Una
delle più autorevoli protagoniste della scena musicale italiana, in
equilibrio tra musicalità mediterranea e sensibilità metropolitana.
Nata a Cava dei Tirreni nel 1955, comincia la carriera di cantante con
Eugenio Bennato e i Musicanova, con un repertorio che si confronta con
l'autentica tradizione musicale napoletana. La sua voce particolarissima,
raffinata e popolare insieme, la mette subito in evidenza nel gruppo
di cui fa parte per tre anni, dal 1976 al 1979. Il debutto avviene con
l'album Villanelle popolaresche del Cinquecento, ormai introvabile.
Il vero e proprio debutto avviene però con con Sulla
Terra sulla Lunain
cui interpreta un repertorio più moderno e personale. Il preludio, ancora
acerbo, alla grande riuscita dell'album Teresa De Sio del 1982,
con cui raggiunge il grande successo (500.000 copie vendute).
Il primo
incontro con la musica avviene attraverso l'esperienza di Musicanova,
l'ensamble che, in quella fine anni settanta, riuscì a fondere il linguaggio
folk con la canzone d'autore. Una De Sio appena ventenne scopre così
la musica popolare e ne fa subito tesoro quando, iniziando a scrivere
canzoni di suo pugno, decide di lasciare il gruppo e pubblicare il suo
primo album solista, Sulla Terra
sulla Luna, del 1980. Teresa, che firma tutti i testi, trova nel
dialetto napoletano la fluidità di un canto personalissimo. Un lungo
tour ne mette in mostra la grande personalità di performer.
Nel 1982 esce Teresa De Sio,
che contiene tra le altre canzoni "Voglia 'e turnà"
e "Aumm Aumm". A sorpresa il disco vende oltre cinquecentomila
copie e una lunghissima tournée corona il successo dell'anno assieme
ad una totale stima da parte della critica che ne esalta la peculiarità
poetica e musicale in un crossover molto sofisticato. Con la pubblicazione
di Tre, la popolarità della De Sio diviene indiscussa. Molti i riconoscimenti
per i testi, tutti firmati da lei. Nuovo tour che si conclude con la
prima diretta televisiva di un concerto realizzato dalla Rai effettuata
dalla Mostra d'Oltremare con trentamila presenze (in tv la seguiranno
sette milioni di spettatori). Ci vogliono due anni di lavoro
per la realizzazione di Africana, primo album dove compaiono composizioni in lingua italiana
con una inversione di tendenza anche sul piano sonoro, molto più vicino
ad un linguaggio rock. Al suo fianco Brian Eno, un legame artistico
e una amicizia che continueranno con il passare del tempo, regalando
risultati importanti e di prestigio. L'album viene pubblicato in Inghilterra,
Francia e Germania. Mentre l'anno successivo per la prima volta Teresa
non compone, ma si avvicina in maniera virtuosa e sofisticata al patrimonio
musicale napoletano dei primi del Novecento: Toledo
e Regina é una raccolta di classici interpretati in maniera mirabile,
con occhio attento alla musica colta. Arrangiatore degli archi e direttore
d’orchestra Paul Buckmaster, al piano Ernesto Vitolo. Nel 1988 esce
il doppio album Sindarella suite,
la prima parte contiene canzoni, la seconda mostra la natura audace
della scrittura della De Sio con la avvincente suite composta assieme
a Brian Eno e Michael Brook intitolata La
storia vera di Lupita Mendera che verrà presentata in anteprima
al Festival Internazionale della Poesia di Parma. Ospite della suite
Piero Pelù dei Litfiba. Nel 1991 viene pubblicato Ombre
rosse, un disco che sembra chiudere un ciclo artistico, sottolineato
da due lunghi tour, uno invernale e uno estivo, nel quale la cantautrice
ripercorre le tappe della sua carriera decennale regalando alle canzoni
una sorta di unitarietà venata di rock, jazz e canzone d'autore. Infatti
La mappa del nuovo mondo,
del 1993, naturalmente con testi e musica da lei composti e scritto
in italiano (c'è un solo brano in dialetto napoletano) appare modificare
la vena di Teresa, un lavoro che si concentra su di una forte ispirazione
poetica a fotografare momenti importanti come la canzone-manifesto
"Io non mi pento". Nell'inverno del '93/'94 gira l'Italia
con lo spettacolo "Parole e musica", in cui, per la prima
volta si assiste ad un concerto dove pubblico e artista scambiano opinioni
dialogando, tessendo un rapporto intenso e unico. Nel settembre del
'95 viene pubblicato Un libero cercare, album interamente scritto in italiano, registrato
dal vivo al Teatro Petrella di Longiano, senza pubblico e con una ricerca
sonora tesa verso forme di acustica naturale, prendendo spunto dalla
necessità di Teresa di dare alle canzoni non solo una unitarietà di
suoni e di arrangiamenti ma anche la consapevolezza di un'anima live
che è sempre stata fondamentale nella vita artistica della cantautrice.
Ospiti del disco Fabrizio De André e Fiorella Mannoia che, con le loro
voci, vengono a tributare la loro stima ad una autrice sempre più matura.
L'anno successivo la De Sio partecipa alla Rassegna del Festival
di Recanati (è nella giuria del premio fin dalla prima edizione) con
una composizione per voce recitante e sonorizzazioni di chitarra elettrica,
intitolato “La cattiva sorella”,
dedicato alle vedove dei liquidatori di Chernobyl e scritta soltanto
pochi giorni prima, in occasione del decennale dell’esplosione. “La
Cattiva Sorella” viene letta in contemporanea a Roma dal poeta Maurizio
Gregorini davanti a cinquantamila persone, nel corso di una manifestazione
indetta al Colosseo dalla Lega Ambiente, Cgil e WWF per il decennale.
