Il
Movimento del 77
Cronologia
MERCOLEDÌ
9 FEBBRAIO
Roma. In 30.000 a piazza Navona. Nella mattinata si preparano gli striscioni
e le bandiere. In testa ci sarà il Comitato di occupazione di lettere
con uno striscione che dice: «Paolo e Daddo liberi. Fuori tutti i compagni».
La riunione (in assemblea) del servizio dordine è di particolare
importanza perché vi si decide, in contrasto con la pratica consueta
dei gruppi della «nuova sinistra», che il servizio dordine
non sarà una struttura separata, ma ad esso parteciperà ogni militante
dei Comitati di occupazione. Questa linea passa nonostante lopposizione
di alcuni settori dellAutonomia. Il Rettore si incontra con una delegazione
del movimento e con essa discute il problema della sorveglianza ai cancelli
e delle proteste di gruppi di lavoratori delluniversità perquisiti
allentrata. I militanti del movimento sono disponibili a fare dei picchetti
misti con i lavoratori. Anche la manifestazione del pomeriggio costituisce un
momento di evidente rottura con la tradizione della «nuova sinistra».
Tutti gli striscioni delle organizzazioni politiche sono stati eliminati (tutti
tranne i Comitati autonomi operai che insistono per presentarsi con un proprio
striscione) e sostituiti con quelli delle situazioni di lotta. Alla composizione
per organizzazioni delle manifestazioni precedenti al movimento, è stata
sostituita la composizione per settori sociali (in testa gli universitari, poi
i lavoratori delluniversità, poi il movimento femminista, poi gli
studenti lavoratori, fuorisede, i medi ecc.). Lo stesso servizio dordine
non lascia spazio ad attegggiamenti «tozzi», ma regola semplicemente
il flusso del corteo. Nel corteo cè un enorme passione politica,
ma soprattutto molta ironia: le femministe, che autogestiscono un lungo settore
della manifestazione, contagiano tutti con il loro modo di stare in piazza.
Insomma, il movimento si apre verso la città, costruisce un momento di
propaganda di massa. Il corteo smentisce le tonnellate di menzogne vomitate
dai vari Trombadori sulluniversità occupata da poche decine di
provocatori. «Pecchioli babbeo beccate sto corteo» è
uno degli slogan e «Vi sciogliete o no?...» rivolto alla Federazione
del Pdup, che, sebbene sia presente alla manifestazione, ne prepara unaltra
con la Fgci per lindomani. Così il movimento riesce a essere sintesi
di altre esperienze precedenti (movimento femminista e movimento dei circoli
giovanili) di cui raccoglie il modo di stare in piazza, di comunicare. Chi ne
fa le spese più direttamente sono gli avversari politici più prossimi,
identificati nel Pdup e nel Pci, ma anche in «battitori liberi»
come il deputato Silverio Corvisieri che, eletto con i voti della sinistra rivoluzionaria,
si è immediatamente dimesso da qualunque organizzazione politica e a
nessuno dà conto della propria attività. Corvisieri viene circondato,
dipinto con bombolette spray di vario colore, mentre intorno si svolge un balletto
con coro: «Corvisieri, ladrone, aridacce er mijone...». Ai margini
del corteo due episodi di «esproprio»: vengono prese bombolette
spray da un ferramenta e giubbotti da un negozio di abbigliamento. Mentre la
città è percorsa dal corteo il comitato per la difesa dellordine
repubblicano si riunisce in un cinema: come al solito, si parla di chiudere
i covi di «ogni colore». In mattinata il sindacato aveva indetto
una fermata di unora nei posti di lavoro «contro il fascismo
e la violenza eversiva». Sempre in mattinata il rettore Ruberti, eletto
con il sostegno del Pci, si era incontrato con Andreotti per sollecitare la
«riforma», interventi urgenti per ledilizia universitaria
e «idonee misure che impediscano ai violenti e agli armati di turbare
la vita della città universitaria e dintorni».
Situazione nelle altre università. Vengono occupate quattro facoltà
a Catania. A Palermo le autorità accademiche rinviano di due settimane
gli esami, mentre a Milano i docenti sospendono ogni attività fino a
quando non cesserà loccupazione. A Trieste sciopero generale nelle
superiori e alluniversità proclamato dai sindacati scuola. Gli
studenti partecipano ad un corteo aperto dagli operai della Bloch in lotta contro
i licenziamenti.
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