Longone.
Quel giorno aveva l'uscita ed eravamo andati ai giardini pubblici,
ove si passarono ore deliziose fra le aiuole splendide d'azalee
su cui cadeva lieve lo spruzzo della fontana, fine come nebbia,
fra i boschetti di magnolie dal profumo inebriante.
Com'erano lieti i giardini!
I bimbi correvano nei viali mandando grida giulive:
giocavano coi cerchi, con le palle, con le corde; poi, stanchi,
consegnavano tutto alle mamme o alle cameriere sedute sulle panchine,
e si mettevano in catene, l'uno rimpetto l'altro, slanciandosi contro
contemporaneamentete, disperdendosi poi con grida e risate.
Altri invece comperavano dolci da dare ai cigni, altri facevano le bizze....
e il sole, sfuggendo in sprazzi vividi dai folti rami degli alberi,
si posava sui loro riccioli biondi e bruni come una benedizione.
Un bimbo solo era triste in mezzo a tanta felicità,
un povero " bambino fioraio " che non arrivava ai dieci anni,
con pochi mazzetti di fiori appassiti nelle brune manine,
tutto mortificato e melanconico perchè nessuno comperava i suoi fiori.
Era piccolo, gracile, mal vestito.
- Guarda quel povero bambino! - dissi alla mamma.
Ed ella rispose: - Poverino! -
indirizzandogli uno sguardo pieno di compassione.
Il papà interpretò i nostri sentimenti; lo chiamò
e gli disse di dare un mazzolino alla mamma ed a me.
Egli, poverino, arrossiva, vedendo noi che lo si guardava,
e teneva gli occhi bassi mentre sceglieva due mazzolini di garofani e reseda
- i più belli che avesse - e ce li offriva timidamente.
- Danne uno anche al soldato, - disse il babbo,
mostrando mio fratello in divisa.
- Quanto valgono domandò il papà.
- Tre soldi.
Il bambino fece un movimento di sorpresa
sentendosi mettere in mano qualcosa di più di quello che aveva domandato,
poi ringraziò piano, e s'allontanò lentamente pel viale pieno di profumi.
Povero bambino!
Solo nell' immensa Milano, col cruccio dei mazzolini da vendere!
Chi l'aspettava a casa ?... Forse sua madre....
Le grida giulive continuavano, dovunque vedevamo liete scene di bimbi felici
e non potevo fare a meno di pensare a quel povero bambino
che non poteva godere un momento solo di quella letizia.
E vi penso ancora, quando guardo quei poveri fiordalisi già ingialliti
che tengo con cura nel mio piccolo scrittoio, e dico a voi ,
fanciulli fortunati che mi state a sentire:
" Se vedete un povero bambino triste fategli festa,
consolatelo, invitatelo a giocare con voi.
Iddio vi benedirà. „
A GESU’ BAMBINO
La notte è scesa
e brilla la cometa
che ha segnato il cammino.
Sono davanti a Te, Santo Bambino!
Tu, Re dell’universo,
ci hai insegnato
che tutte le creature sono uguali,
che le distingue solo la bontà,
tesoro immenso,
dato al povero e al ricco.
Gesù, fa’ ch’io sia buono,
che in cuore non abbia che dolcezza.
Fa’ che il tuo dono
s’accresca in me ogni giorno
e intorno lo diffonda,
nel Tuo nome. Umberto Saba