Il Movimento del 77
Cronologia


LUNEDI’ 7 FEBBRAIO
Risposta operaia agli attacchi da Andreotti. Fermate compatte alla Fiat e in una decina di altre fabbriche torinesi contro il decreto del 4 febbraio sulla fiscalizzazione degli oneri sociali che «sterilizza» la scala mobile e blocca la contrattazione aziendale. Fermate anche nelle fabbriche milanesi.
Bologna. a Lettere inizia l’occupazione. La gestione «partitica» dell’assemblea convocata a lettere dalle forze politiche viene scavalcata dai partecipanti che decidono di occupare subito la facoltà mentre il Pci propone di fare solo un corteo.
Il giorno successivo vengono occupate Giurisprudenza, il Dams, Magistero, Scienze politiche e Fisica, mentre le altre facoltà si aggiungeranno all’elenco nel corso della settimana. Il Pci è in genere emarginato nelle assemblee, spiazzati i gruppi della nuova sinistra.
Torino. A partire da oggi l’occupazione nelle facoltà umanistiche diventa «aperta». Non è la smobilitazione: per tutta la settimana successiva l’università sarà in assemblea permanente.

MARTEDI’ 8 FEBBRAIO
A Torino e a Milano continua e si estende la mobilitazione operaia. La segreteria della federazione Cgil- Cisl-Uil fa orecchie da mercante alle richieste di sciopero generale contro il governo e decide di prendere tempo: chiede nuovi incontri con le forze politiche e convoca assemblee di fabbrica, con fermate (eventuali) da decidere a livello provinciale.
Vengono occupati il Politecnico di Milano e le facoltà umanistiche a Genova, mentre a Cagliari la didattica è bloccata in tutte le facoltà. Cortei a Bari e a Napoli.