DAGLI
APPENNINI ALLE BANDE
Lui
cercava per il mondo la famiglia / e di notte lavorava alla candela / difendeva
sempre il nome dell'Italia / e la nonna dai briganti proteggeva / e saliva sopra
gli alberi più alti / per pigliare al volo i colpi dei nemici / ragazzini come
lui ce n'eran molti / scalzi e laceri eppure eran felici.
E
parlavano di lui, scrivevano di lui / lo facevano più bamba che bambino / e
parlavano di lui, scrivevano di lui / si ma lui rimane sempre clandestino.
Ora
pare che il suo nome sia teppista / fricchettone criminal - provocatore / pare
che ami travestirsi da sinistra / ma sia un docile strumento del terrore / e
lo beccano ogni tanto che si buca / o maneggia un pò nervoso una pistola / o
che lancia da una moto sempre in fuga / una molotov sull'uscio della scuola.
Ora
parlano di lui e scrivono di lui / lo psicologo, il sociologo, il cretino
/ e parlano di lui, e scrivono di lui / si ma lui rimane sempre clandestino.
E
si dice: se ci fosse più lavoro / se il quartiere somigliasse meno a
un lagher / non farebbe certo il cercatore d'oro / assalendo il fattorino delle
paghe / ma è la merce che c'è entrata nei polmoni / e ci dà il suo ritmo di
respirazione / il lavoro non ci rende mica buoni / ci fa cose che poi
chiamano "persone".
E
se parlano di lui, se scrivono di lui /è che il nostro sogno è ancora piccolino
/ se parlano di lui e scrivono di lui / è che il nostro io ci
resta clandestino.
UN
TRANQUILLO FESTIVAL POP DI PAURA
Il
parco ha tante entrate chissà chi pagherà / ma il parco non ha uscite il prezzo
non si sa / hai chiesto una risposta e il gruppo te la dà / sta
chiusa in un panino di bassa qualità.
La
Giunta ci ha concesso il prato e l'acqua no / la Giunta è di sinistra lo sporco
non lo so / e poi c'è stata tolta l'elettricità / perché si viva al buio
la nostra estraneità.
E
siamo tutti insieme ma ognuno sta per sè /la ricomposizione si sogna ma non
c'è / ognuno nel suo sacco o nudo tra il letame / solo come un
pulcino, bagnato come un cane.
Il
palco è come un ponte che non unisce niente / ci passano i cantanti fischiati
dalla gente / qualcuno un po più furbo fa battere le mani / o tira fuori
il coro dei napoletani.
E
vuoi vedere in faccia / il proletariato giovanile/ perché è lui l'invitato che
doveva venire / ma senti già nell'aria / una strana vibrazionr / che
nasce dai feticci vestiti da persone.
E
tutta una gran merda, la colpa di chi è / lo Stato, il riformismo, i
gruppi, il non so che / la merce sta abbracciando la festa popolare /
ed entra dentro i corpi tra il piscio e le bandiere.
Si sta sfasciando tutto persino la Teoria / perché il Nuovo Soggetto pare
che non ci sia / e se l'espropriazione significa qualcosa / è che la
nostra vita è diventata cosa.
Il
desiderio grida: ecco la polizia! I fumo di candalotti non si sa dove sia, / ma c'è sull'altro prato qualcuno che massaggia /
magari con lo yoga
ti passa un po' di sgaggia.
Non
si capisce nulla / si ha voglia di fuggire / la festa... quale festa? non ci
sì può più stare, / uno col cazzo fuori / sta ancora li a cercare / vuole portarsi in tenda la donna da scopare.
Qualcuno
c'è riuscito a vincere la notte / ad aspettare l'alba più avanti delle
botte / qualcuno c'è riuscito a entrare negli sguardi / a leggersi negli
occhi che non è troppo tardi.
Si
celebra sul palco l'ultima pantomima / si bruciano le buste vigliacca l'eroina
/ ma c'è chi il suo nemico lo cerca per il prato / e con lo spacciatore
ti spranga lo spacciato.
E'
l'ultimo spettacolo / non solo della festa / la mia generazione che svuota
la sua testa / vuole vederne i pezzi / e non li vuole vedere / vuol leggersi
nel corpo, ma anche sul giornale.
Le
cinque di mattina suoniamo tutti insieme / si balla come matti ci sembra di
star bene / le donne son fuggite c'è solo una modella / che balla
all'Africana l'ultima tarantella.
Ed
anche qui nel rito c'è la contraddizione / nella felicità la nuova repressione
/ il parco è ormai nascosto è tutto una lattina / abbiamo fatto il punto
e niente è come prima.
ULTIMO
MOHICANO
Ultimo
mohicano / sampietrino in mano / solo qui nella via / e la barricata
/ dove l'han portata? / non c'è proprio più.
Ultimo
mohicano / sampietrino in mano / non c'è più polizia / ora a chi
lo tiro? / vado a fare un giro, / entro in un caffè.
