Il
Movimento del 77
Cronologia
MERCOLEDI 2 FEBBRAIO
Allinterno di Lettere occupata, alle 9,30 inizia unassemblea. La
discussione è brevissima e riguarda le iniziative da prendere anche nei
confronti della manifestazione sindacale, alla quale hanno aderito la Fgci,
la Fgsi, il Pdup e Ao (Avanguardia operaia). Si decide di organizzare un corteo
che passi per il Policlinico dove è ricoverato in gravissime condizioni
Guido Bellachioma. Nel frattempo lassemblea sindacale si è spostata
sul piazzale della Minerva dato che laula del Rettorato non può
contenere la grande folla. Il corteo si dirige verso piazza Indipendenza per
raggiungere Magistero che, nel frattempo, è stato occupato. Allangolo
di piazza Indipendenza sostano una decina di persone sulla cui identità
non sarà mai fatta chiarezza. Sulla coda del corteo piomba una 127 bianca
targata Roma S48856. E una «civetta» della Questura. La macchina
viene fermata a colpi di sanpietrini. Ne esce lagente Domenico Arboletti,
24 anni. Incomincia una sparatoria che, secondo alcune testimonianze, coinvolge
alcune delle persone ferme sullangolo di piazza Indipendenza. Lagente
Arboletti si accascia colpito alla testa. E gravissimo e rimarrà
tra la vita e la morte per più di un mese. Contemporaneamente lautista
della 127 impugna il mitra e fa fuoco contro la coda del corteo che si era disgregata
dopo i primi colpi. Sono raggiunti dai proiettili e feriti gravemente Leonardo
Fortuna (Daddo), 22 anni, e Paolo Tomassini, 24 anni. Il corteo riesce a tornare
alluniversità, dove nel frattempo si è conclusa lassemblea
sindacale con una manifestazione che ha girato per il quartiere San Lorenzo,
è rientrata nella città universitaria e si è sciolta. Allassemblea
avevano parlato Santino Picchetti, segretario della Camera del lavoro, Osvaldo
Roman, segretario provinciale della Cgil, e aveva concluso Walter Veltroni,
consigliere comunale, segretario provinciale della Fgci. Il corteo, proveniente
da piazza Indipendenza, si dirige alla volta di Lettere (unica facoltà
aperta perché occupata, mentre le altre sono chiuse per protesta contro
laggressione fascista). E indetta unassemblea che si conclude
con un comunicato che denuncia la trappola poliziesca di piazza Indipendenza.
Viene confermata ancora una volta loccupazione. Nel pomeriggio, riunione
convocata dal rettore Ruberti: partecipano Ciofi (Pci), Lucchetti (Psdi), Di
Cerbo (Pdup), Vettraio (sindacati), Patuelli (Pli), Sigismondi (Psi), Benedetto
(Dc), Tecce (radicali), Canullo (Pci). Le conclusioni di Ruberti sono una chiamata
di correo per tutti gli altri: «Questa mattina la decisione se chiamare
la polizia o meno, è spettata soltanto a me. Ma non deve più ripetersi.
Quello che avviene allUniversità si ripercuote sulla Città
ed è doveroso che siano i rappresentanti della città, insieme
a noi, a dare una risposta...». Ugo Pecchioli, il «ministro
degli interni» del Pci, riscopre la teoria degli opposti estremismi e
dichiara: «Ci troviamo di fronte a gruppi squadristici armati che tentano
di innescare una nuova fase della strategia della tensione. Il raid dei fascisti
del Msi alluniversità e le violenza dei provocatori cosiddetti
autonomi sono due volti della stessa realtà. Gli uni e gli altri puntano
sulla violenza e sul terrorismo. Adoperano le armi, operano per accendere focolai
di guerriglia. La matrice fascista è comune, analoghe sono le finalità...».
E Argan, il sindaco «rosso» di Roma, chiede al Procuratore capo
della Repubblica, De Matteo: «...sulla base delle numerose e circostanziate
denunce in possesso della magistratura, la chiusura di tutti quei centri della
provocazione in cui si formano le bande armate. Qualunque sia il colore che
essi si attribuiscono...». Lo stesso giorno a Milano dopo anni di
silenzio e di restaurazione si arriva alloccupazione. Durante la mattinata
si svolgono assemblee nelle scuole e cortei di zona in risposta allaggressione
fascista di Roma. Oltre alla protesta contro la riforma Malfatti si lotta anche
per sbloccare le tesi di laurea che, nelle facoltà umanistiche intasate,
sono sospese. Centro propulsore della mobilitazione è il Collettivo politico
di lotta (Cpl), che raccoglie gli ex di tutti i gruppi e i compagni attivi nei
circoli del proletariato giovanile. Il Cpl teorizza lautonomia del movimento
dalle forze politiche ed è molto polemico con i gruppi «storici»
della nuova sinistra. Tuttavia il movimento milanese continuerà a essere
pesantemente condizionato dal settarismo dorganizzazione, che ha profonde
radici in questa città.
Torino: per protestare contro laggressione fascista di Roma e
il progetto di «riforma» Malfatti 5.000 medi e universitari scendono
in piazza. Il corteo si conclude con unassemblea a Palazzo Nuovo occupato.
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Il ferimento di Paolo Tommasini | Il ferimento di Leonardo Fortuna |