Il Movimento del 77
Cronologia


MARTEDI’ 8 FEBBRAIO
Roma: nel pomeriggio, dopo la manifestazione svoltasi nella mattina, delle studentesse liceali, un agguerritissimo corteo di cinquantamila donne sfila per le vie della città. Mentre in circa 8.000 partecipano alla manifestazione indetta dall’UDI, oltre 20.000 si ritrovano con i collettivi femministi a piazza S. Maria in Trastevere. A Roma, mentre si sta svolgendo una riunione del Consiglio comunale al Campidoglio, i senza casa occupano il Comune. Viene occupato il liceo Tasso per protesta contro la sentenza Panzieri.
Civitavecchia: le femministe rioccupano l’ECA.
Firenze: alla conferenza nazionale dei delegati metalmeccanici le delegazioni studentesche si riuniscono in commissione con alcuni funzionari sindacali, nell’intento di formulare un documento congiunto. Ecco i punti salienti dell'intervento di un rappresentante della delegazione romana:
«Ci sono alcuni punti che noi riteniamo irrinunciabili...
- per noi una politica precisa di occupazione e di lotta all’organizzazione capitalistica del lavoro passa per la difesa in fabbrica del posto di lavoro, per il rifiuto generalizzato degli straordinari e anche attraverso una forte riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario...
- i tentativi di dividere e di arginare la pressione delle masse giovanili sul mercato del lavoro con strumenti tipo piani di preavviamento al lavoro, studio-lavoro, part-time ecc, sono profondamente e dichiaratamente antagonistici al movimento di lotta...
- vogliamo che sia chiaro che l’impegno militante contro il lavoro nero, l’uso padronale dei contratti a termine ecc, è oggi un tema fondamentale per riunificare sui propri bisogni la classe operaia occupata e i settori che vivono ai margini del processo produttivo, la forza-lavoro intellettuale disoccupata
- la difesa di tutti i compagni arrestati per ragioni politiche, indipendentemente dalla validità o meno delle azioni e delle posizioni emerse
- il rifiuto di qualsiasi distinzione all’interno del movimento, che peraltro è estremamente composito e variegato, tra buoni e cattivi... Quindi il rifiuto della burocratizzazione delle lotte e della delega.»
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