LUIGI GRECHI |
Non alza la voce, nemmeno per cantare, e questo lo rende simpatico e ben accetto nell’ambiente musicale per doti non comuni oltre alla qualità dei prodotti che in modo quasi artigianale, senza una grossa eco, ha confezionato lungo gli anni. Luigi Grechi, che all'anagrafe risulta De Gregori (Francesco, ben più famoso, è suo fratello, ma Luigi non ne ha mai avvertito, a livello di popolarità e di influenza, la figura certo ingombrante), di professione era impiegato in una biblioteca di Milano. Negli anni '70 a questo impiego abbinava il lavoro come cantautore e una serie di apparizioni come giornalista sulle pagine di un giornale musicale. Nella seconda metà del decennio realizzò tre album forse non omogenei, ma sintomatici di una ricerca continua e tenace per il raggiungimento di un linguaggio autonomo e completo. Dotato di una voce provvista di una gamma limitata di tonalità, che non gli permetteva grosse “performance” sul palco, Grechi dava il suo meglio più su disco che non dal vivo. Nei suoi dischi, simpatici da ascoltare, si assiste a una maturazione progressiva. Nel primo, Accusato di libertà, ci sono un paio di pezzi più convincenti di altri, Il mio cappotto, un pilastro del repertorio di Grechi e Buonanotte Nina, registrazione di una canzone giovanile di De Gregori riproposta anch'essa di frequente dal vivo. Nel secondo, Luigi Grechi, c'è una maggiore adesione ai moduli e ai concetti della ballata popolare americana, di cui Grechi è appassionato. Compaiono nel disco altri due brani inediti di De Gregori Rosso corallo e La strada è fiorita. Grechi inoltre si cimenta con traduzioni da folksingers americani. Nel terzo LP, intitolato Come state?, del 1979, si possono incontrare pezzi carini, di buon taglio, con sonorità più vicine al country-rock; fra i musicisti coinvolti una menzione per Roberto Colombo e Lucio "Violino" Fabbri. Nell'album tre brani sugli altri: Dublino, scritta con De Gregori, Chitarrista cieco e Rock della crostata. Questi suoi primi lavori sono prodotti dalla PDU, l'etichetta di Mina, che in occasione del secondo attuò nei confronti di Grechi una censura per un pezzo che parlava in modo poco tenero dei fatti di Seveso, il più grave disastro ambientale della storia d'Italia, causato dallo scoppio di un reattore della Icmesa. Dopo allora bisogna aspettare otto anni per un suo nuovo album, Dromomania, prodotto da Francesco De Gregori e Filippo Bruni e permeato ancora dalle amate atmosfere country rock. Poco dopo prepara un nuovo disco che è però rifiutato da diverse case discografiche ed allora autoprodotto. In Azzardo, del 1990, c'è la prima versione de Il bandito e il campione, giudicato dai discografici un brano di scarso interesse per il pubblico, portata poi al successo dal fratello Francesco. Nel 1994 Luigi Grechi ne incide una versione ufficiale che insieme a diversi brani di Azzardo e ad alcuni brani "storici" fa parte di Girardengo e altre storie. Nel 1999 un suo nuovo album, Cosivalavita, il più chitarristico dei lavori di Grechi, dove compare una versione live de Il bandito e il campione; ospite d'eccezione Ambrogio Sparagna all'organetto. È appena uscito un suo nuovo lavoro: Pastore di nuvole. |
DISCOGRAFIA1976
ACCUSATO DI LIBERTA' (PDU) 1977
LUIGI GRECHI (PDU) 1979
COME STATE? (PDU) 1987
DROMOMANIA (CBS) 1990
AZZARDO (Cassetta
autoprodotta) 1994
GIRARDENGO E ALTRE STORIE (Sony
Music/Epic) 1999
COSIVALAVITA (Sony
Music/Columbia) 2003
PASTORE DI NUVOLE (Sony
Music/Columbia) |