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Dialogo
Tu, uomo tu, dio padre poi ragazzo mio sul mio seno aggrappato tra un insulto e un bacio. E donna non vuol dire pazza né martire che di certo viene a noia tu sei forte, perché sai dire "mia" tu sei niente appena scappo via. Apriamoci gridando odio per un po’ d’amore, ma almeno apriamoci gridando odio per un po’ d’amore, per sentirci naturali più nudi, più veri. E donna, donna tu se vuoi di più che cosa devo fare nelle fiabe mi ero visto re, vincitore. Vendendo fumo, vendendo guerra vendevo me, vendevo la violenza e son rimasto senza più poesia a fare l’uomo, a farti roba mia. Abbracciami gridando odio per un po’ d’amore, ma adesso abbracciami gridando odio per un po’ d’amore, per sentirci naturali più nudi, più veri. Rebecca C’hanno rubato i corpi, il viso, i movimenti… c’hanno inventato miti Giocattoli innocenti si sono rivelati massaggi per le menti Ricordo ancora la scatola che scartai curiosa Rebecca mia Rebecca, capelli biondo stoppa made in Italy Che cos’eri tu? Con quegli occhi sorridenti Con quel fiocco sulla testa, la tua faccia grassa Oh Rebecca, Oh Rebecca, Oh Ti parlavo di me, ti cambiavo le pose, ti trasformavo in attrice Con le parti da bella, da gran donna….. eri il mito della bionda E crescevo, crescevo, con la smania ribelle D’esser subito grande, d’esser subito bella Di dovere…. se volevo l’amore... E crescevo, crescevo, ma qualcosa cambiava, ora non si giocava più le mie amiche di classe con le loro conquiste e tu, e tu, e tu ahi o crescevo, crescevo, ma qualcosa è cambiato mi son vista allo specchio con quel poco di seno, con quel naso che avevo… mi coprivo la faccia…. Cosa c’hanno inventato? Cosa avevo sognato? Dimmelo, dimmelo tu Rebecca…Oh Rebecca…. Basta Basta, mi incammino e basta Mi incammino e mi sento un piccolo frammento Di umanità… di umanità Ho percorso della strada, con la testa calpestata Dai commenti sul mio corpo sporchi Basta, mi incammino e basta E mi sento una rabbia secolare fatta di reclusioni Paure, traumi e fughe, mi ricordo……. 13 anni, 13 anni, l’aria intorno come piombo mi ricordo Il mio viso sulle dita, frasi mozze Cento scuse professore per staccarti le mani da me.. Ladro della mia adolescenza Basta, ma che cosa mi resta Quando scende la consapevolezza prendo a calci me stessa Non ti accorgi che succede, sono morsi i tuoi problemi E la mente non va avanti… 13 anni, 13 anni, l’aria intorno come piombo mi ricordo Il mio viso sulle dita, frasi mozze Cento scuse professore per staccarti le mani da me.. Ladro della mia adolescenza Basta Frenesia Cammino col sorriso sulla faccia c’è sempre spazio per chi sappia ridere ma poi la gente intorno cade a pezzi dove ti butti dopo lui dove ti attacchi! Vado avanti, devo andare avanti! Vado avanti, devo andare avanti! Un ricordo che cos’è? È la prova che almeno ho vissuto quando sto per perdermi trasparente il suo viso nel buio incornicia poesie ho finito di dirgli bugie. Cammino col sorriso sulla faccia c’è sempre spazio per chi sappia ridere ma poi la gente intorno cade a pezzi dove ti butti dopo lui dove ti attacchi! Vado avanti, devo andare avanti! Vado avanti, devo andare avanti! Gli specchi in diagonale, le risate I mostri, i draghi il sonno mi fan male la schiuma della birra mi ricopre mentre domando ancora una porzione in due Vado avanti, devo andare avanti! Vado avanti, devo andare avanti! Se Se sono sveglia se s'è il sole e la gente mi sorride forse ci sarà un perchè se vive in me tanta pace è perchè di ciò che faccio esiste una ragione se ti ho tradito e te l'ho detto poi se ti ho tradito ci sarà un perchè si mi ricordo la tua faccia l'espressione del momento eri un uomo senza le armi in pugno ma se non te l'avessi detto noi come tanti saremmo