Nell’estate realizza una serie di concerti (il progetto prende il titolo
di uno dei suoi brani, “Brigate di frontiera”) che la vede insieme
sul palco con gli YoYo Mundi (band emergente piemontese) e ad Andrea
Chimenti, in una avvincente e spericolata fusione di linguaggi. Il mese
di gennaio del '97 è un mese febbrile: scrive tre inediti e sceglie
le canzoni "storiche" da inserire nel tour che servirà per
la registrazione dal vivo del suo nuovo disco. A guidare il gruppo il
chitarrista e arrangiatore Sasà
Flauto, un ragazzo napoletano di grande talento che diventerà braccio
destro della cantautrice. Il risultato di questo lavoro è un disco che
si intitola Primo viene l'amore,
pubblicato nel giugno del 1997, quindici canzoni, dalle canzoni popolari
e tradizionali, ai grandi successi come "Voglia 'e turnà",
"Marzo", "Terra 'e nisciuno" riarrangiate
e rivisitate con sorprendente attualità, agli inediti, tra cui spicca
"Anima lenta". Con l'arrivo dell'estate si torna a
pensare ai concerti e una collaborazione con i Pantarei, esponenti del
nuovo rock italiano, presenti anche in "Canti sudati", si
concretizza nel tour che, iniziato nel mese di giugno a Cuba con quattro
concerti sold out, terminerà ai primi di ottobre. Il '99
è l'anno della realizzazione del progetto "La
notte del dio che balla", di cui Teresa De Sio è direttore
artistico. Contiene il singolo inedito "Salta Salta" presentato
in anteprima nazionale al grande concerto del 1° Maggio a Piazza San
Giovanni a Roma, ripreso in diretta da Rai 3. Verrà poi ripreso nel
mese di luglio con sei concerti realizzati nei maggiori festival italiani:
più di tre ore di musica dal vivo, dalle radici della musica popolare
alle contaminazioni tecnologiche. Una lunga notte tutta da ballare,
tra chitarre battenti e loops campionati passando tra alcune delle più
significative realtà musicali oggi in Italia. Un omaggio ad una delle
più importanti tradizioni culturali italiane: la taranta e al suo luogo
d'origine, il Gargano. La partecipazione dal vivo al Club
Tenco di Sanremo e al Salone della Musica di Torino, chiudono gli impegni
dell'anno. Il 7 gennaio del 2001 suona davanti all'immensa
miniera di sale di Petralia Sottana, nel parco protetto delle Madonie,
ad un'ora da Palermo, chiudendo la rassegna "I
suoni della Terra" e devolvendo
l'intero incasso al WWF. Nel frattempo Teresa sta pensando
ad una nuova onda di concerti, con la realizzazione del tour "Da
Napoli a Bahia da Genova a Bastia", una sorta di viaggio per mare
scritta assieme al navigatore Giovanni Soldini. Concretizzatisi nei
mesi di marzo e aprile nei maggiori teatri italiani (con chiusura all'Ambra
Jovinelli di Roma) e d'estate in bellissimi festival (come la fortezza
del 1500 di Civitella del Tronto al Crossover Festival, l'Anfiteatro
di Nuoro, il Festival EtnoPollino in Sila o il Festival di Caserta per
la chiusura, sul palco assieme a Giovanni Soldini). Nei
primi mesi del 2003 Teresa inizia la pre-produzione delle canzoni che
dovrebbero far parte del nuovo disco. Invece, prepotentemente, entra
in scena un progetto che la catturerà totalmente. Si intola “Craj
(Domani)” ed è un affresco musical/teatrale di un viaggio nella
terra di Puglia, alla ricerca delle radici. Teresa scrive il plot inventando
due personaggi: Messer Floridippo e il suo servo Bimbascione. Coinvolge
Giovanni Lindo Ferretti, voce carismatica del PGR, una personalità unica,
perfetta per il personaggio di Floridippo. “Craj” è uno spettacolo dedicato
ai grandi vecchi della musica popolare pugliese, i pilastri della musica
popolare, gli indiscussi maestri di sempre. “Uno spettacolo di devozione”
come ama chiamarlo, fatto con un amore speciale verso i Cantori di Carpino,
Uccio Aloisi e Matteo Salvatore, questi ottantenni indomiti rimasti
a vegliare sulla tradizione. Il successo, di pubblico e di critica,
è assoluto: lo spettacolo che non è solo musica, né teatro, né happening,
ma tutto questo assieme, viene prodotto in otto date-evento, da Torino
e Milano, a Bologna e Ancona, a Lecce e Roma. Quattro palcoscenici,
una scenografia da festa di paese, trentasei persone tra musicisti e
produzione, un cavallo, Toledo, ad entrare in scena. Lo spettacolo cattura
l’attenzione di Gianluca Arcopinto e Luisa Pistoia e il passo successivo
è quello di farlo diventare un film la cui uscita è prevista per la
primavera del 2005. Con questo progetto faticosissimo e
al tempo stesso pieno di fascino, Teresa giunge alla fine dell’estate.
Nella sua testa il nuovo disco è già pronto, non rimane che registrarlo.
Si intitola A Sud! A Sud!
a cura di mywebroma@libero.it
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