Il
Movimento del 77
Cronologia
SABATO 12 MARZO
Torino. A poche ore dallinizio di una manifestazione degli studenti
torinesi un commando uccide con tre colpi di pistola il brigadiere Giuseppe
Ciotta della squadra politica della questura. Sembra che Ciotta fosse impegnato
a favore del sindacato di polizia. Lazione viene rivendicata dalle «Brigate
combattenti».
Roma. La mattina gli studenti medi romani scendono in sciopero per la
morte di Lorusso e danno vita ad un corteo che si conclude senza incidenti.
Nelle prime ore del pomeriggio una grande folla, più di cinquantamila
persone, si raccoglie a piazza Esedra per la manifestazione nazionale: molti
vengono da fuori Roma, anche dalle città più lontane. La manifestazione,
già programmata dal convegno del 27 febbraio, assume un nuovo significato
e si carica di nuova tensione con le notizie che giungono da Bologna. La polizia
blocca minacciosa via Nazionale, la strada richiesta dai dimostranti, e sembra
decisa ad impedire il corteo: solo dopo unestenuante trattativa viene
concesso un percorso alternativo. Nonostante la pioggia scrosciante il corteo
si snoda compatto, aperto dalla folta delegazione bolognese. Ma a piazza del
Gesù, un gruppo di autonomi lancia un grappolo di molotov contro la sede
della Dc; la polizia che la difende risponde con i lacrimogeni e cosi il corteo
viene spezzato. Nonostante i ripetuti attacchi della polizia in diversi punti
del centro, il corteo si ricompone faticosamente sul lungotevere e riesce a
raggiungere piazza del Popolo, dove avrebbe dovuto concludersi. Ma anche qui
gruppi di autonomi lanciano molotov, contro il comando dei carabinieri ed un
bar, dando così pretesto alla polizia per trasformare la piazza in uninfernale
camera a gas. Il corteo, di nuovo spezzato da queste azioni di commando, rifluisce
in direzioni diverse, ormai sbandato. Alla rabbia contro la polizia si sovrappongono
gli slogan contro la falsa autonomia». Lungo il percorso del corteo
è stata svaligiata unarmeria e molotov sono state lanciate contro
tutti gli «obiettivi» capitati a portata di mano (due posti di polizia,
lambasciata cilena presso la Santa Sede, la redazione del «Popolo»,
la sede della Gulf, qualche banca, una concessionaria della Fiat). Moltissime
auto parcheggiate, per il solo motivo di essere di cilindrata superiore alla
500, hanno i vetri fracassati. A sera la polizia, spalleggiata da squadre in
borghese, scatena la rappresaglia: rastrellamenti e pestaggi, soprattutto contro
chi si avvicina alla stazione per riprendere il treno. Complessivamente i fermati
sono 126, di cui 31 trattenuti in stato darresto. 10 agenti, due dei quali
gravi, sono stati feriti da colpi darma da fuoco; feriti anche due dimostranti
e Eugenio Gastaldi che, fermato ad un posto di blocco, ha sparato ed è
stato a sua volta colpito. Cossiga dichiara: «E in corso da alcune
ore a Roma un disegno criminoso e precostituito di guerriglia... I nostri aspiranti
Tupamaros si devono convincere che non cè assolutamente spazio
per la loro follia». «LUnità» parla di «torbida
manovra di provocazione antidemocratica» e di necessità di «isolare
e colpire i violenti». Tutti i gruppi della nuova sinistra, sebbene con
sfumature e motivazioni diverse, condannano le frange che con le loro azioni
avventuriste, se non provocatorie, hanno mortificato la forza del corteo impedendogli
di giungere a conclusione. Anche nelle assemblee del movimento romano prevale
una netta autocritica rispetto alla gestione della manifestazione.
Milano. Sciopero dei medi e corteo promosso dalla nuova sinistra. Un
gruppo si stacca e assalta la sede dellAssociazione degli industriali
lombardi, lanciando molotov e sparando contro le vetrine. Un altro lancio di
molotov colpisce gli uffici della compagnia aerea spagnola «Iberia».
Il Pdup, Ao e il Mis addebitano a «frange di provocatori» lattacco
allAssolombarda e anche Lc lo condanna.
Altri cortei ovunque Anche se forti delegazioni partono per partecipare alla manifestazione
di Roma, cortei per luccisione di Lorusso si svolgono un po dappertutto,
anche in piccoli centri, con una grande partecipazione di studenti medi: a Palermo,
Catania, Noto, Cagliari, Iglesias, Bari, Napoli, Firenze, Senigallia, Ravenna,
Modena, Reggio Emilia, Cremona, Brescia, Varese, Como, Padova, Trento. Al margine
o dopo la conclusione dei cortei piccoli gruppi attaccano con molotov le sedi
della Dc a Torino e a Brescia, quella delle Acli a Padova, quella di CL a Varese.