MESSIDOR (1979) (t.l.Messidoro)
Regia, soggetto, sceneggiatura: Alain Tanner; 
Fotografia (Eastmancoior): Renato Berta; Montaggio: Brigitte Sousselier; Musica: Arié Dzieriatka;
Interpreti: Ciémentine Amouroux, Catherine Rétoré, Franziskus Abbottspon, Gerald Battiaz, Rene Besson, Jurgen Brugger, Michel Fidanza, Claude Fleury, Max Henzeimann, Henri Indermaur, Georges Janett; 
Produttore: Bernard Lorain per Citei Films Ginevra, Yves Gasser,
Yves Peyrot, Action Film (Parigi)-SSR; 
durata: 128’

Jeanne è studentessa, Marie commessa. Si ritrovano a fare l’autostop assieme, per caso. La loro solidarietà nasce quando scendono contemporaneamente da una macchina dopo aver insultato il conducente, vero esemplare di benpensante svizzero, come ne troveranno molti nel corso del viaggio. A poco a poco si ritrovano a proseguire il viaggio assieme, con una certa voglia di smarrirsi e di mettersi alla prova. Nel corso di un tentativo di stupro, Marie ferisce uno degli assalitori con una pietra e, da quel momento, la loro avventura comincia a scivolare verso il disastro. Rubano una pistola «solo per difendersi», finiscono i soldi e decidono di proseguire. Cominciano a rubare nei negozi, a farsi cacciare da locali, a farsi scoprire e riconoscere da sempre più gente. Durante un periodo di tre settimane, le due ragazze finiscono per disintegrarsi completamente, mentre, d’altro canto, si ritrovano. Scoprono se stesse, insomma, mentre vanno in pezzi. Al culmine della loro avventura, scoprono d’essere l’attrazione di una trasmissione televisiva che fornisce agli spettatori i connotati dei criminali in fuga, incitandoli a fornire informazioni. Jeanne e Marie hanno dunque alle calcagna tutta la Svizzera benpensante. Infreddolite, affamate e braccate, cadono in un terribile equivoco: ammazzano, in un bistrò, l’uomo da cui credono d’essere state riconosciute. Quando egli si alza per telefonare alla moglie, le due ragazze si convincono che abbia chiamato la polizia: la sirena, infatti, s’avvicina ed esse sparano. Ma è stato il padrone del bistrò a chiamare.