Due uomini, entrambi gravemente ammalati,
occupavano la stessa stanza d'ospedale.
Uno dei due, il cui letto si trovava di fianco alla finestra
poteva sedersi un'ora al giorno.
L'altro uomo invece era costretto a passare le sue giornate
immobile nel suo letto.
I due compagni di sventura parlavano per ore;
delle loro famiglie, le loro case, il lavoro, le vacanze.
Ed ogni pomeriggio,
quando l'uomo nel letto vicino alla finestra si poteva sedere,
passava il tempo a descrivere, nei minimi particolari,
al suo compagno di stanza, tutto quello che vedeva fuori :
un parco con un bel lago, le anatre ed i cigni,
gli alberi secolari, i bambini che giocavano,
gli innamorati che camminavano a braccetto in mezzo ai fiori.
Mentre l'uomo alla finestra descriveva l'altro
chiudeva gli occhi e immaginava...
Cominciò a vivere nient'altro che per questi periodi di un'ora
durante i quali il suo mondo si arricchiva
di tutte le attività e i colori del mondo esterno.
Le settimane passarono.
Una mattina, l'uomo vicino alla finestra, fu trovato morto.
Il compagno di stanza chiese se poteva essere spostato
in prossimità della finestra, e l'infermiera, l'accontentò.
Finalmente, avrebbe avuto la gioia di vedere lui stesso
quanto il suo amico gli aveva descritto.
Si allungò per girarsi lentamente verso la finestra
ma tutto ciò che vide fu un muro !
L'uomo perplesso, domandò all'infermiera perché
il suo compagno di stanza deceduto gli avesse dipinto
tutta un'altra realtà.
L'infermiera rispose che quell'uomo era cieco,
e che non poteva nemmeno vedere il muro.
" Forse ha solamente voluto incoraggiarla ", commentò.
Vi è infatti,una felicità straordinaria nel rendere felici gli altri,
a discapito delle nostre sofferenze.
La pena condivisa riduce a metà il dolore,
ma la felicità, una volta condivisa, si ritrova raddoppiata.
Se volete sentirvi ricchi, non avete che da contare,
tra tutte le cose che possedete,
quelle che il denaro non può comperare.
L'oggi è un regalo, ed è per questo
che in molte lingue lo si chiama " presente ".