Il Movimento del 77
Cronologia


MERCOLEDI’ 16 FEBBRAIO

«Giornata nazionale di lotta» promossa da LC e dal MLS. La «giornata nazionale di lotta», caldeggiata da Lotta continua e dal Movimento lavoratori per il socialismo, coincide con alcune iniziative decise autonomamente dagli studenti. Cortei con una forte partecipazione di medi attraversano Milano, Genova, Bari. In alcune città si verifica un rapporto nuovo con il movimento sindacale. Al corteo di Torino, aperto dallo striscione del consiglio di fabbrica di Mirafiori, aderiscono i sindacati scuola, mentre a Cagliari, dove cinque facoltà sono occupate, gli studenti scendono in piazza insieme ai metalmeccanici in lotta contro i licenziamenti. A Napoli la manifestazione è aperta dal sindacato e gli studenti partecipano con un loro spezzone di corteo polemico nei confronti della politica confederale. Vengono occupate Cà Foscari a Venezia e ingegneria ad Ancona.
Bologna: preannuncio, in piccolo, dell’operazione Lama» Manifestazione del Pci con Imbeni, segretario della federazione, in piazza Scaravilli, nel cuore della zona universitaria: gli studenti lasciano da soli Imbeni e il suo servizio d’ordine e vanno a vedere "Luci della ribalta" di Chaplin proiettato a Lettere.
Roma. A Chimica si discute della venuta di Lama. Pochi si fanno illusioni e il giudizio che si dà sul comizio è netto. Esso costituisce un altro tentativo di «normalizzazione» dell’università e l’episodio dell’aggressione ai cancelli del giorno prima serve a chiarire questo carattere. Ma, con una logica che si è dimostrata sempre vincente, la maggioranza non intende accettare e cercare lo scontro frontale, e viene precisato che l’intenzione del movimento è di respingere la provocazione e trasformare la venuta di Lama in un momento di battaglia politica. Nel primo pomeriggio riunione delle commissioni «emarginazione» e «animazione». Ne nasce un comunicato in cui si afferma che «l’area creativa affronterà con le armi dell’ironia il Lama proveniente dal Tibet...». Riunione anche dell’assemblea generale a Lettere. Due le posizioni espresse: la prima intende attuare una mobilitazione per cambiare il comizio di Lama in assemblea in cui il movimento abbia diritto di parola su ciò che il sindacato vuole ignorare (emarginazione, occupazione e lotta alla riforma). La seconda vorrebbe convocare un’assemblea a piazzale della Minerva nella quale potrebbe essere concessa la parola allo stesso Lama. Entrambe le posizioni sembrano escludere un’ azione che impedisca a Lama l’ingresso nell’università, ma entrambe, seppure in modo diverso, considerano provocatorio il modo con il quale Lama intende presentarsi e quindi vogliono far valere il peso del movimento. Un accordo si trova su una mozione presentata da uno studente del Comitato di Lettere che, dopo aver attaccato la linea sindacale, conclude: «...se Lama crede di venire all’università per fare un’operazione di polizia, il movimento saprà rispondergli in modo adeguato. Nel caso contrario, sfidiamo Lama a rendere conto della linea del compromesso sindacale agli studenti in lotta».