E
appoggiato a 'sto bancone bevo un tè con lo spazzino / lui mi chiede
se il Comune pagherà / ma lo non so che dirti amico dai facciamoci un
quartino / forse un giorno questa strada / sarà sporca come allora
quando...
Ultimo
mohicano / col bicchiere in mano / m'han lasciato qui / forse torneranno / forse
quest'altr'anno / gli altri come me.
Ultimo
mohicano / faccio un po' di fumo / il segnale va / s'alza nella notte / cerca
le marmotte / chi le sveglia più?
ZOMBIE
DI TUTTO IL MONDO UNITEVI
E
attraverso i muri / attraverso le porte / passano i fantasmi / delle
persone morte / passa il desiderio / di zombie proletari / che solo nei
silenzio / sanno illudersi uguali / passa un sogno perduto / di ricomposizione
/ ma come ricomporre / un bacio un'emozione / passa un sogno suicida
/ che dice che ha sparato / a un cuore che non c'è / al cuore dello Stato
/ passa un sogno che canta / l'ultima ideologia / io voglio la
sua testa / la testa di Maria / Maria che non esiste / che
e' solo una canzone / Maria che non è bella / neanche come nome.
E
attraverso il rifiuto / attraverso i rifiuti / abbiam trovato asilo / su mondi
separati / e per comunicarci / il menu di domani / possiamo solamente
/ far segni con le mani / e fare le boccacce / d'un linguaggio
inventato / che non emette suoni / emette solo fiato / con un po' di
paura / che un intellettuale / capisca anche il silenzio / e lo voglia
svelare / e ci tolga la voglia / di non capire niente / vivendo come
corpo / anche la nostra mente / sapendo che comprendere / vuole dire
abbracciare / ma se l'abbraccio è morsa / vuol dire strangolare / sapendo che la morte / non è così lontana /
siamo noi che l'amiamo
/ non è lei che ci chiama / perché siamo i fantasmi / del
fantasma d'Europa / che di carne e di sangue / ne ha conservata poca
/ e dice con sospiro / come un basso profondo / unitevi di nuovo / zombie
di tutto il mondo.
Da
tutte le paludi / da tutte le galere / lasciando le famiglie / lasciando
le bandiere / che vogliono bendare / questi corpi straziati /
noi non li nascondiamo / questi corpi spezzati / ci si vede attraverso
/ ci si vede lontano / trasparenza assoluta / che si tocca
con mano / trasparenza che dice / che oltre questa storia / ce
n'è una più bella / e non è la memoria / e non è nostalgia / che
i ritratti conserva / di noi quando da piccoli / avevamo la barba / è la storia segreta / la storia parallela /
là dove il nostro inverno
/ diventa primavera.
GATTE
DA PELARE
Guarda
che se vuoi puoi fare quello che puoi / io non sono il tipo che ti legherà al
letto / certo che se poi non trovi quello che vuoi / non tornare
qui di nuovo in cerca d'affetto / io ti guarderò tranquillo / io
non muoverò uno spillo / no che non farò il mandrillo e sai perché...
Di
litigare no non mi va / sono solo gatte da pelare /tu l'hai voluta la libertà
/ siete tutte delle gatte / siete solo gatte / e ritornerete tutte
/ compresa te...
Guarda
che se vuoi la coppia aperta ce l'hai / vedi di non prenderti poi troppe
correnti / certo che puoi andare a tutti i meetings che vuoi / sono mica io
che poi ti faccio i commenti / me ne resterò tranquillo / no non muover
uno spillo / no che non farò il mandrillo e sai perché...
Di
litigare no non mi va / sono solo gatte da pelare / prendila pure la
libertà / tanto siete tutte gatte / siete solo gatte / e vi pelo proprio
tutte, compresa te...
miao...
miao.., ROARRR!
LAMIENTO
DE AMOR
Frugherò
come un gatto tra i rifiuti / per cercare il modo di tornare a te / correrò come un topo le grondaie /
per trovare il buco che mi porti
a te / ficcherò la testa sotto la coperte / per vedere se il mio corpo
é sempre lì / cercherò sulla mia radio le onde corte / per sentire se
anche all'estero è così / oah... oah... oah... oah...
Frugherò,
correrò, la mia testa perderò / suonerò, canterò / mi lamienterò.
Frugherò
nel fango per trovare l'oro / ma non credo voglia oro tu da me / costruirò
una diga, si farò il castoro / ma alla prima ondata l'acqua è su di me
/ proverò che effetto fanno le poesie / vado in bagno faccio un
goccio di pipì / mi vedrò perseguitato dalle spie / per scoprirmi
anche più pirla di cosiì / oah... oah... oah... oah...
Frugherò,
correrò ecc.
Metterò
il cilicio sotto i pantaloni / pregherò Santa Teresa e Santa Klaus / una
truppa di SS e boscimani / porterò in città per seminare il caos / pagherò sette volte l'una tantum /
poi mi chiuderò in un cinema d'essai I mi farò un bel cocktail: whisky ed olio santo / e uno spino con i fondi
di caffè / oah... oah... oah... oah...
