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1973 IO E TE ABBIAMO PERSO LA BUSSOLA  (Amico)

Ha tutte le carte in regola (Ciampi-G.Marchetti)
Te lo faccio vedere chi sono io
Il lavoro (Ciampi-G.Marchetti)
Mia moglie (Ciampi-P.Pavone-G.Marchetti)
In un palazzo di giustizia (Ciampi-P.Pavone-G.Marchetti)
Bambino mio (Ciampi-P.Pavone-G.Marchetti)
Tu con la testa, io con il cuore (Ciampi-G.Marchetti)
Io e te, Maria
Ha tutte le carte in regola

Ha tutte le carte in regola
per essere un artista.
Ha un carattere melanconico,
beve come un irlandese.
Se incontra un disperato
non chiede spiegazioni,
divide la sua cena
con pittori ciechi, musicisti sordi,
giocatori sfortunati, scrittori monchi.

Ha tutte le carte in regola
per essere un artista.
Non gli fa paura niente
tantomeno un prepotente.
Preferisce stare solo
anche se gli costa caro,
non fa alcuna differenza
tra un anno ed una notte,
tra un bacio ed un addio.

Questo è un miserere
senza lacrime.
Questo è il miserere
di chi non ha più illusioni.

Ha tutte le carte in regola
per essere un artista.
Detesta lavorare
intorno a un parassita,
vive male la sua vita
ma lo fa con grande amore.
Ha amato tanto due donne,
erano belle, bionde, alte, snelle,
ma per lui non esistono più.

È perché è solo un artista
che l'hanno preso per un egoista.
La vita è una cosa
che prende, porta e spedisce.

Te lo faccio vedere chi sono io

Una regina come te in questa casa? ma che succede?
ma siamo tutti pazzi? ma io adesso sai che cosa faccio?
che ore sono? le undici? io fra - guarda - fra cinque ore
sono qua e c'hai una casa con quattordici stanze,
te lo faccio vedere chi sono io. E che sono quei cenci
che hai addosso?! ma che è, ma fammi capire...
ma senti... ma io... ma come! Tu sei... sei la mia... 
e stiamo in questa stamberga coi cenci addosso! 
Ma io adesso esco, sai che cosa faccio? ma io ti porto... 
una pelliccia... di leone... con l'innesto di una tigre. 
Te lo faccio vedere chi sono io.

Senti, intanto però c'è un problema: siccome devo uscire,
mi puoi dare mille lire per il tassì in modo che arrivo
più in fretta a risolvere questo problema volgare che
abbiamo? Te lo faccio vedere chi sono io, lascia fare
a me, lascia fare a me, lascia fare a me perché... ti
devi fidare.

Ma che cosa ti avevo detto, una casa? ma io sai che cosa
faccio? ma io ti compro un sottomarino. Perché? se qui
davanti a casa nostra quelli c'hanno la barca e rompono
le scatole, io ti compro un sottomarino! così, sai, li fai
ridere tutti, questi, hai capito? Intanto facciamo una cosa,
che fra cinque ore sono qua: tu metti la pentola sul fuoco, 
ci facciamo un bel piatto di spaghetti al burro mentre 
aspettiamo il trasloco, poi ci ficchiamo a letto e te lo faccio 
vedere chi sono io: ti sganghero! Te lo faccio vedere
chi sono io! Te lo faccio vedere chi sono io, 
sono un uomo asociale ma sono un uomo che ti... 
Io non ti compro il sottomarino: ti compro un transatlantico.
Basta che tu non scappi, stai attenta che... se scappi 
col transatlantico ti affogo nel... nell'Oceano Pacifico. 
Dai, dai, coricati, vai che ti sganghero,
te lo faccio vedere chi sono io!

Il lavoro

Il lavoro? ancora non lo so.
Mi hanno preso? non mi hanno detto niente.
E allora? ti ho detto, non so niente.
E allora? allora non lo so,
non lo so, non lo so, non lo so,
non lo so, non lo so.

