Il Movimento del 77
Cronologia


LUNEDI’ 14 FEBBRAIO

Nel pomeriggio incomincia un’assemblea a Lettere che per problemi di capienza dell’aula viene spostata al Rettorato. Ma dal Rettorato non aprono le porte dell’aula magna. Vanno in frantumi alcune vetrate. Non è niente di grave (poche lire di danni), ma la stampa qualifica questo episodio come atto di teppismo tipico del movimento: la criminalizzazione va avanti. L’assemblea definisce la posizione del movimento su Tomassini e Fortuna che verranno interrogati l’indomani e sui quali pesa l’accusa di tentato omicidio. Viene riaffermato il giudizio sulla provocazione poliziesca di piazza Indipendenza. Si chiede la libertà per Tomassini e Fortuna. Comunicato della Federazione del Pci contro l’occupazione dell’Università con stile e contenuti da intervento militare: cosa che accade puntualmente il giorno seguente.
Torino. Cominciano le tre giornate di lotta che sfoceranno mercoledì prossimo in un corteo cittadino. A Palazzo Nuovo, sede delle facoltà umanistiche, riprende l’occupazione. La didattica è bloccata, gli studenti picchettano gli ingressi.
Trento. Inizia l’occupazione di sociologia che durerà 25 giorni.

MARTEDI’ 15 FEBBRAIO
Roma. Primo interrogatorio di Tomassini e Fortuna che respingono tutte le accuse.
Circa trecento militanti del Pci si presentano all’università con un volantino che chiede il ripristino della «vita democratica» nell’ateneo: spintonano i dieci studenti che controllano l’accesso e spalancano tutti i cancelli, rimasti finora sempre chiusi tranne uno picchettato giorno e notte. Poi si dirigono frettolosamente a Giurisprudenza che alcuni giorni prima era stata chiusa da un intervento del preside. Per l’occasione è riaperta, sempre con ordine del preside. I militanti del Pci si riuniscono in assemblea, che si conclude con una mozione che condanna le «aggressioni ai docenti democratici, l’invasione del rettorato, gli atti di vandalismo a Igiene, Lettere e al Rettorato...» (nei giorni precedenti il professor Ferrarotti era stato contestato piuttosto vivacemente e, in occasione delle assemblee generali, erano state forzate le porte del rettorato per poter entrare nell’aula magna). Nelle facoltà occupate la discussione si polarizza sulle iniziative del Pci e viene annunciato per il 17 un «confronto» con gli studenti al quale parteciperà il segretario confederale della Cgil, Luciano Lama.
Milano. Il consiglio di facoltà di lettere e filosofia decreta la serrata della statale fino al 22 febbraio. «L’intervento organizzato degli studenti nei corsi — dichiara il rettore Schiavinato — è incompatibile con il normale funzionamento dell’università».
Palermo. Studenti e disoccupati scendono in piazza per unirsi ad un corteo sindacale. Il Pci cerca di tenere a distanza con i suoi cordoni i settori «estremisti». Ne nasce un tafferuglio e Mario Azzolini, segretario provinciale della Fgci, viene ferito alla testa con una bastonata e ricoverato con prognosi riservata. Secondo «Il manifesto» la responsabilità di questo episodio va addebitata ad un «gruppo di teppisti che sfilavano insieme a formazioni m-l e a gruppi di autonomi».