Frugherò,
correrò ecc....
OGINO
KNAUS
Cara
amica, ho un problema / che mi assilla e mi tormenta l'animo / ora te
lo spiego: / questa pillola maschile / che ogni sera mi fai prendere,
lo sai / mi dà un pò fastidio / cosa posso far mi sento un pò bloccato nel rapporto.
Sembro
una macchinetta / che tu accendi e infili poi la prima, io / mi sento
un pò espropriato... / solo due parole e il gioco è fatto /senti che
ti dico:
Con
Ogino Knaus / riscopro l'avventura / con Ogino Knaus / io mi ritroverò / per
sentire la " suspence " / gli altri metodi non sono così buoni... / con
Ogino Knaus / il sesso fa paura / con Ogino Knaus / il thrilling sentirò / cento
volte e più / questo è il vero amore per me.
Se
tu vuoi giacere con / l'uomo che desideri attieniti / a questi miei consigli
/ alla scienza io non credo / mi fa forte la certezza frutto d'anni / e figli d'esperienza / solo due parole e il gioco è fatto / questa è la
risposta:
Con
Ogino Knaus / son molto più creativo / con Ogino Knaus / più uomo
io sarò / per sentirmi primo attor / gli altri metodi non sono così buoni /
Con Ogino Knaus / riscopri la famiglia / con Ogino Knaus /più donna tu sarai
/ c'è qualcuno in più / questo è il giusto amore per noi.
Con
Ogino KNAUS / nel sesso c'è più sugo / con Ogino KNAUS / mi sento già più su
/ ecco piombo sul grisbi / e l'amore è come fare una rapina /
con Ogino KNAUS / c'è il senso del castigo / con Ogino KNAUS / la colpa
tornerà / cento volte e più /questo è il giusto amore per noi.
FETO
DI GRUPPO CON SIGNORA
Seppellito
prima ancora d'esser nato / nostalgia della caverna non avrò / un
bel trauma della nascita / così forse sparirà / questa strana mia parzialità
/ un bel trauma della nascita / ecco arriva l'uomo nuovo però / in questo mondo
cane non mi trovo...
Questo
mondo non mi piace / ma l'ho fatto io / come uomo, come maschio / e come
Dio / come un Dio ch'è sempre morto / e che non muore mai / che ti dice: sarai
vivo / ma quando non lo sai.
Se
io fossi un feto / e tu una signora / mi vorresti così bene / mi vorresti così
bene / se io fossi un feto / e tu una signora / mi vorresti così bene / da abortirmi
ancora.
M'hanno
detto che finisce la preistoria / che la vita cambieremo, come no? / certo a
rimanere feto /non c'è molta libertà / la mia vita è quasi un'eventualità /
non sarò per sempre un feto / esco! non ci sono santi / ma mi trovo un'altra
clinica davanti /
Se
fossi io un feto...
Ma
non sono un feto / tu non sei una signora / quindi è tempo di scoprirci / come siamo ora.
I
MODELLI
Per
le strade del mio sogno / o per quelle del tuo sguardo / so che il nostro
filo regge / so che non lo perdo / la tua immagine è una nota
/ il tuo volto non si plasma ti conosco e mi sei ignota / amo forse il
tuo fantasma.
Non
c'è due senza tre, ma non sono solo tre / sono tanti e sono belli, sono dei
modelli /
Sono
sempre un pò stupito / se ti togli la maglietta / e col peso del tuo
seno / mi stai addosso tutta / sento un senso di ridicolo e prevedo il nostro
dramma / non combineremo molto / sento amore... per la mamma.
Non
c'è due senza tre...
Se
tenendoti la nuca / tocco i tuo capelli corti / e se tu raggiungi il prato /
coi ginocchi sporchi / i tuoi occhi sono grandi / il tuo seno è piccolino
/ t'amo come una ragazza / o anche come... un ragazzino.
Non
c'è due senza tre...
Se
ti amo come uomo / come donna, o come me / se ti amo come santa / o come scimpanzè
/ non lo so, ma son convinto / sono sulla strada buona / se ti amo come ama
/ la persona una persona.
Non
c'è due senza tre...
NELLA
DIVERSITA'
Sembra
finito il nostro sogno ormai / e adesso non sogniamo più / come profeti di cortile
noi / mettiamo i carri avanti al buoi / non siamo più d'accordo / non ci capiamo più...
Guarda
la mia diversità, guarda la tua diversità / e noi diversi come i sogni non ci
uniremo mai / diversi come i viaggi se li percorrerai.
Solo
la merce è sempre uguale a sè / perciò non c'interessa più / brucia i
ritratti vecchi degli Eroi / provocatori tra di noi / basta con il ricordo /
andiamo un pò più in là...
Ama
la tua diversità, ama la mia diversità / non conteremo i santi, i martiri tra
noi / vivi come ti senti e crepa come puoi / vivi nella diversità, vivi
la tua diversità / diversi dal presente, ma non un'utopia / diversi e
senza storia, verso una storia "mia"
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