Il pesante legno gravava sulle mie spalle.
I ciottoli, la strada sconnessa, il dolore,
l'ira e la malvagità degli aguzzini,
le torture subite, tutto mi atterriva.
Il mio volto era una maschera di sangue,
intorno a me odio, ironia,
come conforto calci, pugni, frustate.
I miei amici ?
Alcune donne mi seguivano.
Come il mio sguardo cercava Colei
che non era fra le donne di Gerusalemme !
Era più avanti,
sotto la protezione del mio discepolo Giovanni;
mi precedeva.... mi ha sempre preceduto.
Io infante, lei, mia Mamma,
già era stata addolorata da sinistre parole
che risuonavano come profezia di dolore...
" Anche a te una spada trafiggerà l'anima ".
Lei, la trafitta,
portava nel suo cuore l'agonia di questa profezia.
Le incomprensioni, il rifiuto, l'odio
che si riversarono su di me come acque in piena,
non fecero che acuire questa agonia: spasimi di morte
che già soffocavano la sua bellezza verginale.
Siatemi Madre...
nel concepirmi nel vostro cuore.
Aprite la vostra vita allo Spirito Santo
e quello che nascerà da voi
sarà frutto dello stesso Spirito.
Siatemi Madre...
nel generarmi,
portatemi in fretta nel cuore degli uomini.
Siate vergini nel cuore per accogliermi,
siate vergini nella mente per meditarmi,
siate vergini nello sguardo per contemplarmi.
Siatemi Madre...
nel farvi miei discepoli.
Nella prova, nelle fatiche e nei travagli,
siate miei discepoli.
In mezzo agli uomini
dovete splendere come astri luminosi.
Siatemi Madre...
col partecipare ai miei dolori.
Siatemi Madre... nel seguirmi
alla corte di Erode e di Pilato,
nel seguirmi nell'assemblea del Sinedrio
ed essere miei testimoni.
Gli uomini vi flagelleranno,
vi condurranno dinanzi ai tribunali...
ma non temete, io sono con voi; il mio Spirito
metterà sulle vostre labbra la parola giusta.
Siate miei testimoni.
Siatemi Madre...
sulla via che conduce al Calvario,
portate con me il pesante legno della Croce.
Il fardello della vostra umanità, il peccato,
la debolezza e le miserie del vostro essere.
Non vi dico di portarla da soli, ma con me:
il mio giogo è dolce e soave.
Siatemi Madre...
ai piedi della Croce.
Soffrite con me, compatitemi.
Non crediate che io abbia cessato di essere crocifisso,
bestemmiato, insultato !
È il peccato che mi crocifigge in tanti cuori.
Avvicinatevi a questi fratelli con il cuore trafitto
dalla spada della carità, della penitenza,
della mortificazione.
Piangete su questi vostri fratelli
e allora sentirete questa consegna:
Ecco i miei fratelli,
siate per loro Madri, corredentori.
Siatemi Madre...
e accoglietemi fra le vostre braccia.
In tante anime sono morto, accogliete questi fratelli,
non li disprezzate...
il vostro amore mi faccia risorgere nei loro cuori.
Siatemi Madre...
sì, amare mia Madre non è soltanto compatirla,
ma condividere la sua sorte di Madre,
di Discepola, di Addolorata.
L'umanità, il modo,
ha bisogno di voi come Madri di Dio,
non siate pigri nello zelo, siate miei testimoni.
La mia Mamma vi ama e vi attende
per darvi una parola di salvezza,
che si incarni nella vostra vita,
ma voi generatela nel cuore
e nella vita dei vostri fratelli.