Il Movimento del 77
Cronologia

SABATO 19 FEBBRAIO
Roma: la manifestazione, con tutte le caratteristiche di quella di dieci giorni prima, dimostra che il movimento ha saputo crescere pur sottoposto agli attacchi dell’intero corpo politico istituzionale. Questa volta in piazza ci sono 50.000 persone che sfilano da piazza Esedra a piazza Navona. È la più grande manifestazione cittadina che a sinistra del Pci sia stata realizzata negli ultimi dieci anni. Lo slogan centrale è:
«Ci hanno cacciato dall’università, ce la riprenderemo con tutta la città».
E ancora:
«Ma quale compromesso, ma quale astensione, la sola via è la rivoluzione».
Altri slogan:
«Luciano Lama, non hai capito bene, la classe operaia non si astiene».
«Siamo tanti, siamo trentamila, siamo tutti provocatori».
«Chiudiamo i covi grigi di palazzo Chigi».
La pretesa minoranza che avrebbe attaccato Lama si trova in piazza con una gran massa di giovani, con diverse esigenze specifiche, ma unitarie nel considerarsi opposizione al compromesso storico. E’ questo un salto politico importante per tutto il movimento.
Un fortissimo contingente di polizia blocca via delle Botteghe Oscure, quasi a mostrare un’alleanza manifestatasi il 17 con l’azione combinata di Lama e Cossiga. Il movimento non fa questioni di principio e cambia strada; il corteo prosegue per piazza del Gesù, rovesciando una valanga di slogan contro la Dc e il suo governo. A piazza Navona, dopo brevissimi interventi, grande festa fino a tardi. Quello che anche fisicamente bisogna dimostrare, l’estensione di massa del movimento, è stato dimostrato.
Il Pci fa un po’ d’autocritica. Un documento della direzione del Pci sulla «questione giovanile» ammette che all’interno del movimento «è presente una larga componente impegnata per una riforma dell’università e per il rinnovamento del paese» anche se, accanto ad essa, «vi sono settori che conducono una battaglia priva di sbocchi». E qui si ritorna ai toni consueti: i fatti avvenuti nell' Ateneo romano sono «una delle espressioni più gravi di un nuovo tipo di squadrismo che si va organizzando» e che va stroncato con la «vigilanza» del partito e l’intervento dello Stato. A proposito del comizio di Lama si accenna alla necessità di una «serena e rigorosa autocritica», ma poi si scopre che l’unico errore è stato la «sottovalutazione della presenza di gruppi squadristi organizzati».
Milano: sciopero nelle medie e all’università con due appuntamenti contrapposti. La Fgci, insieme a Fgsi, Fgr, giovani dell'Acli e con l’adesione della sola Cgil tiene un comizio a piazza Castello con duemila persone, «per la riforma e contro le violenze squadristiche». Uil e Cisl non sono presenti. L’altra manifestazione, indetta dall’assemblea della Statale del giorno precedente, raccoglie diecimila studenti, ma è mortificata dalla contrapposizione tra i servizi d’ordine: tra quello dì Avanguardia operaia e gruppi di Autonomia operaia. Scoppiano gravi incidenti e quattro autonomi vengono feriti a colpi di chiave inglese. Un comunicato congiunto dì Lc, Mls, Comitati comunisti per il potere operaio, Collettivi politici operai, addossa tutta la responsabilità ad Ao e alla federazione milanese del Pdup. Questo episodio avrà uno strascico lunedì 21, quando un'assemblea di autonomi, riunita alla Statale, decreterà «l’espulsione dal movimento» di Ao e del Pdup.