andati avanti prendo un tram si muove intorno la città risonanze si riassumono sono sparse nell'intimo dove mai mi spingono tu sei rimasto così male che qualcosa per reagire dovevi pure fare ma rispondesti me ne frego le mani in tasca riuscivi a darti un tono prendo un tram si muove intorno la città risonanze si riassumono sono sparse nell'intimo dove mai mi spingono se sono qui che vuol dire non lo so saran le gambe che mi han spinto ad arrivare se sto salendo le tue scale è perchè c'è ancora in noi qualcosa da scoprire se sono qui c'è un motivo Maria Paola Arrivò con i capelli blu con due nodi al posto delle mani l’espressione rattrappita dalla realtà scucita e con gli occhi stralunati Maria Paola, una scheda in clinica. E parlava con l’aria, rincorreva i colori era nata una donna esclusa. Come mai, Maria Paola annullata, chiusa, allontanata E mi rivedo anch’io con le cinghie nei pensieri con la gente addosso, inchiodata con la carne a brandelli per liberarmi per liberarmi per liberarmi. "Buona sera, scusi cerco Maria Paola sa quella ragazza dell’anno scorso con i capelli blu?" La rivedo, sul letto rilasciata con le mani senza presa coi capelli senza blu con la mente spappolata dagli elettro shock. Mi hanno detto: "È ancora in cura". Almeno prima parlava con l’aria, rincorreva i colori Maria Paola… Siamo vivi Vero non mi sembra ancora vero Se ieri vedevo pezzi di cielo E gli spazi abbreviati racchiusi nei muri Fuori, cosa dico? Sono fuori Ho voglia di urlare, fermare la prima persona: "Ascolti signora, lo sa…. sono libera" Quando il senso del giusto e del vero non c’è Quando tutto è un motivo per chiuderti dentro Impari a morire giorno per giorno E vengo avanti fino a te Io vengo avanti porto me Mi sento nascere a caso Io respiro, tu respiri, siamo vivi, siamo vivi… Mi sento nascere a caso Io respiro, tu respiri, siamo vivi, siamo vivi… Mare di automobili e lamiere Le vedo arrivare e sto attraversando la strada Non mi posso fermare, scusate…dovete frenare Quando ti legano i polsi E ti tolgono ciò che credevi più tuo Raccogli le forze, gridi: E’ mio! E vengo avanti fino a te Io vengo avanti porto me Mi sento nascere a caso Io respiro, tu respiri, siamo vivi, siamo vivi… Sono stanco Sono stanco bella frase per nascondere le cose mentre muore ogni richiamo la tua bocca manda fumo nella nostra stanza ladra i colori son scappati e ci siamo rintanati negli spazi impenetrabili cosa vuoi tirare avanti hai spremuto questi fianchi ascoltiamo in sottofondo la fatica di un orgasmo batto a tempo il silenzio che si fa che si fa che si inventa io su te tu su me ma una carezza dov'è se ne va se ne va anche la fantasia che rimane io e te solitudine sono stanco bella frase per nascondere le cose mentre muore ogni richiamo una donna sogna un uomo Riprendo la mia faccia Ora sono proprio io forse sono proprio io che mi sto tirando fuori donna forse sono proprio io forse sono proprio io che mi sto tirando fuori sono stanco bella frase e ce ne stiamo rintanati noi ora sono proprio io ora sono proprio io che mi sto tirando fuori forse faccio un pò paura ma mi sto tirando fuori basta paure traumi fughe e reclusioni basta con gli insulti alla mia identità ora sono proprio io forse faccio un pò paura ma mi sto tirando fuori donna e Rebecca non comanda no Rebecca non comanda io riprendo la mia faccia Una radura Una radura la terra rimossa e tre fili d'erba sparsi quà e là vedo tanta gente colorata dipinti e stracci rotti senza tradizioni donne e uomini si sente un eco insolito la voce sembra quasi un'evasione si muovono le labbra e sono diventate suoni le parole Io sulle radure con la terra rimossa insieme agli altri ribaltata sto respirando questa terra nuda e tutti all'improvviso con l'inconscio in mano ci ripiantiamo |