Ti ho portato qualche cosa che ti piacerà,
ecco il giornale e un pacchetto di sigarette
e dietro a me c'è una sorpresa,
un ospite, un nuovo inquilino:
c'è la mia ombra che chiede asilo
perchè purtroppo anche stavolta
devo dirti che è andata male.
Ma non è successo niente, non è successo niente,
fai finta di niente, non è successo niente,
accendi una sigaretta, chiudi la finestra
e spogliati...
Io ti porto a nuotare,
ti faccio vedere la schiuma bianca del mare,
niente suoni, io e te soli
io e te soli, io e te soli.

Ricordi quel mattino? quando sono venuto a prenderti
per andare a sposarci e quando siamo entrati in
quell'ufficio... tu mi hai detto "ma dove mi hai portato?", 
ho detto "eh... ti ho portato qui per sposarti" e tu
ridevi, poi a poco a poco sei diventata seria e poi
piangevi e io ridevo... ti ricordi quel mattino?
è come questo, ti amo come allora.
Facciamo l'amore, facciamo l'amore,
facciamo l'amore, facciamo l'amore,
facciamo l'amore...
non parlare, non chiedere spiegazioni,
non creare complicazioni,
non è cambiato niente, provvederò,
ma domani è domenica e ti porto a nuotare
fino a mezzanotte.

Il lavoro? ancora non so niente.
Mi hanno preso? non mi hanno detto niente.
E allora? e allora non lo so.
E allora? ti ripeto, non so niente,
non so niente, non lo so, non lo so,
non
lo
so.

Mia moglie

C'era un grande disordine,
tu avevi preparato le tue valigie rosse
e con tono deciso chiamavi per telefono un tassì.
Era un sabato sera,
la tavola era vuota, le stanze sottosopra,
mi affaccio alla finestra
per essere sicuro che è proprio casa mia.
Cosa sta succedendo? ti ho chiesto di cenare,
tu hai chiuso le valigie, ti sei appoggiata al muro,
senza guardarmi hai detto: "Io vado via".
Mi sono controllato, non ho cercato di fermarti,
sicuro che il tuo gesto non fosse verità.

Tu precipitasti nella mia anima.
Ricordi che ti chiesi "ma tu chi sei?"
e tu mi rispondesti "non hai capito".
tu mi rispondesti "io sono te", "io sono te".

Quanti lunghi giorni scoprendomi geloso
e tu non ritornavi, conobbi la tristezza,
la casa mi sembrava una trincea.
Il tempo mi pesava, cercavo di reagire,
sparavo alle illusioni, dormivo sulle spine,
vivevo alla giornata come un tempo.
Per telefono un uomo mi disse "licenziato",
neppure gli risposi, sai quanto me ne fregava.
La ruota era girata, non mi importava niente,
non avevo rimpianti, provavo indifferenza.
Se ho perduto tutto, dunque ti ho amata tanto.

Tu precipitasti nella mia anima.
Ricordi che ti chiesi "ma tu chi sei? ma tu chi sei?"
e tu mi rispondesti "non hai capito",
tu mi rispondesti "io sono te".

Ma una sera d'inverno vagavo senza meta,
un anno era passato, guardavo nei negozi
sperando di incontrare qualcuna come te.
Invidiavo la gente che andava frettolosa,
nel senso più completo mi sentivo un estraneo,
decisi di cercare un vecchio amico.
Mi afferrarono un braccio,
in quella confusione pensai a qualche matto,
girandomi di scatto rimango sbalordito:
sei proprio tu, sei proprio tu, sei proprio tu.
Mi hai detto sottovoce "mi sento molto stanca,
ritorno dal lavoro, mi puoi accompagnare?"...

