LA
CINCIA BIGIA
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UN
SIMPATICO POETA NELL'IN-CANTO DEL BOSCO |
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I POETI DEL BOSCO parla il bosco poeti del bosco per lui parlano gli uccelli un verso per ogni ora del giorno e un poema... per ogni stagione esplodono a primavera come gemme sui rami rigonfie all'ombra dei cespugli ciangottano d'estate zigzagando tra fiocchi di neve squittiscono nell'inverno... della vita |
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Il lettore mi potrebbe chiedere perchè li chiamo poeti e io potrei rispondere:- perchè anche loro fanno versi-. Ma forse la vera risposta è più profonda e mi viene suggerita da un'altra mia poesia, nata da un sogno, nella quale essi, gli uccellini, mi appaiono per rappresentare poeti che attendono da altri, e dall'universo che ci attornia, nutrimento, sollecitazioni e impulsi. |
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UCCELLINI NUTRITI DAL VENTO sogno piccoli uccellini da nido disposti qua e là s'una brulla pianta come grosse gemme di primavera pigolanti attendono a becco spalancato larve invisibili portate dal vento |
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E' interessante il fatto che, da studi fatti sugli uccelli è risultato che anche in una stessa specie, oltre ad una lingua principale, ci son delle differenze, dei dialetti propri, elementi e variazioni del canto che viene arricchito e che arricchisce proprio perchè proveniente da altri mondi e da altri climi. Ma torniamo alla cincia
bigia. Nella mia infanzia, verso i sette anni, ricordo di aver ricevuto in dono una
gabbietta con uno di questi simpatici uccellini, piccolissimi, vivacissimi, sempre alla
ricerca di piccoli insetti e di minuscoli semini. Li si può incontrare isolati o a
piccoli e grandi gruppi che passano nei boschi portati dall'istinto migratorio come da un
vento che non da tregua. |
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"QUI
GIACE LA MIA CIUINA" nella gabbietta stava la mia cincia lei cinguettava io rispondevo un giorno morì in una piccola fossa la sotterrai e su una pietra scrissi "qui giace la mia ciuina" 24 Settembre 1933 Bagolino |
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In quel tempo, nella mia anima di fanciullo nacque un'idea che subito realizzai. Presi la sua gabbietta e fornitala di cibo mi avviai alla ricerca di un'altra cincia che perpetuasse la prima.Con la seconda parte della poesia viene scolpito quel fatto realmente accaduto: | |
con la gabbietta andai nel bosco una cincia entrò le mie noci erano buone nella gabbietta stava la mia cincia io cinguettavo lei rispondeva |
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Per altri
lunghi mesi, forse anni ebbi nuovamente la sua compagnia e si ripetè anche il gioco delle
noci. Non ricordo la morte di quest'ultima, ma sempre, quando nel bosco sentivo il loro
canto , a lungo ci parlavamo, loro con i loro versi, e io, ripetendo il loro cinguettio
che avevo imparato quasi alla perfezione. |
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LA GABBIA DELLA MIA CINCIA nel buio della soffitta curiosando ho ritrovato la gabbia della mia "ciuina" la cincia bigia dei miei anni teneri quando mi bastava addentrarmi nel bosco a far versi agli uccelli perchè essi cantando entrassero sommessamente a conversare con me sino alla fine dei loro brevi giorni ora con altri versi rispondo a versi di poeti e nella gabbia -ancor dorata- della vita attendo di affidare al vento l'inesorabile ultimo canto |
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Da allora questa gabbietta se ne sta appesa a una parete del mio piccolo "buen retiro" di Bagolino e mi fa sognare i miei "teneri anni". Quest'anno, avendo saputo che un mio conoscente aveva in una gabbietta una cincia, sono andato subito a farle visita. Nella sua lingua ci siamo parlati e mi sono nuovamente sentito tra i poeti del bosco come a casa mia. | |
"Nella
gabbietta stava la mia cincia io cinguettavo... lei rispondeva" |