PEPE MAINA


Musicista milanese autodidatta, dal particolare stile musicale, da lui definito "ambient & prog rock music", "musica per sogni e illusioni", da oltre vent'anni "... cerca di creare e tradurre in musica delle atmosfere e delle immagini assolutamente anticommerciali, ciecamente insofferente alle logiche del mercato discografico italiano... ". Maina ha esordito nel campo musicale nella seconda metà degli anni '70, incidendo, fino al momento, 14 dischi ufficiali, tutti autoprodotti e realizzati nel suo Nonsense Studio, tranne il primo album. Il canto dell'arpa e del flauto, uscito nel 1978 e prodotto dall'etichetta Ascolto, curata da Caterina Caselli per la CGD, è stato uno dei primi esempi di world music nostrana, con uso di percussioni e strumenti indiani ma anche tastiere, arpa, flauti e chitarre. Uno dei brani dell'album, "Two balls", fu registrato dal vivo al Centro sociale Leoncavallo di Milano. Nel 1979 uscì il suo secondo album, Scerizza (nome di un piccolo paese in Lombardia dove Maina viveva)  in cui convivevano strumenti elettrici con influenze folk e tipici strumenti del sud Italia. Dopo aver prodotto nel 1985 l'album The wind's game, Maina, che nel frattempo ha avuto l'opportunità di collaborazioni svariate, dal teatro alla documentaristica, alla pubblicità, riprende a incidere nuovi album solo nel 1994, facendone uscire ben 11 negli ultimi 10 anni.


Discografia ( fino al 1980)

1978 Canto dell'arpa e del flauto (Ascolto ASC 20004)
1979 Scerizza (Imbroglio MP 007)