In un Palazzo di giustizia

Siamo seduti in una stanza
di un Palazzo di giustizia,
ci guardiamo di sfuggita.
Io ti sparo, tu mi spari,
io ti sparo, tu mi spari.
Tu ti alzi all'improvviso,
non sei più quella di prima.
Un usciere indisponente
ti sospinge tra la gente,
ti sospinge tra la gente,
ti sospinge tra la gente.
Tu mi provochi di nuovo,
tu mi guardi spaventata,
mi coinvolgi un'altra volta.
La tua astuzia è misteriosa.
Forse tu non ne sai niente,
forse tu non ne sai niente,
forse tu non ne sai niente.

Ho chiamato una carrozza
che si porti via il passato,
sei salita con rancore,
uno sguardo e tu sei scesa,
uno sguardo e tu sei scesa,
dopo un attimo sei scesa.

Qui ci prende la paura,
ci sembrava tutto strano.
è tra ben diverse mura
che cercavi la mia mano,
che cercavi la mia mano,
che cercavo la tua mano.

Siamo seduti in una stanza
in un Palazzo di giustizia.
Tu sei pazza, vuoi spiegare
una vita con due frasi.

Bambino mio

Piano piano, per la strada,
tu mi tieni per la mano.
Caro caro, nel giardino
tu mi vieni più vicino.
Forte forte, con amore
tu ti stringi sul mio cuore.
Senti senti, vuoi tornare
da quell'uomo dei palloni?
Piano piano dici sì,
poi finisce tutto qui.
Lento lento passa il tempo,
non so proprio cosa fare,
tu capisci e vai a giocare
col bambino più vicino.
Quando vedi che ti guardo
tu fai finta di volare.
Fai due passi, tocchi terra,
per il mio compiacimento.
Io ti guardo, faccio "sì",
poi finisce tutto qui.

Piano piano viene sera,
tu mi tieni per la mano,
senza dire una parola
noi sappiamo di tornare.
Forte forte, con amore,
tu ti stringi sul mio cuore.
"Senti senti" mi fai tu
"c'è la mamma, vieni su".
"Torna presto", faccio sì,
poi finisce tutto qui. 

Tu con la testa, io con il cuore

Tu, tu mi hai amato con la testa.
Io, io ti ho amato con il cuore.
Forse il tuo amore è più giusto
forse il mio è più forte.
Io ho paura della tua memoria
perché fai troppi conti col passato
e castighi i miei errori
ignorando i tuoi e poi
tu hai sposato il tuo orgoglio
con la vanità.
La nostra è una battaglia molto dura perché noi
non ci concediamo mai un perdono,
io col sentimento ti spavento
tu con la logica mi sgomenti.
Se dici che siamo soli su questa terra
cerchiamo di evitare un addio:
andiamo avanti con questo amore
andiamo avanti
tu con la testa, io con il cuore.
Questo nostro amore è una cosa...
una delle tante della vita.
Noi stiamo rovinando tutto con le parole
queste maledette parole...

Io e te, Maria

Vado in giro nella notte
facendo soliloqui,
talvolta sotto un ponte
scrivo una poesia.
Maria Maria Maria Maria Maria
Maria...
E fischio melodie
che un vecchio musicista
ascolta con pazienza
e poi non va più via.
Maria Maria Maria Maria Maria
Maria...

Gesù Gesù, quanto amore.
Gesù Gesù, quanto bene.
Gesù Gesù, l'amore è andato.
Gesù Gesù, io sono uno sbandato senza lei.

Sono vestito non so come,
i pantaloni alla rovescia,
la gamba destra non funziona,
chi m'incontra scappa via.
Maria Maria Maria Maria Maria
Maria...
Vado a letto col maglione
e non m'importa più di niente,
se la mia testa non funziona
è perché sei andata via.
Maria Maria Maria Maria Maria 
Maria...

Gesù Gesù, quanto amore.
Gesù Gesù, quanto bene.
Gesù Gesù, io sono fortunato
ad avere una persona come te.
Gesù Gesù, quanto amore.
Gesù Gesù, quanto bene.
Gesù Gesù, l'amore è ritornato,
l'amore è ancora qui vicino a me.